L’evoluzione dei flussi turistici in Puglia (2010-2024) – Diego Romano

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Introduzione

Negli ultimi anni, la Puglia ha registrato una crescita significativa dei flussi turistici, con un incremento costante di arrivi e presenze registrate, come ci dimostrano i dati presenti sul sito osservatorio.dms.puglia.it
C’è da precisare però che questa evoluzione non è dipesa solo da un maggiore interesse verso la regione, ma anche da fattori strutturali che hanno portato a una maggiore registrazione dei dati.
Ad esempio, l’introduzione del Codice Identificativo di Struttura (CIS) e la regolamentazione delle locazioni turistiche, che dal 2021 vengono incluse nel conteggio di arrivi e presenze, hanno contribuito a darci una fotografia più realistica rispetto al passato.
Analizzare questi numeri, in maniera corretta, è fondamentale per comprendere le reali dinamiche del turismo pugliese e pianificare strategie di sviluppo efficaci.

Trend Generali (2021-2024)

L’analisi degli ultimi quattro anni mostra un trend positivo in tutta la regione. Nel 2024, la Puglia ha registrato un nuovo record di presenze, con Bari e Lecce tra le città più in crescita.

  • Bari: con 1.810.269 presenze nel 2024 (rispetto a 917.080 del 2019), ha quasi raddoppiato il numero di visitatori, trainata soprattutto dal turismo internazionale.
  • Lecce: ha superato il milione di presenze nel 2024 (1.062.924), grazie a un incremento significativo di turisti stranieri.
  • Vieste: si conferma come la località con più presenze nel Gargano, con 2.115.251 presenze nel 2024, mantenendo un andamento costante rispetto agli anni precedenti.

Turismo Internazionale

L’andamento del turismo straniero in Puglia tra il 2021 e il 2024 evidenzia una crescita diffusa in tutta la regione, seppur con variazioni territoriali. L’incremento è particolarmente marcato nella provincia di Bari e nel Salento , dove gli arrivi e le presenze di turisti stranieri sono aumentati in modo significativo. Nel Gargano, la crescita è stata più moderata rispetto alla media regionale.

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Analisi per Area Geografica

Il Gargano: andamento stabile

Il Gargano continua a essere una delle principali destinazioni turistiche pugliesi, con Vieste, Peschici e Rodi Garganico tra le mete più frequentate. Tuttavia, la crescita del turismo straniero è stata meno marcata rispetto ad altre zone della regione e ancora molto legata a picchi stagionali.

La provincia di Bari: un boom internazionale

La crescita più evidente si è registrata nell’area barese, trainata dall’aumento del turismo internazionale. Bari, Monopoli e Polignano a Mare sono tra le città che hanno beneficiato maggiormente della crescente notorietà della Puglia all’estero.

  • Bari: gli arrivi stranieri sono aumentati esponenzialmente, raggiungendo 880.736 nel 2024.
  • Monopoli: è passata da 399.613 presenze nel 2021 a 769.002 nel 2024, con una crescita trainata dai turisti stranieri.
  • Polignano a Mare: è diventata una delle mete più gettonate raggiungendo 456.604 presenze nel 2024.

Il Salento: una destinazione sempre più internazionale

Lecce e Gallipoli sono ormai punti di riferimento del turismo pugliese. La crescita del Salento si deve non solo alla sua notorietà tra i turisti italiani, ma anche a un forte incremento del turismo straniero.

  • Lecce: nel 2024 ha superato per la prima volta il milione di presenze, con una crescita impressionante rispetto al 2019.
  • Gallipoli: è passata da 664.060 presenze nel 2022 a 788.840 nel 2024, consolidando il suo ruolo tra le località più visitate.

Prospettive Future

Basandosi sui trend osservati, si può prevedere una continua crescita del turismo in Puglia, con un aumento della diversificazione delle destinazioni e delle motivazioni di viaggio. Il turismo straniero è destinato a crescere ulteriormente, richiedendo un’attenzione particolare alla qualità dei servizi, alla promozione del territorio e alla sostenibilità ambientale. La Puglia ha il potenziale per diventare una destinazione turistica di livello internazionale, capace di attrarre visitatori durante tutto l’anno, offrendo esperienze autentiche e valorizzando le proprie risorse culturali e naturali. Sarà fondamentale investire in infrastrutture e formazione del personale per sostenere questa crescita in modo responsabile e sostenibile. Se le aree della provincia di Bari e del Salento hanno mostrato una maggiore dinamicità  grazie alla combinazione di città d’arte, la coste e un sistema infrastrutturale più sviluppato, il Gargano, pur registrando una crescita più contenuta, rimane un’area chiave per il turismo balneare e naturalistico. 

Per sostenere la crescita sostenibile del turismo in Puglia, sarà fondamentale investire nel potenziamento delle infrastrutture, migliorando i collegamenti.
Un sistema di trasporti più efficiente e capillare non solo agevolerebbe l’accesso alla regione, ma contribuirebbe anche a distribuire meglio i flussi turistici, rendendo più facilmente raggiungibili anche le aree meno servite.

Un altro aspetto cruciale è la destagionalizzazione dell’offerta turistica. Attualmente, la Puglia concentra la maggior parte dei suoi arrivi nei mesi estivi, ma per garantire una crescita sostenibile è necessario promuovere il turismo anche durante le altre stagioni. Questo significa valorizzare esperienze legate al patrimonio culturale, all’enogastronomia e al turismo esperienziale, in modo da attirare visitatori interessati a scoprire la regione al di fuori dell’alta stagione.

Inoltre, la gestione dell’overtourism rappresenta una sfida importante per città come Bari e Lecce, che devono trovare un equilibrio tra il crescente afflusso di turisti e la qualità dell’esperienza offerta. Le località balneari, invece, devono affrontare due problemi opposti: il sovraffollamento estivo e il drastico calo di servizi e presenze nei mesi invernali. Una pianificazione più attenta potrebbe aiutare a ridistribuire meglio i flussi turistici nel tempo e nello spazio, riducendo la pressione sulle destinazioni più affollate e garantendo un’offerta turistica più bilanciata durante tutto l’anno.

Per uno sviluppo equilibrato e sostenibile, sarà essenziale puntare su strategie mirate che valorizzino il territorio senza comprometterne l’identità.

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