Angelina Santiago, dal Brasile in Italia, sognando il Giappone

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Brasile terra di conquista e di colonizzazione. Storicamente colonia portoghese in realtà, dopo i conflitti mondiali, ha visto sbarcare sulle proprie coste popolazioni di tutto il mondo, dall’Africa all’Asia oltre all’Europa. Oggi il Brasile vanta un mix di razze e culture che lo rende forse unico al mondo. Figlia di questo mix di popolazioni anche la nostra protagonista, Angelina Santiago. Brasiliana di Conselheiro Lafaiete, Comune dello Stato del Minas Gerais vicino Belo Horizonte, ma con origini spagnole e soprattutto italiane oltre che portoghesi. Ed è proprio in Italia che Angelina, figlia di ristoratori, decide di trasferirsi nel 2010.

Arriva a Roma con il compagno, anche lui brasiliano, e inizia subito a lavorare come lavapiatti facendo il giro di vari ristoranti. Come ci racconterà anche lei, la svolta arriva nel 2014 quando entra a far parte della brigata di cucina di Sambamaki, uno dei primi sushi-fusion brasiliano della Capitale. E’ qui che impara l’arte del sushi fino a diventarne la chef. La sua passione e il suo percorso professionale la portano oggi ad essere la sushi-chef del ristorante Oceano di Tivoli. Ma ora sarà lei a raccontarci questo interessante viaggio dal Brasile all’Italia attraverso il sushi.

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Buongiorno Angelina? Come è nata la passione per il sushi?

A San Paolo, in Brasile, c’è la più grande comunità giapponese del mondo fuori dal Giappone. In alcuni quartieri sembra di essere in Giappone ma in realtà nessuno parla il giapponese. Quindi abbiamo sempre avuto la cultura del sushi e a me è sempre piaciuto moltissimo. Spesso viene unito alla cucina brasiliana con l’uso di formaggi, frutti tropicali o altri nostri prodotti tipici. A Roma c’è Sambamaki, uno dei primi locali sushi-fusion brasiliano e lì è iniziato il mio percorso come sushi-chef. Sono arrivata a Tivoli nel 2023 grazie ad uno dei proprietari di Oceano, che era un mio cliente a Roma, e mi ha proposto di sposare il loro progetto. Dopo qualche indecisione ho accettato ed ora mi trovo benissimo qui.

Che tipo di sushi ti piace preparare?

La base del sushi tradizionale giapponese è il riso con il pesce. Qui ad Oceano cerchiamo di usare prodotti tipici italiani e soprattutto usiamo prodotti stagionali. Per esempio, facciamo Uramaki con capasanta e tartufo, oppure usiamo asparagi selvatici, funghi, tutto quello che le stagioni ci offrono. Creiamo un piatto giapponese ma con il sapore italiano.

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C’è anche qualcosa del Brasile nel tuo sushi?

Mi piace usare il passion fruit, il mango e tanta allegria brasiliana. Come ho già detto cerco soprattutto sapori italiani.

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Ma come si prepara il sushi?

Intanto dobbiamo usare un riso a chicchi piccoli, poi c’è il processo del lavaggio. Il riso viene lavato fin quando non perde tutto l’amido e poi viene disidratato. Infine, prepariamo la salsa tradizionale per condire il sushi: la Sushizu a base di aceto, zucchero e sale. Per me il riso è il 60% di un buon sushi. Mi piacerebbe che tutto il lavoro che c’è dietro la preparazione del sushi fosse veramente riconosciuto. Usiamo una materia prima di grande qualità provando anche a star dietro alle mode ed a quello che ci richiede la clientela cercando di offrire un’esperienza gastronomica di alta qualità. Ultimamente prepariamo anche altri piatti della cucina tradizionale giapponese come il Ramen, la frittura o delle polpettine di baccalà.

Recentemente sei stata nell’Istituto “A. Rosmini” di Tivoli dove gli studenti hanno assistito ad una lezione di sushi. Cosa hai provato nell’insegnare il tuo sushi in una scuola?

E’ stata una bellissima esperienza. Anch’io quando sono arrivata in Italia ho seguito dei corsi quindi mi sono rivista nei ragazzi ed ho cercato di essere un esempio ed un punto di riferimento come lo sono stati i miei insegnanti.

Ti piace la cucina italiana?

Per me la cucina italiana è il top, pulita nei sapori, molto riconoscibile! Sono cresciuta con mia nonna che preparava la pasta fresca che poi faceva asciugare sul letto oppure mentre prepara la polenta. La cucina italiana ha sempre fatto parte della mia vita, la cucino tutti i giorni, solo la domenica cucino piatti tipici brasiliani e quando torno in Brasile porto sempre l’olio, il parmigiano o altri prodotti italiani.

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Un sogno nel cassetto?

Andare in Giappone! Stavo per andare prima che scoppiasse la pandemia. La cultura giapponese mi interessa molto, penso sia un’altra dimensione rispetto a noi. Anche la cultura gastronomica è molto interessante e mi piacerebbe fare un percorso anche lì.


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