Grano duro, si ferma la corsa dei prezzi – Economia e politica

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I mercati internazionali del grano duro fermano la corsa al rialzo dei valori del cereale pastificabile avviatasi ormai a metà gennaio. Assenti le quotazioni del prezzo Fob del Cwad in Saskatchewan a causa del gelo che blocca i porti canadesi nella regione dei grandi laghi, si assiste ad una sostanziale stabilità sul St. Lawrence Market di Toronto, dove il prezzo Fob del Cwad in dollari è fermo, mentre in eurovaluta perde un solo euro alla tonnellata. Negli Usa il prezzo Fob del Northern Durum resta stabile in dollari e cresce in euro solo perché spinto dall’apprezzamento della valuta Usa.

 

Una situazione questa cui fanno da corollario noli marittimi bassi trascinati dal crollo del Panamax su valori che non si vedevano da due anni, un dollaro ancora forte e il Future sul Durum a Chicago che continua se pur lentamente a riguadagnare posizioni.

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Le borse merci italiane nell’ultima settimana sostanzialmente si fermano, registrando un aumento di 2 euro solo ad Altamura, ma anche un calo di 10 euro a Napoli. I prezzi all’origine rilevati da Ismea restano in prevalenza positivi, ma cambia in parte la geografia degli aumenti.

I noli si tengono bassi

L’Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri – 12 febbraio 2025 – è calato per la terza sessione consecutiva, perdendo 25 punti e raggiungendo un minimo sulla settimana in corso a 776 punti, appena 5 punti in più rispetto al 5 febbraio scorso, quando era cresciuto risalendo di circa il 2,4% fino ad un massimo da quasi due settimane di 771 punti.

 

Rispetto solo al 15 gennaio scorso, quando l’indice era ancora attestato a 1.063 punti, si registra un calo su quattro settimane pari a 287 punti (-27%). Un calo importante – pari a 190 punti – si registra anche sul valore di 966 punti espresso l’8 gennaio scorso, quando l’indice Baltic era calato ai minimi da fine luglio 2023. L’indice – al 12 febbraio 2025 – su base annuale perde il 51,04%, mentre la scorsa settimana perdeva il 49,12%.

 

L’Indice Panamax, specifico per il trasporto di grano in navi da 60-70mila tonnellate, è sceso di 68 punti, raggiungendo un nuovo minimo da febbraio 2023 a 711 punti e crollando di 277 punti sulla valutazione del 5 febbraio scorso (-28%), quando si era attestato in crescita a quota 988.

 

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Inoltre, una nota di Trading Economics diramata ieri, 12 febbraio 2025, afferma: “Baltic Dry è sceso di 196 punti o del 19,66% dall’inizio del 2025, secondo le negoziazioni su un contratto per differenza (Cfd) che traccia il mercato di riferimento per questa commodity”. E ancora, secondo la medesima fonte “Si prevede che Baltic Exchange Dry Index verrà scambiato a 707,22 punti entro la fine di questo trimestre, secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti. Guardando al futuro, stimiamo che verrà scambiato a 630,04 tra 12 mesi”. Ovvero previsioni negative, uguali a quelle della scorsa settimana.

 

Chicago, Future Durum Wheat Index +0,86%

Il Future Durum Wheat Index $Cdwi (ex Dwyoo) alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti l’11 febbraio 2025 si porta a 672,21 punti, poco più di 6,72 dollari Usa per bushel, in crescita rispetto al 4 febbraio scorso di 5,77 punti (+0,86%), quando si era attestato a 666,44 punti. Il Future Durum Wheat Index dal primo ottobre scorso, quando quotava 624,48 punti base (poco più di 6,24 dollari Usa per bushel), ha recuperato 47,73 punti (+7,64%).

 

Rispetto al più recente punto minimo, i 607,57 punti toccati il 15 agosto 2024 – un arretramento inferiore ai valori registrati nel lontano novembre 2021- l’indice l’11 febbraio porta il recupero a 64,64 punti (+10,64%). Nel mentre appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023.

 

Inoltre, la quotazione dell’11 febbraio scorso, valorizzata al cambio di ieri, 12 febbraio 2025, è pari a 237,78 euro alla tonnellata, in crescita di 2,95 euro sulla quotazione del 4 febbraio scorso valorizzata al cambio del 5 febbraio 2025 e pari a 234,83 euro alla tonnellata. Dalla quotazione al 28 gennaio, valorizzata al cambio del 29 gennaio 2025 la crescita è di 6,89 euro alla tonnellata.

