Fine vita, la legge in Puglia bloccata tra rinvii e bocciature. L’assessore Amati: «Ora subito in Consiglio per approvarla»

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di
Carlo Testa

In Puglia per 35 volte la proposta di legge è stata iscritta all’ordine del giorno del Consiglio regionale pugliese, senza mai sinora essere stata nemmeno discussa

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Mentre ieri la Toscana è arrivata al traguardo di approvare per prima una legge sul fine vita, in Puglia per 35 volte la proposta di legge sulla «assistenza sanitaria per la morte serena e indolore di pazienti terminali» è stata iscritta all’ordine del giorno del Consiglio regionale pugliese, senza mai sinora essere stata nemmeno discussa. A presentarla Fabiano Amati, attuale assessore al Bilancio. Ma non è questo l’unico tentativo di approvare una legge sul «fine vita» in Puglia.
Il 4 ottobre del 2022, approdò in Aula la prima versione della proposta ma il cammino fu breve perché dopo la bocciatura del primo articolo – 22 i voti contrari e 13 quelli a favore – l’intera legge decadde.
Pochi giorni dopo il testo fu leggermente modificato e ripresentato. Da allora, però, l’unico tentativo di giungere alla discussione del testo si arenò con la caduta del numero legale. Era il gennaio del 2023, il giorno stesso l’allora assessore alla Sanità Rocco Palese, presentò e fece approvare dalla giunta regionale una delibera che tenta di dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale di quattro anni fa. Nello specifico con la delibera sono stati istituiti in tutte le Asl i comitati etici, con l’aggiunta di uno specifico nel Policlinico di Bari, così da «assicurare alle persone in condizioni corrispondenti a quelle enunciate dalla Corte costituzionale» l’accesso alle procedure di suicidio medicalmente assistito nonché «a fornire tutti i chiarimenti necessari a pazienti, familiari, associazioni e chiunque abbia interesse». Ad oggi, non sembra però che questa strada abbia potuto dare risultati concreti proprio perché manca una legge che disciplini e autorizzi le procedure. 

«È questo il Pd che mi piace e ringrazio il gruppo consiliare per l’impegno risoluto ad approvare la nostra comune proposta di legge sul fine vita. A partire da questo argomento siamo nelle condizioni di ricominciare a fare tantissime proposte condivise, che tanto bene hanno portato negli ultimi anni alla Puglia e ai pugliesi.» Lo ha detto l’assessore regionale Fabiano Amati, primo firmatario della proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito, dopo aver appreso dell’intenzione del Partito democratico di votare la pdl iscritta da due anni all’ordine del giorno del Consiglio regionale. «Sul fine vita sarebbe spettato alla Puglia e al popolo pugliese il posto di campione d’Italia dei diritti civili, se solo il Consiglio regionale avesse approvato la nostra vecchia e comune proposta di legge, depositata il 7 ottobre del 2022 e iscritta dal 17 gennaio 2023 all’ordine del giorno dell’assemblea. E a chi ha contrastato questa proposta, con questioni di carattere religioso ed etico, vorrei ricordare ancora una volta gli insegnamenti del cardinale Carlo Maria Martini e del teologo tedesco della speranza Jürgen Moltmann, quello del «Nella fine, l’inizio». Per Amati le leggi regionali trovano il presupposto nell’osservanza della sentenza 142 del 2019 della Corte costituzionale, ritenuta anche dal Ministero della Salute auto-applicativa, e che allontanerebbe il rischio di incostituzionalità. «La sentenza – continua – ha sottratto dall’alveo della responsabilità penale la condotta di assistenza alla morte in presenza di determinate condizioni e fatto salvo il diritto di obiezione di coscienza, facendo scaturire – anche in termini di rispetto della dignità della persona umana – il dovere delle strutture sanitarie e del personale sanitario di prestare tutta la più adeguata assistenza per conseguire uno scopo, la morte, fonte di minore afflizione e sofferenza rispetto a ogni cura e senza aver rinunciato prematuramente alle cure palliative». «Ora – conclude Amati – subito in Consiglio».




















































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12 febbraio 2025 ( modifica il 12 febbraio 2025 | 17:47)

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