Meda. Sono 108 in totale le case comunali di Meda: appartamenti situati in via De Amicis, via Orsini, via Pietro Orsi, via Cialdini, via Marco Polo e via Luigi Rho. Alloggi che, come ha apertamente dichiarato la consigliera Rina Delpero (Polo Civico per Meda), sono “in grave stato di abbandono”.
Noi di MBNews abbiamo quindi deciso di fare insieme a lei un tour dentro e fuori le case comunali di Meda per documentare lo stato dei fatti: muri scrostati all’esterno, appartamenti blindati oppure vuoti da tempo e, soprattutto, muffa che divora le pareti, mettendo a rischio anche la salute di alcuni inquilini già affetti da gravi patologie.
Un tour “da incubo” di cui abbiamo reso partecipe anche il sindaco Luca Santambrogio. “Conosco bene la situazione, ma gli inquilini non sono abbandonati – commenta –. Per urgenze e manutenzioni straordinarie interveniamo sempre”. Il problema, come capiamo parlando con il primo cittadino, sorge con le manutenzioni ordinarie. E ora vi spieghiamo perché.
Il tour di MBNews nelle case comunali di Meda
Il nostro tour, accompagnati dalla consigliera Rina Delpero, inizia dalle case comunali di via De Amicis, a pochi passi dalla stazione. Qui l’effetto “abbandono” si percepisce fin dal cortile interno comune, poco curato. Ma il problema più grande è l’ascensore fuori uso “da ormai un anno e mezzo”, ci racconta un ragazzo che vive con la madre in uno degli appartamenti. Gli inquilini, per lo più anziani, sono costretti a fare le scale per raggiungere il proprio alloggio. “Nessuno di recente è venuto a dare un’occhiata”, sottolinea il giovane.
In via De Amicis troviamo il primo appartamento disabitato e, sbirciando al suo interno dalle finestre aperte, facciamo il nostro primo incontro con la muffa sulle pareti.
Notiamo anche un grande tubo con una piccola perdita d’acqua che dà direttamente sul camminamento del cortile interno. “Quello è uno sfiatatoio per la condensa – ci spiega Delpero –. In teoria, l’umidità non rimane nelle case, ma il problema è che gocciola proprio qui sul marciapiede. Con le temperature rigide di questo periodo si ghiaccia facilmente, diventando un rischio per gli inquilini”.
Il problema del Tarò e la muffa
I problemi si ripetono anche nelle altre strutture comunali distribuite per Meda. In particolare, in via Pietro Orsi notiamo un avanzato stato di deterioramento delle parti esterne. Lo stesso accade in via Cialdini, dove entriamo in uno degli appartamenti per il nostro primo incontro ravvicinato con la muffa.
Accolti dall’inquilina, che ci mostra le varie stanze, veniamo a sapere che “la situazione va avanti da tempo. Io sono malata oncologica e ho bisogno di vivere in un ambiente pulito – ci racconta –. Ho provato a sistemare le pareti con quello che ho, ma la muffa ricompare sempre”.
Il problema, a quanto pare, è legato al vicino Tarò. Oltre all’umidità, c’è anche il rischio esondazione: “Nelle ultime alluvioni il Tarò è esondato, allagando alcuni appartamenti”, spiega Delpero.
Ecco perché molti alloggi ora sono vuoti e, probabilmente, non verranno più riassegnati. “È una scelta fatta proprio per evitare ulteriori problemi”, sottolinea il sindaco Luca Santambrogio.
Case comunali di via Luigi Rho: “L’idea è quella di abbatterle”
Se da una parte ci sono alloggi vuoti, in via Luigi Rho l’ipotesi è ancora più drastica. “Stiamo valutando l’idea di abbattere completamente lo stabile – ci spiega Santambrogio –. Ci sono grossi problemi di risalita dell’umidità e, soprattutto, gli appartamenti non rispettano più le normative igieniche. L’idea è quella di trasformare l’area in una nuova zona urbana”.
Al momento, però, non c’è nessun progetto scritto né una data fissata in agenda. L’unica certezza è lo stato in cui versano gli appartamenti: anche qui la muffa domina.
Il primo inquilino che incontriamo ci dice che “da giorni è al freddo perché la caldaia è fuori uso”. Un altro ci mostra le pareti di casa sua, ormai completamente nere. “Ho un tumore al midollo osseo e ogni giorno sto sempre peggio”.
Perché il Comune non interviene per risolvere questi problemi?
Dopo il nostro tour nelle case comunali di Meda, abbiamo chiesto direttamente al sindaco Luca Santambrogio perché il Comune non interviene. “Non è vero che non interveniamo. Ci siamo occupati delle manutenzioni straordinarie dei vari alloggi e rispondiamo sempre alle richieste di pronto intervento per le urgenze – ci spiega –. Diverso, però, è il discorso per le manutenzioni ordinarie, come l’imbiancatura dei muri. Questi interventi rientrano nel bilancio corrente del Comune, e i fondi non sono sempre sufficienti”.
Il motivo? Molti inquilini non pagano l’affitto.
“C’è un grosso problema di fondo: la morosità degli inquilini – conclude Santambrogio –. La maggior parte di loro non paga l’affitto, quindi il Comune non riesce a recuperare i fondi necessari per poterli reinvestire nelle manutenzioni”.
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