Chi deve andare in pensione nel 2025 si imbatte per forza di cose nei nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo in pensione. E questa tutto è fuorché una buona notizia. Perché andare in pensione nel 2025 diventa così meno favorevole che in passato. Infatti i nuovi coefficienti di trasformazione hanno abbassato le pensioni rispetto al 2024. Quindi chi va in pensione nel 2025 prende di meno di chi ci è andato nel 2024. In effetti per via dell’aggiornamento biennale di questi coefficienti la situazione è cambiata in peggio, ma solo perché i parametri che l’INPS adotta adesso sono peggiori rispetto al 2024. Perché aumenta la stima di vita della popolazione, aumentano i requisiti di accesso alle pensioni e diventano meno favorevoli i coefficienti.
Regole necessarie, perché se le pensioni rischiano di essere pagate per più tempo ai pensionati perché questi vivono più a lungo, allora si allontanano le pensioni come requisiti e si rendono le stesse pensioni meno favorevoli come regole di calcolo.
In pensione nel 2025 a 64 anni e con 1.616 euro al mese, assurdo ma vero
Ricapitolando, l’INPS se deve pagare pensioni per più tempo è naturale che le eroghi in misura inferiore rinviandole anche nel tempo. Ma se per l’inasprimento dei requisiti nulla è ancora deciso, e se ne riparlerà forse nel 2027, per le regole di calcolo tutto è ufficiale. L’aumento della vita media dei cittadini ha causato questo peggioramento dei coefficienti. E dal momento che le regole di calcolo della pensione restano sempre le stesse perché più contributi si versano più si prende di pensione, i nuovi coefficienti rischiano di rendere più difficile maturare il diritto ad alcune pensioni. Come per esempio la pensione anticipata contributiva a 64 anni di età.
Prendere una pensione 3 anni prima, ecco come si fa
Che genere di pensione è questa misura? Innanzitutto è una misura destinata ai contributivi puri, cioè a chi non ha versamenti prima del 31 dicembre 1995. Ed è una misura che permette di anticipare l’uscita rispetto alla pensione di vecchiaia. Prendere una pensione 3 anni prima significa di fatto uscire a 64 anni di età e non a 67 anni. E significa farlo con le pensioni anticipate contributive e non con le pensioni di vecchiaia. Saranno i nati nel 1961 a poter sfruttare nel 2025 la pensione anticipata contributiva. Quindi, in pensione a 64 anni di età con minimo 20 anni di versamenti ma anche con un trattamento non inferiore a 3 volte l’assegno sociale. Sono i tre requisiti fondamentali che possono determinare l’accesso alla pensione anticipata a 64 anni. Per arrivare ad una pensione simile significa arrivare a 1.616 euro circa al mese. Perché l’assegno sociale è pari a 538,69 euro al mese. E moltiplicando questo importo per 3 si arriva a 1.616,07 euro al mese.
La pensione anticipata contributiva del 2025, ecco come
Pure nel 2025 c’è chi riuscirà ad andare in pensione a 64 anni di età con solo 20 anni di contributi previdenziali versati. Ma sono le la pensione che si arriva ad ottenere dall’INPS è pari a 3 volte l’assegno sociale. Se è inferiore nulla da fare. Per le donne con figli si può anche arrivare a 2,8 volte l’assegno sociale per andare in pensione. Mentre per le donne con un solo figlio basta arrivare a 2,6 volte l’assegno sociale. In fin dei conti, con l’attuale assegno sociale, una donna con più figli deve arrivare ad una pensione di circa 1.400 euro al mese. Se invece la donna ha avuto un solo figlio deve arrivare ad una pensione di circa 1.510 euro mensili. Per tutti gli altri ecco la necessità di raggiungere 1.616 euro circa al mese.
In pensione nel 2025, bastano 64 anni di età ma….
Il coefficiente con cui va moltiplicato il montante contributivo a 64 anni nel 2024 era pari al 5,184%. Nel 2025 invece è pari a 5,088%. Questo è ciò che mina ancora di più la possibilità di andare in pensione a 64 anni nel 2025. Senza considerare che seppur di poco, anche l’assegno sociale è salito di qualche euro aumentando l’importo minimo della pensione da centrare. Ma nel 2025 per raggiungere queste soglie si potrà cumulare anche l’eventuale rendita da pensione integrativa maturata. Chi ha dei versamenti alla previdenza complementare infatti avrà sicuramente maturato una rendita. Basata naturalmente sui versamenti che ha effettuato al fondo pensione. La rendita maturata in aggiunta alla pensione calcolata dall’INPS può consentire eventualmente di raggiungere i 1.616 euro al mese (o meno per le donne con figli) più facilmente. Solo che non bastano 20 anni di versamenti ma occorre aver maturato 25 anni di contributi.
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