Liberainformazione Milano, minacce mafiose ai magistrati, solidarietà da istituzioni e associazioni

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Il capo della procura Viola e la pm Cerreti invitati a Palazzo Marino. Il sindaco Sala: “Le mafie sono ancora radicate nel nostro territorio”. In piazza il presidio delle associazioni.

In aula in comune l’incontro a cui partecipano il sindaco Giuseppe Sala, il procuratore di Milano Marcello Viola e la pm della Dda di Milano Alessandra Cerreti, i due magistrati minacciati per l’inchiesta Hydra sulle mafie al nord. A loro anche la solidarietà dell’Ordine degli avvocati.

Fuori dal Comune in piazza della Scala il presidio convocato da Libera, Avviso Pubblico e altre realtà della società civile.

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“L’iniziativa sotto la pioggia serve a manifestare la nostra vicinanza ai magistrati che hanno ricevuto queste minacce in ragione delle inchieste che stanno facendo, inchieste che stanno portando alla luce quello che è, oramai, un dato consolidato della realtà di Milano e della Lombardia, cioè un consorzio tra le più grandi organizzazioni criminali”, ha spiegato Lorenzo Frigerio referente di Libera Lombardia.

Fonte: Rainews/Tgr/Lombardia


Milano, Sala con i magistrati: “Consapevoli del radicamento delle mafie nel nostro territorio”

“Noi siamo qui perchè la città vuole esprimere il proprio sostegno a Marcello Viola e Alessandra Cerreti ma vuole anche riaffermare la convinzione profonda che la lotta contro la malavita organizzata deve essere condotta soprattutto in un territorio dove le mafie vogliono far sentire la propria presenza”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante l’incontro in consiglio comunale per i magistrati minacciati dopo l’inchiesta Hydra sull’alleanza tra mafie.

“Esprimo preoccupazione ma non ci si ferma e si cerca di fare tutto il possibile. Le minacce che avete ricevuto dimostrano una volta di più che le mafie sono radicate nel nostro territorio – ha aggiunto -. La magistratura deve sentire intorno a sè il sostegno incondizionato e deve contare sulla fiducia degli altri organi dello stato”. Ma “quella contro le mafie deve essere anche una battaglia culturale. Io credo che noi abbiamo superato i pregiudizi del passato e che i milanesi siano ben consapevoli del pericolo rappresentato dalle mafie. Siamo qui – ha concluso – per esprimere vicinanza ai magistrati ma anche per dire che non stiamo sottovalutando questo tema. Non c’è da drammatizzare ma da stare molto attenti”.

“Le istituzioni milanesi sono insieme dalla stessa parte”

A prendere parte all’incontro anche Fabio Roia, presidente del Tribunale, Nando dalla Chiesa,presidente del comitato antimafia del Comune di Milano, rappresentanti delle autorità civili e militari della città. “Le istituzioni milanesi sono insieme dalla stessa parte, dei cittadini per bene, dei magistrati oggetto di intimidazione ai quali manifestiamo la nostra vicinanza. Abbiamo scelto di farlo da qui, aula del consiglio, perchè è il cuore politico della città – ha detto la presidente del consiglio comunaleElena Buscemi -. Vogliamo dare un segnale chiaro, simbolico ma sostanziale, a nome di tutta l’Amministrazione comunale e della città di Milano, a chi pensa di poter isolare o intimidire con le minacce due magistrati che svolgono il loro lavoro per la collettività”.

Diversi cittadini anche all’esterno di Palazzo Marino per un sit-in di solidarietà. 

Lorenzo Frigerio, referente di Libera Lombardia, ha spiegato: “Questo presidio, sotto la pioggia, serve a manifestare solidarietà ai magistrati che hanno ricevuto queste minacce in ragione delle inchieste che stanno facendo, inchieste che stanno portando alla luce quello che è, oramai, un dato consolidato della realtà di Milano e della Lombardia, cioè un consorzio tra le più grandi organizzazioni criminali. La torta è talmente grande che basta spartirsela, e questi soggetti lo stanno facendo oramai da decenni. L’ultima inchiesta Hydra che ha subito quelle varie vicende processuali tra il respingimento da parte del GIP, il Tribunale della Libertà e la Cassazione, alla fine comunque dimostra che questo impianto sta reggendo e la prova provata che l’impianto regge sono le minacce che sono arrivate ancora una volta ai giudici. Quindi, questo presidio serve a dire che noi ci siamo e che siamo vicini a loro”.

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Fonte: Affari Italiani


La solidarietà del comune di Milano a Marcello Viola e Alessandra Cerreti

di Luca Parena

Le istituzioni milanesi sono dalla parte di chi lavora per contrastare la criminalità organizzata. È questo il senso della serata che, a Palazzo Marino, ha visto ospiti il procuratore generale Marcello Viola e la pm Alessandra Cerreti, dopo le minacce ricevute nelle scorse settimane.

“Minacce che dimostrano che le mafie sono ancora presenti e forti sul territorio. Segnali che non possono essere sottovalutati e che non stiamo sottovalutando” ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala. Le conferme date dalla Cassazione all’impianto accusatorio della direzione distrettuale antimafia sull’inchiesta Hydra, con gli arresti eseguiti nelle scorse settimane dopo ricorsi e contro-ricorsi, sono il contesto in cui sono arrivate le intimidazioni ai danni dei magistrati.

L’indagine che ipotizza un’alleanza lombarda tra cosa nostra, camorra e ‘ndrangheta, un anno e mezzo fa, aveva aperto una ferita tra la procura e il giudice per le indagini preliminari che aveva respinto quasi tutte le oltre 150 misure cautelari richieste dall’accusa. Il professor Nando Dalla Chiesa, presidente del Comitato antimafia del Comune di Milano, ha invitato a guardare dentro ai segnali che queste minacce a suo avviso testimoniano. “Il fatto che attentare alla vita di due magistrati di Milano sia stato anche solo concepibile per la criminalità organizzata è frutto di calcoli e valutazioni di tipo politico, non di una follia” ha detto Dalla Chiesa. “Anche per questo occorre che la cittadinanza si mobiliti”, ha aggiunto.

Le bandiere di Libera in presidio, sotto la pioggia oggi pomeriggio, davanti a Palazzo Marino, sono un segnale in questo senso. Il tentativo di cambiare uno scenario che la criminalità organizzata crede di avere sotto controllo. Al punto da minacciare due magistrati milanesi.

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