UniCredit, miglior bilancio di sempre: l’utile netto contabile sfiora i 10 miliardi

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UniCredit chiude il 2024 con risultati da record, confermandosi come una delle realtà più solide del panorama bancario europeo. L’utile netto contabile ha raggiunto 9,7 miliardi di euro, con una crescita del 2% rispetto al 2023, mentre l’utile netto esclusi gli effetti fiscali (DTA) è aumentato dell’8%, attestandosi a 9,3 miliardi di euro.

L’EPS (Earnings Per Share) ha registrato un aumento del 22%, raggiungendo 5,74 euro, e il RoTE (Return on Tangible Equity) si è attestato al 21%, dimostrando la capacità della banca di generare valore per gli azionisti.

I ricavi netti sono saliti a 24,2 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto al 2023. Il margine di interesse è aumentato del 3%, raggiungendo 14,4 miliardi di euro, mentre le commissioni hanno segnato un incremento dell’8%, toccando 8,1 miliardi di euro, grazie alla forte attività commerciale e all’ampliamento dell’offerta di prodotti. Nonostante le pressioni inflazionistiche, UniCredit ha mantenuto una gestione efficiente dei costi, con un rapporto costi/ricavi del 37,9%, tra i migliori del settore. Il CET1 ratio, indicatore chiave della solidità patrimoniale, è rimasto stabile al 15,9%.

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L’AD di UniCredit, Andrea Orcel, ha sottolineato come il 2024 rappresenti il culmine di un percorso di trasformazione avviato con il piano UniCredit Unlocked, che ha permesso alla banca di superare le proprie ambizioni iniziali e consolidare la sua posizione come leader nel settore bancario europeo.

Andrea Orcel.

Strategie per il futuro

Nel periodo 2025-2027, UniCredit punta a un’ulteriore crescita sostenibile e a una maggiore generazione di valore per azionisti e stakeholder. L’obiettivo principale è raggiungere un utile netto di circa 10 miliardi di euro nel 2027. La banca prevede un aumento delle distribuzioni per gli azionisti, con un dividendo pari al 50% dell’utile netto. Sul fronte della sostenibilità, UniCredit rafforza il proprio impegno ESG, con il 15% dei finanziamenti destinati a progetti sostenibili.

Parallelamente, UniCredit continuerà a investire in innovazione, con lo sviluppo di servizi digitali avanzati e soluzioni personalizzate per la clientela. Il focus rimane sulla crescita organica, ma eventuali operazioni inorganiche saranno valutate solo se in grado di migliorare il valore per gli stakeholder e rafforzare la posizione della banca.

La partita con Banco BPM

Nel futuro di UniCredit potrebbe esserci anche l’acquisizione di Banco BPM, un’operazione attualmente in fase di valutazione da parte del Governo italiano. L’istituto guidato da Andrea Orcel ha notificato ufficialmente la richiesta di nulla osta ai sensi della normativa sul Golden Power, lo strumento che consente all’esecutivo di intervenire su operazioni di mercato che possano avere un impatto strategico sull’economia nazionale.

Il Governo avrà 45 giorni di tempo per valutare il dossier e prendere una decisione, con la possibilità di estendere il termine di ulteriori 15 giorni per approfondimenti. Secondo le fonti, una decisione è attesa tra metà e fine marzo, comunque prima dell’assemblea degli azionisti di UniCredit, prevista per il 10 aprile 2025, durante la quale verrà discussa l’approvazione dell’aumento di capitale destinato a supportare l’operazione. L’offerta, oltre al via libera del Governo, necessita anche dell’approvazione della Consob e della Banca Centrale Europea (BCE).

Il Golden Power potrebbe rivelarsi un elemento chiave nell’operazione. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sottolineato l’importanza di questa normativa, che dal 2023 permette al Governo di intervenire anche nelle operazioni tra imprese italiane in settori strategici, come quello bancario. Tra le principali preoccupazioni figurano la tutela dell’occupazione nelle filiali del Banco BPM e la salvaguardia dei risparmiatori, assicurando stabilità e trasparenza nel sistema bancario.

Il Ministro Giancarlo Giorgetti.

L’offerta di UniCredit su Banco BPM è stata formalizzata il 26 novembre 2023, ma il processo ha richiesto numerosi passaggi, tra cui una pre-notifica inviata il 13 dicembre 2023, ritenuta inizialmente insufficiente dalle autorità. Da allora, si sono susseguiti diversi incontri tra UniCredit e il gruppo di coordinamento governativo per definire i dettagli dell’operazione.

Questa acquisizione rappresenterebbe un’importante opportunità di crescita per UniCredit, rafforzando la sua posizione nel settore bancario italiano ed europeo. Tuttavia, il dossier resta un banco di prova importante per il Governo, che dovrà bilanciare la protezione degli interessi strategici nazionali con le dinamiche di mercato. I prossimi 45 giorni saranno decisivi per il futuro dei due istituti e potrebbero avere implicazioni significative per il settore bancario in Italia.

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