Quanto costa affittare un negozio a Roma nell’anno del Giubileo

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I prezzi per affittare attività commerciali a Roma crescono, sia nelle strade di passaggio sia in quelle non di passaggio. Non sono incrementi mostruosi, in media, con un’oscillazione dello 0,4%, ma in determinate zone le cifre sono da capogiro. Complice la grande richiesta e il periodo, quello del Giubileo in corso. 

Il mercato dei negozi a Roma

Secondo gli ultimi dati di Tecnocasa, infatti, le richieste maggiori arrivano per il quadrante di Prati-Borgo, in particolare via della Conciliazione e via Cola di Rienzo. Ma anche nei pressi di piazza Risorgimento, recentemente semipedonalizzata grazie ai fondi giubilari. Chi vuole investire, lo fa per aprire ristoranti, anche in spazi di metratura non eccezionale, ma anche locker per bagagli sempre più frequenti. 

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Quanto costa investire a Prati

Nel quadrante del rione Prati, a due passi dalla Basilica di San Pietro e servitissimo dal trasporto pubblico cittadino, gli affitti arrivano a 1.920 euro al metro quadro all’anno per via della Conciliazione, quindi in media 160 euro al metro quadro al mese. Ciò significa che per un locale commerciale di 50 mq si registrano richieste medie di 8mila euro al mese. Spostandoci su via Cola di Rienzo, altra strada a vocazione commerciale, nel tratto a ridosso di piazza Risorgimento si va anche oltre: 2.400 euro al metro quadro all’anno per l’affitto. In questo tratto sono richiesti locali soprattutto per abbigliamento e accessori. Si scende di prezzo andando verso piazza della Libertà, dove secondo il report Tecnocasa siamo dagli 840 ai 1.200 euro al metro quadro all’anno.

Gli annunci tra Cola di Rienzo e Castel Sant’Angelo

Facile trovare riscontro spulciando i principali portali di annunci immobiliari. Per esempio in via Cola di Rienzo viene affittata l’attività di un pub/enoteca di 55 mq a 5.500 euro al mese (100 euro al metro quadro), mentre se ci si sposta più verso Castel Sant’Angelo un ristorante di 80 mq viene ceduto in affitto a 11.000 euro al mese. D’altronde la zona è di grande passaggio, di giorno frequentatissima da turisti e lavoratori dei tanti uffici presenti, ma anche di sera gode di un via vai costante soprattutto nei fine settimana. 

Prezzi alti, locali vuoti

Ma, come viene fatto notare, molti proprietari non hanno voluto abbassare i canoni di locazione anche di fronte alla difficoltà nel reperire possibili gestori. I locali quindi vengono lasciati vuoti, in attesa dell’occasione giusta. Molti di questi rientrano nella “strage” di esercizi commerciali che si è consumata a Roma tra il 2019 e il 2024. I dati aggiornati a giugno scorso raccontano di oltre 4.000 attività chiuse, anche in zone più centrali della Capitale, per quanto la maglia nera sia da assegnare al quadrante Est. 

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Dove si preferisce l’acquisto

Il mercato dei negozi nei quartieri di Magliana e Marconi registra sempre un ottimo risultato invece per acquisto di immobili a uso investimento, per il quale si impiegano capitali da 100-150.000 euro con un rendimento annuo lordo del 10%. Al contrario, viene segnalato un aumento di attività vuote sulle vie non di passaggio dove, se in passato c’era una maggiore predisposizione a occupare gli immobili da parte di aziende che erogano servizi alle imprese e alle persone, ora queste ultime sembrano esprimere una preferenza verso le soluzioni con maggiore passaggio. Qui, a differenza che a Prati, i canoni sono anche contenuti (non oltre 600 euro al mese) ma il mercato porta altrove i potenziali acquirenti. 

Gli stranieri e i negozi che diventano case

Interessante il trend in quartieri popolari come San Lorenzo, Torpignattara e Pigneto. In questo quadrante, interessato da una importante fase di rigenerazione urbana e di profonda trasformazione anche sociale, gli investitori sono per lo più immigrati che non affittano, ma acquistano piccoli tagli da 50 mq a 1.200 euro al metro quadro, con affitti che arrivano a 100 euro al metro quadro all’anno. E quando le vie non sono di passaggio, lo step successivo all’acquisto è il cambio di destinazione d’uso in residenziale, se permesso. Altrimenti l’obiettivo è aprire piccole attività ristorative, lavanderie, ortofrutta. 

Meglio Ostiense del Centro

Il quadrante sud di Roma, invece, sembra piacere a chi vuole aprire locali commerciali per il ritiro degli ordini di abbigliamento online, quindi dedicati a un target giovane, oppure per attività di autoricambi. Spazi piccoli, non oltre 50 mq, in strade non particolarmente affollate, anche perché nel caso dell’abbigliamento online, la pubblicità viene fatta esclusivamente sui social network. Le aree preferite sono quelle limitrofe all’università Roma Tre, come San Paolo, dove la locazione costa tra i 120 e i 180 euro al metro quadro l’anno. A Ostiense, invece, regge la vocazione ristorativa, soprattutto vicino a Porto Fluviale. Le limitazioni alle nuove licenze al Centro spingono gli imprenditori a scegliere questo quadrante, dove i canoni sono intorno ai 480 euro al metro quadro all’anno. 

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