Bollette gas e luce, Giorgetti annuncia misure contro caro prezzi: cosa sappiamo

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Tim, rincari energetici e la posizione internazionale dell’Italia. Questi gli argomenti trattati dal ministro dell’Economia nel corso del question time al Senato. “Nelle prossime settimane dovrà essere assunto un provvedimento con riferimento alle dinamiche dei prezzi. L’andamento non dipende dal governo ma da dinamiche estranee, speculative su cui l’attenzione del governo è massima”, ha dichiarato. Schlein: “Solo ora vi accorgete che smantellare il mercato tutelato ha avuto effetti dannosi sui consumatori?”

Sono stati diversi gli argomenti toccati nel question time al Senato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Uno dei più importanti riguarda un possibile prossimo provvedimento sul caro bollette. “Nelle prossime settimane un provvedimento con riferimento alle dinamiche dei prezzi dovrà essere assunto. L’andamento dei prezzi dell’energia e le bollette non dipendono dal governo ma da dinamiche estranee, speculative su cui l’attenzione del governo è massima”, ha dichiarato il ministro, che ha poi aggiunto come “una riflessione su ciò che è significato il passaggio al libero mercato degli utenti del mercato elettrico debba essere fatta. Ricordo che era uno degli impegni assunto non certo da questo governo”.

Le sfide internazionali e il golden power su Tim

Il ministro si è poi soffermato sulla posizione internazionale del nostro Paese. “La situazione ci pone delle grandissime sfide, non nascondo che ci sono anche elementi di preoccupazione di fronte alle nuove dinamiche che ha assunto l’amministrazione Usa e le risposte o le non risposte che si stanno studiando a livello Ue. Ma ci sono anche delle opportunità, che questo governo è in grado di interpretare, proprio grazie al nuovo standing di tipo internazionale che ci siamo meritato”, ha dichiarato Giorgetti. Sul caso Tim, invece, dove si registra l’interesse di aziende europee e un’eventuale ipotesi di un subentro di Poste a Cdp nell’azionariato, il ministro ha sottolineato come “al ministero siano accolti tutti i soggetti che chiedono di parlare, ma quello che il ministero farà sempre in qualsiasi partita sarà tutelare l’interesse nazionale attraverso gli strumenti consentiti, il golden power appunto”.

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Le risposte delle opposizioni

Alle parole di Giorgetti sul caro bollette hanno risposto i leader dell’opposizione. “Signor ministro, lei aveva detto che ci sarebbe stata una sorpresa sui dati del PIL e la sorpresa effettivamente è arrivata: doveva esserci l’aumento del PIL dell’1 per cento, ma ahimè è rimasto dello 0,5 per cento, dimezzato. Gli stipendi non sono aumentati, ma sono aumentate le bollette, le sigarette e le multe. “Negli ultimi mesi siete diventati molto sensibili ai mercati finanziari ma non vi occupate più di quello che succede nei mercati rionali”, ha dichiarato Matteo Renzi in Seanto durante il question time a cui ha risposto Giorgetti. Sul tema si è espressa anche la segretaria del Pd Elly Schlein. “Ben svegliato ministro Giorgetti. Da ormai un anno e mezzo andiamo in giro con le tabelle in mano a chiedere al governo di intervenire disaccoppiando il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas e correggendo le distorsioni del mercato che aumentano a dismisura le bollette. E sono due anni che Giorgia Meloni è al governo, ma non fa nulla. Solo oggi vi accorgete che smantellare il mercato tutelato ha avuto effetti dannosi sui consumatori? Meglio tardi che mai, ma ora non c’è più tempo da perdere. Il governo ci ascolti, le nostre proposte le abbiamo presentate da tempo in Parlamento, a partire dal rafforzamento del ruolo di Acquirente Unico per calmierare il mercato”, ha dichiarato. Sul tema si è espresso anche il leader di Azione Carlo Calenda: “Finalmente. Sono settimane che il Governo ha una nostra proposta sulla riduzione delle bollette. Davvero diamoci una mossa”. “Il ministro Giorgetti sul caro energia dà la colpa a fattori esterni, quando la responsabilità è delle politiche del suo governo. È stato il governo a portare 4 milioni di famiglie dal mercato tutelato al mercato libero. Hanno condannato l’Italia alla dipendenza dal gas, responsabile del caro bollette, smantellando le rinnovabili e puntando su un improbabile ritorno al nucleare, che gli italiani pagheranno a caro prezzo. Chi ci guadagna sono le società energetiche che acquistano e distribuiscono gas, le quali hanno realizzato oltre 60 miliardi di euro di extraprofitti in due anni e mezzo: una vera e propria rapina sociale ai danni di famiglie e imprese. La strada da seguire è chiara: il prezzo dell’energia dovrebbe essere determinato dalle rinnovabili e non dai combustibili fossili”, ha dichiarato in una nota Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e parlamentare di Avs

