la conferenza stampa a Strasburgo

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La conferenza stampa del direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato al Parlamento Europeo sul caso Paragon insieme a Luca Casarini della Ong Mediterranea Saving Humans è terminata: organizzata dall’europarlamentare Pd Sandro Ruotolo assieme ad altri rappresentanti di Sinistra italiana, Verdi e Movimento 5 stelle sul caso dello spionaggio ai danni di attivisti e giornalisti con lo spyware Graphite di Paragon Solutions, un’azienda israeliana.

Il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato e Casarini hanno fatto sapere di essere stati contattati da Meta, che li avvertiva della manomissione dei loro cellulari da parte di un software di Paragon , lo spyware Graphite, che era stato utilizzato per spiare le loro chat. Cancellato e Casarini sono tra i 7 italiani controllati con Graphite. Meta ha confermato che sono in tutto 90 i cittadini europei spiati.

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Il governo italiano, che in un primo momento aveva negato qualsiasi coinvolgimento nello spionaggio, è stato smentito dal quotidiano israeliano Haaretz e da quello inglese The Guardian. Paragon infatti ha stracciato il contratto con il nostro governo, per non violazione degli obblighi contrattuali. Ora si aspettano chiarimenti dal governo, che dovrà rispondere in Parlamento alle interrogazioni presentate dalle opposizioni. Una di queste, presentata da Iv, ha portato in Parlamento le 5 domande che Fanpage.it ha posto all’esecutivo a guida Meloni. “Come delegazione del Partico Democratico del Parlamento europeo abbiamo deciso di portare a Strasburgo la voce delle vittime di questo spionaggio”, ha detto l’europarlamentare dem.

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Borghi (Iv): “Paragon caso gravissimo, dopo una settimana ancora senza risposte”

“Il caso Paragon è gravissimo. A oltre una settimana dall’emersione, che è avvenuta per iniziativa degli israeliani, fornitori del software, le domande rimangono inevase. Possiamo sapere quale corpo di polizia, secondo gli israeliani, non avrebbe rispettato le condizioni di utilizzo?”. A dirlo a Radio Uno, il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva e componente del Copasir.

“Gli israeliani sostengono che lo spyware era in dotazione ad una agenzia di intelligence e a un corpo di polizia. In Italia abbiamo quattro corpi di polizia: polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria. Possiamo sapere chi lo ha usato, quando, per quali scopi e chi ne ha autorizzato l’impiego? Ricordo infatti che per i servizi italiani è espressamente vietato dalla legge intercettare partiti politici, sindacati e giornalisti professionisti iscritti all’ordine. Già questo aspetto dà la gravità della vicenda. Deve essere tutto chiarito nel più breve tempo possibile”.

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Fidanza (FdI): “Quando si fa il giornalista bisogna avere elementi a suffragio delle proprie tesi”

“Grave che si lancino accuse contro il governo senza avere alcuna prova”, ha dichiarato Carlo Fidanza, capogruppo di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, che ha aggiunto: “Sento qualcuno dire che vanno uniti i punti. Ma quando si fa il giornalista non bisognerebbe unire i puntini, bisognerebbe avere degli elementi a suffragio delle proprie tesi. Non pensare che in base a un complottismo e a un vittimismo ci sia una tesi preconfezionata che trova riscontro”.

Fidanza ha poi aggiunto:”Evidentemente bisognerebbe fare questo mestiere in maniera diversa. Ma non è la prima volta che abbiamo opinioni diverse da Cancellato su come si fa il giornalista, sul piano deontologico almeno. Poi sul piano delle norme non spetta a noi valutarlo. Ma sicuramente sul piano deontologico abbiamo già avuto diverse occasioni di non essere d’accordo”.

