Le strade di iFun fra quartieri di Foggia, spin-off e lavoro

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Hanno iniziato un percorso di animazione sociale per i quartieri di Foggia attraverso un progetto del Comune. Per l’associazione iFun, che si occupa di famiglie con bambini autistici, linclusione e l’integrazione sono pilastri. “Un centro residenziale è un posto in cui un ragazzo va a stare, ma resta dentro”. Parole di Maurizio Alloggi, attuale presidente. Per il 14 febbraio, in vico Ciancarella, l’appuntamento è con “Gesti d’amore”, iniziativa che fa il punto del mese di febbraio dopo il tour per la zona di S. Ciro e in arrivo verso il quartiere della Cattedrale. La strada di S. Valentino sarà tutta illuminata, ci saranno risciò, foto, dichiarazioni damore sotto un finto balcone, buffet, proiezioni, palloncini colorati, cuori, il Presidio del libro a leggere brani damore. Il progetto di base dei laboratori di foto e di cucina è dellassessorato al welfare, con        quello alla cultura, invece, hanno posto in essere il ripristino del muro imbrattato di Vico Ciancarella per recuperarlo artisticamente. IFun è anche una cooperativa di servizi e di opportunità di lavoro per ragazzi svantaggiati.

Presidente Alloggio, da dove nascono le vostre idee?

“Ci guardiamo attorno. Noi quando siamo nati sapevamo il nostro destino (scuola, università, lavoro), per scoprire i talenti dei nostri ragazzi le cose stanno diversamente. Devo provare a fare in modo che il bambino autistico abbia un percorso di vita chiaro, dignitoso. Cerchiamo di capire come mettere a sistema tutto questo con un po’ di strategia che sia utile per loro. Abbiamo richiesto alla Regione Puglia di avviare un percorso sperimentale cominciato nel 2019, adesso maturo dopo la presentazione di alcuni dati”.

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“Quando un bimbo è autistico proviamo a costruire un abito sartoriale tenendo presente che sarà adulto, qualcosa di misurabile dalla famiglia, dalla scuola, dai servizi sanitari, un percorso coerente. La rete è multidisciplinare, normata da documentazione validata che permette di fare una serie di passaggi dall’infanzia in poi. Man mano che crescono, esploriamo le loro risorse, cucina, grafica, musica, relazioni”.

La città di Foggia è un punto di riferimento?

“Certo, perché i nostri ragazzi possano girare in città quando diventano grandi, ed essere riconosciuti e riconoscibili, è necessario che la conoscano tutta. Stiamo facendo animazione quartiere per quartiere. Dopo San Ciro, toccherà a quello della Cattedrale. Per l’evento del 14 siamo andati in giro in rivendite di via Arpi, a scattare foto alle persone, in qualche bar i nostri ragazzi hanno fatto i camerieri, nella parrocchia di San Ciro abbiamo organizzato il catering che prepariamo e serviamo noi””.

Foggia rispende bene, è veramente bella in queste cose, in molti spesso ci chiamano e ci chiedono di andare a trovarli. La socializzazione si realizza anche con lo sport, giriamo varie palestre e non siamo un carico per nessuno”.

Di quanti ragazzi vi occupate?

“13-14 over 18, lo stesso numero di adolescenti e poi una trentina di bambini. Alcuni fanno Pcto da noi con le loro classi di scuola superiore. In questa tornata, per la comunicazione da approntare sulle iniziative del 14, stiamo lavorando molto con l’indirizzo tecnico-grafico dell’istituto Einaudi”.

Qualcuno impara e resta la sua attività?

“Sì. C’è un paradosso nell’autismo. Quando sono molto piccoli, se molto compromessi, hanno grandi problemi e difficilmente riescono a fare attività. I bambini più vicini alla neuro-tipicità, invece, sono più semplici perché nel confronto con gli altri, tutto sommato, si trovano. Man mano che crescono questo dato si inverte. Penso a una ragazza che non riusciva a socializzare. Ora fa il corso da dj e ne è entusiasta. Sono diversi i nostri laboratori, sartoria, cucina, dj, editing audio-video, risciò, sport, arte. Esploriamo i talenti e spingiamo dove ne mostrano di più. Con la fotografia, per esempio, sei costretto a guardare gli altri e mantieni un contatto oculare”.

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I genitori vi danno una mano?

