E’ stata presentata questa sera, 10 febbraio, nella seduta del consiglio comunale, una mozione in cui si chiede al governo italiano di riconoscere a tutti gli effetti «lo Stato di Palestina come entità sovrana, nei confini precedenti all’occupazione del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa; ad agire in sede Onu per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, “per permettere alla Palestina e a Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità”; a impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di diritto internazionale “per fermare la colonizzazione e l’annessione dei territori occupati palestinesi e l’annientamento del popolo palestinese” e per un immediato cessate il fuoco». La mozione sarò presentata da Coalizione Civica e dal Partito Democratico con il sostegno Assopace, Acs, CGIL, Centro Pandora, Centro Veneto progetti donna, Casa delle donne, Donne in nero, Lottodiognimese, Legambiente, Sanitari per Gaza e Anpi da cui è nata la proposta che è stata poi ricevuta da gruppi consiliari di molti capoluoghi italiani come Reggio Emilia, Arezzo, Pesaro, Civitavecchia, Faeza, Vicenza, Firenze e molte altre.
Alla discussione in consiglio non ha partecipato il centrodestra, che ha abbandonato l’aula. Addirittura il consigliere Manuel Bianzale ha chiesto che la mozione non venisse accolta e discussa, prima di uscire. Unico voto contrario quello del consigliere Nereo Tiso che dopo aver ripercorso le tappe principali del conflitto israelo palestinese ha evidenziato come quest’ultimo non sia neppure più riconoscibile come territorio, visto quanto è frammentato e diviso. Ma anche lui ha messo in evidenza la gravità della situazione dal punto di vista umanitario. La consigliera Chiara Gallani che ha presentato la mozione ha posto l’accento sull’importanza di quanto discusso e di come, dall’inizio di questa nuova fase di guerra, il consiglio abbia finalmente una posizione che mette insieme tutte le sensibilità. Parliamo ovviamente della maggioranza visto che il centrodestra ha deciso di non partecipare alla discussione e di conseguenza al voto.
Lo Stato di Palestina è stato riconosciuto da 146 Paesi a cui si sono aggiunti negli ultimi mesi Spagna, Irlanda e Slovenia. Obiettivo della mozione è far in modo che municipalità e comuni si possano fare da promotori in parlamento affinché il Governo italiano segua gli esempi degli atrli Paesi. A presentare le mozione ci avevano pensato questa mattina i rappresentanti di tutte le associazioni che hanno contributo a dar forza a questa inziativa. Tutte le realtà hanno ribadito che è importante «riaffermare che esiste un popolo palestinese che ha diritto di vivere nella sua terra». Negli interventi si è parlato di «palestinesi ridotti in uno stado d’apartheid, insediamenti riconosciuti dal diritto internazionale come illegali», Anpi ha ricordato che il governo di Isralele controlla le risorse come acqua, elettricità ma anche l’accesso alle città e ai villaggi della West Bank dove sembra si ora spostata l’attenzione dei soldati.
Per Gianni Rocco di Assopace la «mozione è un atto doveroso perché solo così si costringe ad applicare le regole del diritto internazionale che non vengono rispettato da Israele. Inserire la Palestina come membro dell’Onu porterebbe la questione su un altro piano, su un altro livello» spiega assicurando «che la nostra richiesta non vuole intromettersi nel diritto di autodeterminazione del popolo palestinese». Anche se nella mozione non si fa riferimento mai a questo, Assocapace evidenzia come quanto sta accadendo a Gaza sia riconducibile a un “genocidio”: «Israele applica pulizia etnica, lo sterminio su base razziale», puntualizza Rocco. Anche chi interviene dopo vede come punto centrale ripristinare la legalità e seguire quanto indicato dalla Corte Internazionale di Giustizia.
Sempre in mattinata Flloriana Rizzetto ha spiegato che dopo la marcia della pace di Assisi ANPI, ha mandato a tutti i suoi iscritti una testo che si chiedeva di sottoporre ai consigli comunali. Di qui la mozione che è stata fatta propria da molti amministratori comunali, come nel caso padovano. Anche la CGIL ha voluto ribadire che tutti i popoli hanno diritto ad autodeterminarsi e ha ricordato che Padova è una città di pace. Con la egalità internazionale messa in pericolo, a rischio le regole che hanno assicurato la pace per tutti questi anni. E’ un pericolo per tutti». Maurizio Manno dei Sanitari per Gazi ha anche sottolineato come dal punto di vista sanitario la situazione della popolazione palestiene ha già oltrepassato da molto la fase critica e che oggi il sistema sanitario palestinese è stato completamente smantellato.
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