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Le reazioni delle associazioni

Sul prossimo provvedimento del governo in merito al caro bollette si sono espresse le associazioni dei consumatori. Codacons ha chiesto al governo di fare in fretta, perché i rincari coinvolgeranno milioni di famiglie e imprese. “Da settimane sollecitiamo l’esecutivo ad adottare misure per contrastare le speculazioni che si stanno registrando sul fronte dell’energia. I rialzi delle quotazioni sui mercati internazionali si rifletteranno a breve sulle bollette degli italiani, attraverso inevitabili rincari delle tariffe di luce e gas. Chi rientra nel mercato tutelato paga già una bolletta media da 1.393 euro annui (con consumi da 1.100 metri cubi annui) e andrà incontro ad un aggiornamento al rialzo delle condizioni economiche stabilite da Arera, mentre chi ha un contratto a prezzo variabile sul mercato libero subisce conseguenze immediate dai nuovi picchi dell’energia, con tariffe più pesanti applicate dagli operatori”, ha spiegato il presidente di Codacons Carlo Rienzi. Sulla stessa linea anche Assoutenti, che chiede al governo di passare dalle parole ai fatti. “A causa dell’escalation dei prezzi sui mercati, una famiglia tipo che consuma 1.400 metri cubi di gas si ritrova a pagare circa 309 euro in più rispetto al 2024. Una situazione che rischia di peggiorare nelle prossime settimane se i rincari sui mercati proseguiranno a questi livelli. Il governo deve passare dalle parole ai fatti, adottando misure urgenti tese a contrastare ulteriori rialzi in bolletta, e per aiutare i cittadini a risparmiare sulle forniture energetiche, ad esempio promuovendo nel settore dell’energia elettrica il passaggio dei vulnerabili al Servizio a Tutele Graduali, attraverso il contributo delle associazioni dei consumatori per una campagna informativa a tappeto”, ha sottolineato il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso. Discorso diverso, invece per l’Unc, che attende di capire quale sarà la proposta dell’esecutivo. “Ottima notizia il provvedimento. Accolto, almeno così pare, un appello che abbiamo rivolto al governo fin dal 1° aprile del 2023 quando fece la pessima pensata di ripristinare gli oneri di sistema della luce e di togliere una prima parte degli sconti introdotti da Draghi sul gas”, ha affermato Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Ora si tratta di vedere cosa proporrà in concreto. Per parte nostra chiediamo che i vulnerabili possano sempre restare nel servizio di tutela, sia per il gas che per la luce, che si possa rientrare nel Servizio a Tutele Graduali della luce almeno fino a fine anno e non, come previsto ora, solo fino al 30 giugno 2025, che l’Iva sul gas sia portata tutta al 10%, e non come ora al 10% per i consumi fino a 480 metri cubi e al 22% per quelli superiori (era tutta al 5% con Draghi), che per chi si trova in condizioni economicamente svantaggiate siano ripristinate le soglie Isee elevate da Draghi, ossia 15 mila euro e 30 mila euro per i nuclei familiari con almeno 4 figli a carico, contro quelle attuali pari, rispettivamente, a 9.530 euro e 20 mila euro, possibilmente introducendo nuovo soglie intermedie”, ha concluso Vignola.

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