“Io sono un genitore innamorato perso di suo figlio. Sì, ci danno una mano. Il martedì e il giovedì alla Asl ci sono mamme e papà che ne accolgono altri. Fra poco lanceremo liniziativa del prestito dei giocattoli. Penso ai puzzle, che sono molto utili per noi. Tutti li abbiamo comprati e usati almeno una volta. La sede dello sportello è in via Monte Grappa, lex Enpas».

Un grande successo lo sportello Asl

“Era necessario, lo volevamo avviare da tempo con il Comune di Foggia ma, alla fine, è partito con l’Asl. Il primo sportello provammo a proporlo nel 2016-2017. Successivamente, allunanimità, fu votato in consiglio comunale. Poco dopo il Comune fu sciolto per mafia”.

Presidente da 10 anni, o quasi…

“Non sono sempre stato io, abbiamo avuto presidenze di altri genitori. Il mio augurio è trovare persone che possano continuare nel solco di una visione perché IFun ha bisogno di contaminare questa città e di esserne contaminata, altrimenti non riusciamo. In questo Foggia è un bel posto, non tanti in Puglia possono vantare quello che facciamo noi. I laboratori pomeridiani sono gratuiti, la famiglia deve passare al Comune che invia la documentazione alla Asl, poi ci arriva la mail. Tutto qui. A Foggia non c’è niente? Non è vero, è che a volte non ci si sta dietro”.

Questo con Ifun, per lei, è un lavoro a tempo pieno?

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“Adesso lavoro per la nostra cooperativa e per lo spin-off universitario che abbiamo costituito. Prima la mia attività era a Bari nelle cooperative di servizi, impossibile gestire entrambe le cose”.

Ci spiega come funzione questo spin-off?

“Abbiamo deciso con Unifg di fare una società. Oggi una ventina di pedagogisti ed educatori lavorano per la nostra cooperativa Ghenos,studenti che terminato il percorso universitario (ma anche durante) continuano a formarsi da noi. Spesso ci restano con contratti di assunzione. Noi facciamo, inoltre, formazione specialistica per le Asl e per aziende che di questo si occupano nell’ambito scolastico”.

Non si è mai arreso di fonte alle difficoltà?

“Mi devono passare sopra con i carrarmati e nemmeno ci riescono. Io ho ben chiaro quello che deve essere mio figlio da grande, nel senso di sapere che lui deve avere una chance di vita. E aggiungo: se vuoi salvarne uno non hai fatto nulla perché poi…dove sta il mondo? Sei salvo sì, ma su un’isola deserta”.

Che genere di ostacoli sul suo cammino? Invidie, burocrazia per esempio.

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“Il complesso del papavero alto è uno dei peggiori, in giro si vede. Più specificamente il periodo Covid per noi è stato molto difficile. Ma abbiamo avuto e continuiamo ad avere molte soddisfazioni, come quando ti chiama la Regione Trentino per dire che ci aiutano e sostengono i nostri progetti”.

Come interagite con la Regione Puglia?

“La Regione su autismo ci ha provato in tanti modi ma non ha mai capito cosa sta succedendo. Non è riuscita a mettere su, fino a oggi, una rete che abbia funzionato. Speriamo che ci riesca a farlo in questa fase finale”.

Con la Asl ce lavete fatta?

“Con la Regione stiamo provando a fare un salto di qualità che è ancora difficile da compiere, non è avvenuto e non è detto che avvenga. Sono previsti i centri di eccellenza su autismo. Con Asl, una grandissima collaborazione, loro sanno che hanno bisogno di noi perché questa è una provincia grande, senza una dotazione di personale importante per problemi di questo tipo, i servizi sono complessi. L’Asl l’ha capito benissimo, psicologi e neuropsichiatri sono molto collaborativi. Per quanto riguarda il Comune, ci sta provando ma non ha ancora bene inquadrato la questione, non ha ancora capito bene qual è il suo ruolo, speriamo che possa capirlo bene. Alcuni assessorati, comunque, sono più attenti».

A che punto è l’iter sui centri di eccellenza per l’autismo?

“A Foggia si realizzeranno chissà quando, una bella cosa ma fino ad allora cosa facciamo, ci giriamo i pollici? Ci servono i servizi. Dobbiamo fare in modo che si metta in campo qualche servizio autentico sullautismo. Noi ci siamo candidati per fare delle cose, anche perché siamo gli unici che hanno le competenze certificate. Noi gestiamo i servizi sul Comune di Lucera, Foggia, servizi sul Gal e siamo in grado di poterlo fare”.

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Pubblicato il 11 Febbraio 2025





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