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L’incremento del valore in euro più recente – spinto dall’aumento consistente delle quotazioni in dollari Usa – si presenta amplificato da un lieve rialzo delle quotazioni della divisa a stelle e strisce intervenuto tra il 5 ed il 12 febbraio 2025, che pure resta intorno agli 0,96 euro per dollaro Usa.

 

Prezzi Fob in Canada stabili

Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali aggiornato al 5 febbraio 2025, il prezzo Fob canadese rilevato per il Cwad di prima qualità al St. Lawrence Market di Toronto è stato di 320 dollari Usa alla tonnellata per i contratti stipulati sul biglietto verde e di 307 euro alla tonnellata per i contratti in eurovaluta, registrandosi così sul 29 gennaio scorso stabilità sui contratti in dollari e una perdita di un euro su quelli in eurovaluta.

 

In questa ultima data si erano però registrati aumenti di 10 dollari alla tonnellata sui contratti legati al biglietto verde e di 11 euro sui contratti in eurovaluta rispetto al 22 gennaio 2025, in decisa ripresa rispetto ai cali dell’8 gennaio 2025. Pertanto i prezzi al 5 febbraio possono assumersi come complessivamente stabili per il momento.

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In ogni caso, dal 5 dicembre 2023, quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari alla tonnellata, al 5 febbraio 2025 il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 105 dollari. Dal 5 dicembre 2023, quando i contratti in euro a prezzo Fob dello stesso cereale erano quotati 393 euro alla tonnellata, al 5 febbraio 2025 perdono 86 euro alla tonnellata.

 

Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 10 febbraio 2025, il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine non è rilevabile per effetto della chiusura per ghiaccio dei porti nella regione dei grandi laghi canadesi. Con la fine della stagione di spedizione per Thunder Bay, il grano duro canadese è ora limitato ai terminal sul fiume San Lorenzo e sulla costa occidentale fino alla prossima primavera.

 

L’ultimo prezzo rilevato è quello del 2 dicembre 2024, quando tale valore si era portato a 449,45 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 2,30 dollari canadesi rispetto alla quotazione del 25 novembre scorso, quando invece si era verificata una flessione di 0,91 dollari sui 448,07 raggiunti il 18 novembre 2024, a seguito di una fase rialzista caratterizzata da sette settimane consecutive di aumenti a partire dal 23 settembre 2024. Pertanto, la quotazione del 2 dicembre 2024 aveva registrato un incremento di valore sulla quotazione del 23 settembre scorso, pari a 391,29 dollari canadesi, di 57,16 (+14,60%).

 

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Prezzo Fob Usa fermo a 323 dollari

Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates del 7 febbraio 2025, il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi con consegna aprile 2025 è di 323 dollari Usa alla tonnellata, stabile sul 31 gennaio scorso, quando si era manifestato un calo di 4 dollari sui 327 dollari Usa alla tonnellata raggiunti il 24 gennaio 2025 a seguito di un aumento di 20 dollari sulle precedenti quotazioni di 307 che si erano tenute stabili tra il 6 dicembre 2024 ed il 17 gennaio 2025.

 

La quotazione del 7 febbraio 2025 del Northern Durum, valorizzata al cambio del 12 febbraio 2025, è pari a 311,06 euro alla tonnellata, in aumento di 1,10 euro sull’identica quotazione in dollari del 31 gennaio scorso, ma valorizzata in euro il 5 febbraio 2025. Tanto accade unicamente per effetto di una lieve rivalutazione del biglietto verde intervenuta tra il 5 ed il 12 febbraio 2025, pur mantenendosi il cambio intorno a 0,96 euro per 1 dollaro.

 

Canada, prezzi all’ingrosso in assestamento

Tornando al rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, il 10 febbraio 2025 sulla piazza di Rosetown – dove si trova l’ascensore di riferimento del mercato all’esportazione – il prezzo di acquisto all’ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine è stato di 349,07 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di 18,37 dollari canadesi sui 367,44 dollari registrati il 3 febbraio scorso, quando invece si era verificato un aumento di ben 55,12 dollari canadesi sulle quotazioni del 20 gennaio scorso, attestate a 312,32.