Procaccini (FdI): “Che Meloni si metta a spiare Casarini e Cancellato è idea ridicola difficile da commentare”

“L’idea che Giorgia Meloni si metta a spiare Casarini e Cancellato è talmente ridicola che è difficile da commentare”. A dichiararlo Nicola Procaccini, copresidente del gruppo Ecr al Parlamento. “Chiaramente è il disperato tentativo di attaccare il governo Meloni da parte di chi ha un pregiudizio politico verso l’esecutivo. La verità è che nessuno conosce esattamente di cosa stiamo parlando. Quello che si sa è che, probabilmente, si tratta di una indagine della magistratura, è la cosa più probabile. Ma non sappiamo niente di più”, ha aggiunto.

“Ci sarà, se non sbaglio, Frattasi che sarà udito al Copasir nei prossimi giorni e si avranno più notizie. Però di sicuro questa è una cosa che riguarda almeno altre 14 nazioni europee. Si tratta di uno spyware, come il trojan e come ce ne sono tanti altri. Qualunque altra considerazione è una speculazione politica che fa semplicemente chi ha un pregiudizio politico nei confronti del governo”, ha concluso.

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Pd, M5s e Avs hanno scritto una lettera alla presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola: “Commissione d’inchiesta su Paragon”

In una lettera aperta indirizzata alla presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, gli europarlamentari Sandro Ruotolo, Nicola Zingaretti, Pasquale Tridico, Benedetta Scuderi e Domenico Lucano esprimono grande preoccupazione per le gravi implicazioni dello scandalo legato all’uso dello spyware israeliano Graphite, sviluppato dalla Paragon Solutions. I firmatari sollevano interrogativi cruciali sulla protezione dei dati personali, la libertà di stampa e il rispetto delle normative all’interno dell’Unione Europea e chiedono per questo, l’istituzione di una Commissione d’inchiesta per fare luce sulle possibili violazioni delle leggi europee, sottolineando l’urgenza di prevenire simili abusi in futuro.

Pedullà (M5s): “Parlamento europeo indaghi su scandalo di Stato”

“Il caso Paragon è gravissimo ed è giusto che l’Ue lo approfondisca. Abbiamo sottoscritto la lettera, cofirmata da tutte le forze di opposizione, alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola che chiede l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta. L’obiettivo è ambizioso, ma siccome è partita da poco la nuova Commissione speciale sullo scudo europeo per la democrazia, annunciamo che il nostro europarlamentare Danilo Della Valle chiederà, alla prima riunione, al suo Presidente Nathalie Loiseau di acquisire le carte e di aprire una discussione sullo spionaggio di Stato sul quale la destra e il governo deve dare molte spiegazioni”, così Gaetano Pedullà, vicecapodelegazione del Movimento 5 Stelle, durante la conferenza stampa sul caso Paragon.

Il direttore Cancellato: “Offesa equiparare giornalismo a spionaggio”

“Noi ci siamo infiltrati con un metodo, quello del giornalismo sotto copertura, che esiste da cento anni e che e’ stato usato e che viene usato nelle democrazie piu’ avanzate del mondo, a partire dal Regno Unito, dalla Spagna, dalla Svezia e dagli Stati Uniti, solo per citare quattro esempio in cui e’ stato usato di recente e anche in quel caso e’ stato usato laddove altri metodi per accertare la verita’ o per raccontare un fatto non fossero stati sufficienti e idonei a farlo”, ha detto il direttore di Fanpage rispondendo a una domanda sull’inchiesta di Backstair Gioventù Meloniana. “Nel nostro caso direi che rispetta appieno questa fattispecie delle cose. Aggiungo anche che all’interno dell’inchiesta Gioventù Meloniana non abbiamo mostrato alcun volto di minori e che tutti i personaggi non pubblici sono stati oscurati, le loro voci modificate quindi in piena ottemperanza rispetto ai criteri di difesa della privacy di personaggi non esposti pubblicamente. E aggiungo, in terzo luogo, che trovo offensivo e provocatorio il fatto che un’attività giornalistica assolutamente legittima venga equiparata sullo stesso piano di un’attivita’ di spionaggio da parte di un governo”, ha aggiunto.

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Pd, M5s e Avs chiedono commissione d’inchiesta al Parlamento europeo sul caso Paragon

Gli eurodeputati del Partito democratico, del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi-Sinistra hanno depositato una richiesta ufficiale alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, per chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta all’Europarlamento sull’uso dello spyware Graphite, di proprietà della società israeliana Paragon Solutions, per spiare oltre 90 giornalisti e attivisti.

