Diritto a morire: la Toscana è la prima regione ad adottare una norma sul suicidio assistito

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


L’eutanasia è vietata in Italia mentre il suicidio assistito, dopo l’intervento della Corte Costituzionale del 2019, è consentito ad alcune condizioni

PUBBLICITÀ

La Toscana arriva prima: in Italia è la regione che garantirà ai malati tempi e modalità certi per l’accesso al suicidio medicalmente assistito. A maggioranza, il Consiglio regionale ha approvato la legge di iniziativa popolare promossa dall’associazione Luca Coscioni.

Si tratta di un provvedimento presentato in tutte le regioni che, sino a oggi, è rimasto bloccato. Nell’assemblea toscana hanno votato a favore il Partito democratico (con l’eccezione della consigliera Dem, Lucia De Robertis che non ha espresso voto), Italia viva, M5s e gruppo Misto. In numeri: 27 sì dal centrosinistra, 13 no dal centrodestra, nessun astenuto e una consigliera che non si è espressa.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Cosa prevede la legge “Liberi subito”

La norma definisce l’iter della verifica che il Servizio sanitario nazionale deve effettuare per consentire l’accesso al suicidio assistito, sulla base della sentenza della Corte Costituzionale, che ha definito le linee guida in assenza di una legge in materia. La Corte aveva dichiarato che non sono punibili le persone che aiutano al suicidio, in caso sussistano delle specifiche condizioni.

Il provvedimento adottato in Toscana prevede l’istituzione di una commissione medica con il compito di accertare le condizioni per l’accesso del malato al suicidio assistito (entro 20 giorni dalla richiesta presentata dal paziente) e di definire in che modo debba avvenire. La commissione sarà formata da diverse figure: un medico palliativista, un neurologo, uno psichiatra, un anestesista, un infermiere e uno psicologo.

A dare l’ultimo via libera sarà il comitato etico territoriale, previsto dalla Corte. Se la valutazione dovesse risultare positiva, l’ok al suicidio assistito e la definizione delle modalità di attuazione devono essere licenziate entro 10 giorni. Nella settimana successiva, l’azienda sanitaria dovrà garantire il supporto tecnico, farmacologico e sanitario necessario per l’assunzione del farmaco.

La differenza tra eutanasia e suicidio assistito

Le due pratiche hanno in comune la volontà, che deve essere libera e consapevole, della persona che ne fa richiesta. La differenza è legata alle modalità di esecuzione: nel caso del suicidio medicalmente assistito è il paziente ad auto somministrarsi il farmaco letale, l’eutanasia invece prevede l’intervento di un medico per la somministrazione.  

L’eutanasia è vietata in Italia mentre il suicidio assistito, dopo l’intervento della Corte Costituzionale del 2019, è consentito ad alcune condizioni.

Perché il suicidio assistito venga approvato, la richiesta deve essere presentata da una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile. La malattia deve essere riconosciuta come fonte di sofferenze fisiche o psicologiche intollerabili, che lascia però al paziente la capacità di prendere decisioni libere e consapevoli. A oltre cinque anni di distanza, una legge nazionale sul fine vita non è ancora stata approvata.

Le reazioni alla legge toscana

Grande emozione tra i membri dell’associazione Coscioni, che hanno espresso la loro gratitudine nei confronti della regione Toscana: È una legge di civiltà – ha detto la segretaria dell’associazione Filomena Gallo – si tratta di una norma che impedisce il ripetersi di casi di persone che hanno dovuto attendere una risposta per mesi, o addirittura per anni, in una condizione di sofferenza insopportabile”.

Di altro tenore la reazione degli esponenti di Pro Vita, che l’hanno definita una “legge barbara e disumana”. Il movimento ha sollecitato il governo a ricorrere contro la norma. I pareri contrari arrivano dai banchi del centrodestra ma anche da alcuni esponenti del Pd, che hanno sottolineato la non opportunità del provvedimento, che dovrebbe essere affrontato a livello nazionale.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Eugenio Giani, presidente della Toscana, ha dichiarato che “la regione ha dato un segnale forte”. Giani ha dichiarato che la norma regionale darà un impulso Parlamento perché affronti la questione.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link