 

Il calo del 10 febbraio scorso porta il valore all’ingrosso all’esportazione del Cwad allo stesso esatto livello – 349,07 dollari canadesi alla tonnellata – già raggiunto il 12 novembre 2024, nel corso degli aumenti del grano duro tipici di quel mese.

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In ogni caso, il prezzo all’ingrosso del Cwad dal 1° ottobre scorso, quando stazionava a 294,32 dollari canadesi alla tonnellata, ha guadagnato comunque fino al 10 febbraio 2025 ben 54,75 dollari canadesi alla tonnellata (+18,60%).

 

Il 10 febbraio scorso, per effetto della chiusura per ghiaccio dei porti della regione dei grandi laghi, non sono stati calcolati i corrispettivi export basis. L’ultima rilevazione dei costi di trasporto dagli elevatori canadesi ai porti dei grandi laghi risale infatti al 2 dicembre scorso, quando erano stati fissati in 118,76 dollari canadesi, in ulteriore aumento di 2,30 dollari sui 116,46 registrati il 25 novembre 2024.

 

Canada, prezzi all’origine non quotati

E ancora, secondo la Commissione nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità il 10 febbraio scorso, non sono stati quotati i prezzi spot offerti dagli agricoltori e pertanto non è possibile calcolarne la media. Il prezzo medio spot del Cwad era stato il 3 febbraio 2025 di 320,78 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 3,03 sui 317,75 dollari canadesi registrati lo scorso 20 gennaio.

 

Anche con questo valore, sui 289,08 dollari canadesi registrati il 26 agosto 2024, si continuava a registrare una tendenza di ripresa dei prezzi, pari a 31,70 dollari (+10,96%). È da tenere presente che il 3 settembre scorso, per la prima volta dallo scorso maggio, si era interrotta la caduta del prezzo medio spot nel Saskatchewan. E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si era ridotto così di 66,22 dollari (-17,12%).

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Infine, secondo la Commissione nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità il 10 febbraio scorso, non sono stati quotati i prezzi offerti dagli agricoltori per le consegne differite a maggio 2025. Il 3 febbraio 2025 nei quatto territori della provincia del Saskatchewan, il prezzo medio offerto dello stesso prodotto per le consegne differite – a maggio 2025 – risultava essere di 321,75 dollari canadesi alla tonnellata, in calo di 1,32 sui 323,07 dollari canadesi alla tonnellata registrati lo scorso 20 gennaio 2025.

 

Rispetto al prezzo medio offerto del Cwad di prima qualità di 289,63 dollari canadesi alla tonnellata, registratosi il 26 agosto scorso all’indomani dei crolli dei valori di quel mese, si continuava a registrare una tendenza, fino al 3 febbraio 2025, di ripresa dei prezzi pari a 32,12 dollari (+11,09%).

 

Grano duro canadese, export già al 59% delle stime ufficiali

Secondo il rapporto del 10 febbraio 2025 della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan “Le esportazioni canadesi di grano duro nella ventiseiesima settimana sono state di 150mila e 600 tonnellate per un totale stagionale di 2,9 milioni di tonnellate, in aumento dell’85% rispetto all’anno scorso. Siamo a metà dell’anno di commercializzazione e abbiamo esportato il 59% della stima di esportazione (troppo bassa) di 4,9 milioni di tonnellate del Ministero dell’Agricoltura del Canada“.

 

“Prevediamo che le esportazioni di grano duro continueranno a essere robuste – suggeriscono gli analisti della Commissione – tuttavia, è improbabile che mantengano gli alti volumi osservati a dicembre. Le esportazioni di grano duro in genere subiscono occasionali picchi. Mentre questi picchi sono talvolta il risultato di un significativo programma di esportazione verso l’Italia (come visto a novembre 2020-2021), di solito si verificano quando l’Italia importa grandi volumi insieme a un ampio programma verso uno o più Paesi nordafricani (come è accaduto a dicembre 2024)”.

 

A livelli record l’export canadese verso l’Italia a dicembre

Gli analisti della Commissione inoltre rilevano: “Le esportazioni canadesi di grano duro a dicembre 2024 sono state quasi tre volte superiori al volume esportato a dicembre 2023, trainate dalla domanda dei clienti nordafricani. Marocco e Algeria sono stati i maggiori importatori mensili, con volumi rispettivamente di 212mila e 450 tonnellate e 179mila e 500 tonnellate”.

