Il CONAI ha come obiettivo quello di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero degli imballaggi sull’intero territorio italiano e garantire l’attuazione delle politiche di gestione e prevenzione. In particolare, la normativa nazionale affida al CONAI l’attuazione del principio di responsabilità estesa del produttore, dove i produttori e gli utilizzatori degli imballaggi versano il Contributo Ambientale CONAI (CAC), che viene poi redistribuito ai Comuni convenzionati al netto di una trattenuta per la copertura dei costi operativi del sistema consortile.
Nel 2022, il numero di Comuni convenzionati che hanno conferito al sistema consortile imballaggi a fine vita di almeno una tipologia di materiale tra carta e cartone, plastica e vetro, è stato pari a 7.837, il 99,1% di tutti i Comuni italiani. Pertanto, il CONAI svolge un ruolo sussidiario rispetto al mercato, ossia il sistema consortile assicura una corretta gestione dei rifiuti da imballaggio su tutto il territorio nazionale nelle situazioni in cui il mercato non assorbe i conferimenti dei Comuni.
Le performance economiche e ambientali dei sistemi di raccolta
L’obiettivo dell’analisi proposta nel Position Paper è quello di studiare la relazione tra i sistemi di raccolta e i rifiuti da imballaggio raccolti in modo differenziato.
Una prima evidenza è rappresentata dall’effetto derivante dall’implementazione della tariffa puntuale, che modifica la composizione dei rifiuti prodotti generando un aumento significativo della quota di raccolta differenziata. In termini di quantità, si osserva che, in media, i Comuni a tariffa puntuale presentano un maggiore quantitativo di rifiuti di imballaggio raccolti in modo differenziato. Per quanto riguarda i modelli di raccolta, si osserva che i Comuni con un modello di raccolta porta a porta o misto registrano una minore produzione di rifiuto pro-capite e una maggiore percentuale di raccolta differenziata. In questo caso, la riduzione del livello dei rifiuti raccolti difficilmente può essere associata ad un fenomeno di prevenzione della produzione dei rifiuti generato dal modello di raccolta, ma piuttosto alle politiche di assimilazione dei rifiuti nelle Regioni dove sono più presenti i modelli di raccolta stradali e alla piena attuazione del decreto legislativo che permette alle utenze non domestiche di conferire al di fuori del servizio pubblico i propri rifiuti urbani.
Per quanto riguarda la qualità dei conferimenti al sistema consortile, si osserva che per il vetro è piuttosto omogenea tra i sistemi di raccolta. Può tuttavia essere migliorata soprattutto tramite un cambiamento del modello tariffario congiuntamente con un passaggio dal modello di raccolta stradale ad un modello misto o porta a porta. Nel caso della plastica l’effetto dei sistemi di raccolta sulla qualità del rifiuto conferito risulta meno evidente. Questo risultato è dovuto principalmente al fatto che i corrispettivi unitari degli imballaggi in plastica non dipendono solo dalla qualità del rifiuto conferito (in termini di percentuale di frazioni estranee e/o similari presenti nei conferimenti), ma soprattutto dalla natura del flusso a cui i conferimenti appartengono (multimateriali o monomateriale, utenze domestiche o non domestiche). Per la carta invece si osserva che l’implementazione della tariffa puntuale si associa a una riduzione dei corrispettivi medi unitari, indipendentemente dalla modalità di raccolta implementata. L’unico sistema di raccolta a cui sono associati dei corrispettivi medi unitari superiori alla media nazionale è quello con la tariffazione presuntiva e una modalità di raccolta porta a porta.
In conclusione, quindi, non si osserva una relazione univoca tra i sistemi di raccolta e la qualità degli imballaggi a fine vita conferiti al sistema consortile.
L’effetto dei sistemi di raccolta sulla qualità e la quantità delle raccolte differenziate
Al fine di fornire una stima puntuale degli effetti dei modelli di raccolta e delle modalità di tariffazione sui corrispettivi riconosciuti e sulle quantità intercettate è stata condotta una analisi econometrica per misurare la magnitudo degli effetti. La stima econometrica mostra la differenza dei corrispettivi e delle quantità degli imballaggi conferiti tra un sistema di raccolta di riferimento (modalità di raccolta stradale e tariffa corrispettiva) e gli altri sistemi di raccolta.
L’analisi sui corrispettivi mostra sostanzialmente le stesse conclusioni mostrate nel precedente capitolo. Per quanto riguarda il vetro, le performance tra i sistemi di raccolta sono abbastanza omogenee. L’implementazione congiunta di una modalità di raccolta porta a porta o miste e della tariffa puntuale genera dei miglioramenti nei corrispettivi medi, quantificati rispettivamente pari a 2,1 e 2,8 euro/tonnellata. Nel caso della carta, nei sistemi di raccolta caratterizzati da un modello di tariffazione presuntivo, l’implementazione di modalità di raccolta miste o porta a porta è associata a corrispettivi unitari medi più elevati rispetto al modello stradale (5,1 e 10,5 euro/tonnellata rispettivamente). Con l’implementazione della tariffa puntuale, invece, si registra una riduzione dei corrispettivi medi unitari, indipendentemente dalla modalità di raccolta implementata: il calo è compreso tra i 15,0 e i 15,5 euro/tonnellata rispetto al sistema benchmark. Nel caso della plastica, gli effetti sono più eterogenei per i motivi esplicitati in precedenza circa la struttura dell’articolazione dei corrispettivi.
Per quanto riguarda i conferimenti pro-capite, la quantità di rifiuti da imballaggio di vetro raccolti in modo differenziato non sembra essere influenzato dal sistema di raccolta implementato, al contrario degli imballaggi di carta e plastica, dove tendenzialmente l’implementazione della tariffa puntuale aumenta i conferimenti pro-capite di circa 4 kg/abitante nel caso della carta (tranne nel caso in cui la modalità di raccolta prevalente sia mista) mentre nel caso della plastica l’effetto è più eterogeneo in base alla modalità di raccolta prevalente implementata.
Conclusioni
In primo luogo, l’implementazione della tariffa puntuale comporta un netto aumento dei tassi di raccolta differenziata. Questo fenomeno si osserva anche con l’implementazione di modelli misti e porta a porta.
Da un punto di vista qualitativo, l’incentivo economico alla riduzione della frazione indifferenziata generato dalla tariffa puntuale penalizza principalmente la qualità degli imballaggi di carta e cartone differenziati, che sembra invece beneficiare dell’implementazione di modelli di raccolta misti o porta a porta. Nel caso della plastica, invece, si osservano degli effetti eterogenei: tutti i sistemi di raccolta mostrano corrispettivi più elevati rispetto alla configurazione con raccolta stradale e tributo. Il vetro invece registra delle variazioni poco o per nulla significative a seconda del sistema di raccolta che si osserva, a indicare il fatto che si osserva un livello qualitativo e quantitativo omogeneo indipendentemente dalle scelte effettuate in termini di sistema di raccolta dei rifiuti urbani.
In generale, dall’analisi condotta emerge che, per alcune frazioni merceologiche, l’introduzione della tariffa puntuale genera un compromesso tra la quantità e la qualità degli imballaggi conferiti mentre per altre sembra non influenzare la qualità del rifiuto conferito.
a cura di Donato Berardi, Gianmarco Di Teodoro, Nicolò Valle
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