Elon Musk vuole comprare la non-profit di OpenAI per 97 miliardi di dollari. La risposta di Altman è uno “schiaffo”

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Attraverso un consorzio di investitori, Elon Musk ha offerto 97,4 miliardi di dollari per l’acquisto dell’organizzazione non-profit che controlla OpenAI. Sam Altman, però, ha respinto la proposta al mittente offrendo una cifra molta bassa per l’acquisto di X (anzi, Twitter), il social posseduto da Elon Musk.

Perché Musk vuole una parte di OpenAI

Per capire l’offerta di Musk e i suoi motivi, è necessario ricordare che OpenAI è stata fondata nel 2015 come organizzazione non-profit con l’obiettivo di sviluppare un’Intelligenza Artificiale sicura e benefica per l’umanità. Musk è stato uno dei fondatori, ma ha abbandonato la società nel 2018.

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Nel 2019, per attrarre investimenti e competere con altre grandi aziende tecnologiche, OpenAI ha adottato una struttura ibrida, creando una sussidiaria a scopo di lucro denominata OpenAI LP, controllata interamente dalla non-profit OpenAI Inc.

A settembre 2024, in una ristrutturazione volta a rendersi più attraente nei confronti degli investitori, OpenAI ha mostrato l’interesse di convertirsi da organizzazione non-profit a società for-profit, mantenendo comunque un ramo non-profit con finalità benefiche che deterrebbe una quota della società. In questa configurazione, l’ad Sam Altman otterrebbe una partecipazione della nuova società a scopo di lucro.

Qualche mese prima, Elon Musk ha intentato una causa contro l’azienda accusando specificamente Sam Altman e Greg Brockman (attuale presidente) di averlo ingannato.

Musk, in qualità di co-fondatore, ma che non ha più alcun ruolo all’interno di OpenAI, sostiene di essere stato indotto a credere che la società sarebbe rimasta un’organizzazione non-profit, mentre le grandi somme ottenute da Microsoft e da altri investitori hanno portato OpenAI ad abbandonare gli ideali benefici originari.

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La proposta di acquisto di Musk per OpenAI è quindi volta a “riprendersi” la parte non-profit della società, ma è più probabile che cerchi di alzare il valore della non-profit nel caso di transizione a for-profit di OpenAI. A tal proposito, nella transizione è stabilito che la parte non-profit riceverà un compenso equo nell’operazione. Va da sé che un aumento della valutazione della non-profit potrebbe tradursi in una quota più rilevante nella futura struttura for-profit di OpenAI. In pratica, Musk con la sua offerta ha potenzialmente alzato questo valore.

Il legale di Musk, Marc Toberoff, ha infatti dichiarato: “Se Sam Altman e l’attuale consiglio di amministrazione di OpenAI Inc. sono intenzionati a diventare una società a scopo di lucro, è fondamentale che l’ente di beneficenza sia equamente compensato per ciò che la sua leadership gli sta togliendo: il controllo sulla tecnologia più trasformativa del nostro tempo”.

Toberoff ha inoltre rilasciato una nota di Musk: “È ora che OpenAI torni a essere la forza open-source e orientata alla sicurezza che era un tempo. Faremo in modo che ciò accada”.

In questo scenario occorre ricordare che nel 2023 Musk ha fondato xAI, una startup focalizzata sull’IA con l’obiettivo di entrare in competizione con soluzioni esistenti come ChatGPT di OpenAI. xAI ha poi rilasciato il chatbot Grok sfruttabile direttamente in X e come API per distributori esterni.

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La risposta di Sam Altman all’offerta di Musk

Per tutta risposta, Sam Altman ha rifiutato l’offerta attraverso un tweet in cui ha scritto: “No, grazie, ma compreremo Twitter per 9,74 miliardi di dollari, se vuoi”.

Altman ha usato di proposito il vecchio nome del social prima del cambio in X voluto da Musk successivamente al suo acquisto per 44 miliardi di dollari. Inoltre, la sua controfferta è la stessa cifra proposta da Musk per l’acquisto di OpenAI ma con il punto decimale spostato a sinistra: valore che tra l’altro si avvicina a quello di alcune valutazioni di X di fine 2024 che oscillavano tra i 9 e 12 miliardi di dollari.

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OpenAI è intenzionata a compiere la sua transizione a for-profit nel 2026. Nel mentre, il giorno dopo la nomina a presidente degli Stati Uniti di Donald Trump, è entrata nel progetto Stargate che investirà 500 miliardi di dollari nell’IA americana.

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OpenAI sarebbe inoltre in trattative per raccogliere fino a 40 miliardi di dollari in un nuovo round di finanziamento, guidato dalla giapponese SoftBank (anch’essa parte di Stargate) con un importo compreso tra 15 e 25 miliardi di dollari, che porterebbe la valutazione della società di Altman a circa 300 miliardi di dollari.

Aggiornamento 11/02, ore 14,35: Aggiunto il probabile obiettivo di Elon Musk con la sua offerta riguardante la futura transizione a for-profit di OpenAI.





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