 

“Le esportazioni verso l’Italia – sostengono gli analisti – sono state pari a 124mila e 300 tonnellate, contribuendo a un totale annuo di 519mila e 300 tonnellate, che è oltre tre volte superiore allo stesso periodo dell’anno scorso. Le esportazioni annue verso la maggior parte delle principali destinazioni canadesi di grano duro sono aumentate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.

 

Grano duro canadese, a dicembre aumentano le scorte

Secondo gli analisti della Commissione, in Canada le scorte di grano duro di dicembre 2024 erano più elevate del 13% (428mila tonnellate) rispetto a dicembre 2023 e pari a 3,6 milioni di tonnellate. “Le scorte in azienda sono aumentate del 17%, fino a 3 milioni di tonnellate, mentre le scorte fuori azienda sono diminuite del 2%, a 600mila tonnellate”.

 

Borsa Merci Foggia

La Borsa Merci di Foggia ieri – 12 febbraio 2025 – ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50% a 337 euro alla tonnellata sui minimi ed a 342 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 5 febbraio scorso, quando invece si era verificato un aumento di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 29 gennaio scorso. Dall’8 gennaio al 12 febbraio 2025, il prezzo del cereale pastificabile sulla piazza di Foggia è cresciuto di 20 euro alla tonnellata.

 

Dal 18 settembre 2024, quando le quotazioni di questo cereale a Foggia stazionavano su valori di 310-315 euro, al 12 febbraio 2025 si rileva un recupero complessivo delle quotazioni pari a 27 euro alla tonnellata. In pratica le quotazioni di ieri del frumento duro fino a Foggia uguagliano quelle del 19 giugno 2024, data di esordio delle quotazioni della mietitura 2024, proprio sui valori di 337-342 euro alla tonnellata.

 

Mentre si colloca a 13 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio 2024, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

 

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 15 gennaio 2025 perdite per 108 euro alla tonnellata.

 

Borsa Merci Roma

Borsa Merci di Roma ieri – 12 febbraio 2025 – ha quotato il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, a 293 euro alla tonnellata sui minimi e 298 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 5 febbraio scorso, quando invece si era manifestato un aumento di 3 euro sulla ancor precedente seduta del 29 gennaio scorso.

 

Dall’8 gennaio al 12 febbraio 2025, il frumento duro fino sulla piazza di Roma è aumentato così di 13 euro alla tonnellata.

Tra il 3 luglio 2024 e il 12 febbraio 2025, il frumento duro fino nazionale ha comunque lasciato sul terreno 2 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 293-298 euro.

 

Mentre sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, si riscontra un ancor più pesante calo di 19 euro alla tonnellata sui minimi e di 24 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno scorso: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.

 

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 12 febbraio 2025 perdite pari a 112 euro alla tonnellata sui minimi e a 117 euro sui massimi.

 

Associazione Granaria Meridionale di Napoli

Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 11 febbraio 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13% a 360 euro alla tonnellata sui minimi e 365 euro sui massimi, in calo di 10 euro rispetto alla precedente seduta del 4 febbraio scorso, quando invece si era segnalata stabilità sulle quotazioni raggiunte il 28 gennaio 2025.

 

In tale ultima data si era verificato un aumento di 20 euro alla tonnellata sulla seduta del 21 gennaio scorso. E da fine dicembre 2024 all’11 febbraio 2025, sulla piazza di Napoli il frumento duro fino è aumentato di ben 20 euro alla tonnellata.La quotazione al ribasso di 360-365 euro dell’11 febbraio scorso uguaglia quella del 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale 2024-2025 del grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli.

 

Rispetto all’ultima quotazione del grano duro fino nazionale – mietitura 2023 – dell’11 giugno 2024 si rilevano pertanto prezzi maggiori di 10 euro sia sui minimi che sui massimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell’11 giugno erano di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 12 febbraio 2025 perdite pari a 105 euro sui minimi e 115 euro sui massimi.

Borsa Merci Bari

Alla Borsa Merci di Bari l’11 febbraio 2025 si è riunita la Commissione Cereali, che ha rilevato le quotazioni del grano duro fino nazionale. Il cereale pastificabile nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa, è stato fissato a 332 euro alla tonnellata sui minimi ed a 337 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute del 4 febbraio e del 28 gennaio scorso, quando si era verificato un aumento di 6 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 21 gennaio.

 

Il frumento duro fino sulla piazza di Bari tra il 7 gennaio e l’11 febbraio 2025 ha visto un incremento di valore pari a 14 euro alla tonnellata.

 

All’11 di febbraio l’incremento complessivo delle quotazioni è di 22 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 310-315 euro, che si erano mantenuti stabili dal 30 luglio al 17 settembre 2024. Dalla seduta di esordio del 25 giugno – con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata – all11 febbraio 2025 sono stati invece bruciati 13 euro alla tonnellata di valore.

 

E sull’ultima quotazione della mietitura 2023 – quella del 28 maggio 2024 – quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 17 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano all’11 febbraio 2025 perdite pari a 113 euro.

 

Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine l’11 febbraio non è stato quotato. L’ultima valutazione – risalente alla seduta del 12 novembre 2024 – è di 346 euro alla tonnellata sui minimi e 351 euro sui massimi, quando si era verificato un ulteriore drastico calo di ben 25 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 5 novembre 2024. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 – che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata – erano in perdita di 169 euro alla tonnellata.

 

Il grano duro spagnolo al 12% di proteine, l’11 febbraio 2025 non è stato quotato. L’ultima quotazione è della precedente seduta del 28 gennaio scorso, quando questo frumento è stato fissato a 328 euro alla tonnellata sui minimi e 338 euro sui massimi, in aumento di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 21 gennaio scorso. Dal 7 al 28 gennaio 2025, il frumento duro iberico sulla piazza di Bari era aumentato di 13 euro alla tonnellata.

 

Associazione Granaria di Milano

L’Associazione Granaria di Milano l’11 febbraio 2025 ha quotato il grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, suddiviso per provenienze e qualificazioni:

  • Nord Italia, peso specifico non determinato, proteine 13,5%, 333 euro alla tonnellata sui minimi e 343 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta del 4 febbraio scorso, quando si era verificato un in aumento di 3 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 28 gennaio 2025. Dal 7 gennaio all’11 febbraio 2025 le quotazioni di questo cereale hanno guadagnato 13 euro alla tonnellata, rispetto ai valori di 320-330 euro rimasti stabili dalla seduta dell’8 ottobre 2024 al 7 gennaio 2025. Ciò nonostante, i prezzi dell’11 febbraio 2025 risultano in calo di 12 euro sull’ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano all’11 febbraio 2025 perdite pari a 82 euro alla tonnellata.
  • Centro Italia, peso specifico non determinato, proteine minime 12%, 345 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi, stabile sulla seduta del 4 febbraio, quando si era verificato un aumento di 5 euro sulla precedente seduta del 28 gennaio 2025. Dal 7 gennaio all’11 febbraio 2025 le quotazioni di questo cereale hanno guadagnato 20 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 325 euro alla tonnellata sui minimi e 335 euro sui massimi rimasti stabili dalla seduta dell’8 ottobre 2024 al 7 gennaio 2025. Ciò nonostante, i prezzi dell’11 febbraio 2025 risultano in calo di 17 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite all’11 febbraio 2025 pari a 85 euro alla tonnellata.

 
L’11 febbraio scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 326 euro alla tonnellata sui minimi e 335 euro sui massimi, stabili sulla precedente seduta del 4 febbraio scorso, quando invece si era registrato un aumento di 3 euro alla tonnellata solo sui valori massimi della ancor precedente seduta del 28 gennaio scorso. Dal 7 gennaio scorso, questi frumenti risultano aumentati di 6 euro sui minimi e di 5 euro sui massimi.

 

Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 74 euro alla tonnellata sui minimi e 85 euro sui massimi.

 

I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano – quotati l’11 febbraio a 370 euro alla tonnellata sui minimi e 385 euro sui massimi – risultano stabili sulle precedenti sedute dal 17 settembre 2024 in avanti, quando invece si era verificato un calo di 15 euro sulla ancor precedente seduta del 10 settembre 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 127 euro alla tonnellata.

 

Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura

Venerdì 7 febbraio 2025 è stato compilato l’ultimo listino a cura dall’Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2024. Qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri il cereale pastificabile nazionale è stato quotato a 342 euro alla tonnellata sui minimi e a 347 euro sui massimi, in aumento di 2 euro alla tonnellata sulla seduta del 31 gennaio scorso, quando si era verificato un altro aumento di 5 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 24 gennaio 2025.

 

Dal 10 gennaio scorso, quando il frumento duro fino ad Altamura era quotato 321-326 euro alla tonnellata, si registra un incremento di valore complessivo al 7 febbraio 2025 pari a 21 euro alla tonnellata.

 

Dal 13 settembre 2024, quando il frumento duro fino quotava 315-320 euro alla tonnellata, al 7 febbraio 2025 si registra un aumento complessivo di 27 euro alla tonnellata. Dal 21 giugno 2024, data di inizio campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, il valore del grano duro sulla piazza di Altamura è comunque calato di 5 euro alla tonnellata.

 

E si registra un deprezzamento di 8 euro alla tonnellata rispetto all’ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio scorso in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi. Infine, dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 31 gennaio 2025 pari a 113 euro alla tonnellata.
 
Il 7 febbraio 2025 il grano duro canadese di prima qualità risulta per la tredicesima seduta consecutiva non quotato. L’ultima quotazione risale alla seduta del 18 ottobre, quando invece era stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi ed a 410 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta dell’11 ottobre 2024.

 

Dal 20 settembre 2024, quando quotava 374-377 euro alla tonnellata, questo cereale aveva guadagnato complessivamente 33 euro alla tonnellata. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, al 18 ottobre 2024 si erano registrate perdite per 117 euro alla tonnellata.

 

Borsa Merci Bologna

La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l’ultimo listino il 6 febbraio 2025 quando ha quotato il grano duro fino nazionale – provenienza Nord – qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa. Questi i prezzi assegnati: 325 euro alla tonnellata sui minimi e 330 sui massimi, stabili sulla precedente seduta del 30 gennaio scorso, quando invece si era verificato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla precedente quotazione del 23 gennaio 2025. Tra il 9 gennaio ed il 6 febbraio il frumento duro fino sulla piazza di Bologna guadagna così 10 euro alla tonnellata.

 

I valori del 6 febbraio 2025 risultano in calo di 10 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno scorso e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 30 gennaio 2025 pari a 95 euro alla tonnellata.

 

Prezzi all’origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 12 febbraio 2025

I prezzi medi all’origine del frumento duro fino nazionale più recenti rilevati da Ismea tra il 3 ed il 10 febbraio 2025 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 12 febbraio 2025, danno 7 piazze in aumento su 13 rilevate, 6 stabili e nessuna in calo. Ugualmente, lo scorso 5 febbraio si erano palesate 7 piazze in aumento su 13 rilevate, 6 piazze stabili e nessuna in calo. Ma a cambiare parzialmente è la geografia degli aumenti.

 

Tornano infatti a crescere le piazze che nelle scorse settimane erano rimaste stabili. È il caso di Matera, che il 10 febbraio guadagna 25 euro alla tonnellata di prezzo medio all’origine sul 3 febbraio (+7,8%), portandosi a 345 euro alla tonnellata; nello stesso giorno il valore medio pagato in campagna guadagna 5 euro sulla settimana precedente sia a Macerata (+1,6%), dove perviene a 310 euro alla tonnellata, che a Perugia (+1,7%), dove si attesta a 300 euro.

 

Continuano a crescere le piazze siciliane, con Palermo e Catania che guadagnano altri 2 euro alla tonnellata di prezzo medio il 6 febbraio, pervenendo entrambe a 319,50 euro alla tonnellata. Nuovo aumento anche per Foggia, che guadagna il 5 febbraio altri 5 euro alla tonnellata e si attesta a 339,50 euro.

 

Tra le piazze stabili si segnalano Napoli – pervenuta la scorsa settimana a 372,50 euro a tonnellata e che conferma tale valore il 4 febbraio – e Bologna, che pure il 6 febbraio conferma i 341,50 euro alla tonnellata, raggiunti la settimana precedente con un aumento dell’1,5%.

 

Scarica la tabella dei prezzi medi all’origine del grano duro fino riportati da Ismea il 12 febbraio 2025
 (Fonte: Ismea)
 

Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l’ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell’Associazione Granaria per l’Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 12 febbraio 2025, con la quotazione del frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2024. Prezzi: 314 euro alla tonnellata sui minimi e 319 euro sui massimi, stabile sulle quotazioni del 5 febbraio scorso, quando si era verificato un aumento di 2 euro sul 29 gennaio scorso; valori in ogni caso cresciuti di 9 euro sul 15 gennaio 2025.

 

Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile leggere l’articolo del 6 febbraio 2025.

 

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