Cancellato (Fanpage): “Sono entrati perché sono un direttore di testata”

“Non penso volessero fare dei dossier su di me”, ha spiegato Francesco Cancellato a proposito dello spionaggio illegale subito sul suo dispositivo tramite lo spyware Graphite. “Credo che chi è entrato l’ha fatto perché sono un direttore di testata e cercava anticipazioni sui lavori d’inchiesta che facciamo”, ha aggiunto.

Zingaretti (Pd): “Non molleremo per sapere la verità sullo spionaggio”

“C’è un nesso strettissimo tra la verità che va fatta emergere e la democrazia: non cederemo di un millimetro, ma stavolta la verità è liberta. La democrazia si fonda sull’equilibrio dei poteri. E’ evidente che quanto è accaduto, lo spionaggio, mette in discussione il principio di libertà”, lo ha detto il capo delegazione del Pd al Parlamento europeo, Nicola Zingaretti. “Siccome a Madrid la libertà è stata messa in contrapposizione con l’Ue, noi ribaltiamo questo ragionamento. Sarà l’Ue a difendere da questa aggressione alla libertà e alla democrazia”, ha aggiunto.

Il direttore Cancellato: “Non sappiamo ancora chi siano gli altri 90 cittadini spiati da Graphite”

Lucia Annunziata ha domandato chi sono i 90 cittadini spiati: “Perché proprio voi?”. “Mi sto facendo anch’io questa domanda. Siamo stati avvisati da Meta, e ci ha chiesto di contattare The Citizen Lab dell’Università di Toronto. Quest’ultima ci ha dato informazioni solo sul nostro caso personale”, ha spiegato il diretto Cancellato.

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Schlein (Pd): “Fatto gravissimo. Meloni si assuma la responsabilità di chiarire”

“Noi intendiamo andare avanti a chiedere piena luce e trasparenza su quello che è accaduto. Sarebbe gravissimo se fosse confermato che soltanto un’entità statale potesse avere in uso questo software che è stato utilizzato sui telefoni di attivisti e di direttori di giornali. Quindi Giorgia Meloni non può continuare a nascondersi e a fuggire. Bisogna che il governo chiarisca su questa vicenda che cosa è accaduto. Lo deve fare anche nel nome della Costituzione che tra le tante libertà difende la libertà di stampa, la libertà di parola. Insomma è un fatto molto grave”. Ha dichiarato così la leader del Partito Democratico Elly Schlein in conferenza stampa sul Caso Paragon.

Schlein ha poi aggiunto: “Noi chiediamo che non scappino e che si assumano la responsabilità di spiegare com’è possibile che o apparati di intelligence, secondo le fonti citate, oppure un corpo di polizia abbia installato questo software, questo spyware così potente e invasivo nei telefoni di attivisti e anche di un direttore di giornale. Quindi solo a garantirvi che noi andremo assolutamente avanti anche insieme alle altre opposizioni che si stanno mobilitando finché non si farà piena luce”.

Casarini (Mediterranea): “Chi spia ha molto da nascondere e poniamo questo problema all’Unione europea”

“Dobbiamo tornare a difendere la democrazia: noi non abbiamo niente da nascondere, chi spia ha molto da nascondere e poniamo questo problema all’Unione europea”. A dirlo Luca Casarini, fondatore della Ong Mediterranea Saving Humans.

Casarini (Mediterranea): “Quando si spiano gli attivisti politici, giornalisti, oppositori, è il regime, sono i regimi che fanno queste operazioni”

“Quando ci ha mandato l’avviso, Meta ci scrive, se siete attivisti e giornalisti rivolgetevi qui. Quindi cosa vuol dire? Che questo elemento dell’attivismo e del giornalismo d’inchiesta o del giornalismo scomodo, chiamatelo come volete, è già evidente in chi ha tutti i 90 target, perché sennò non lo scriveva dentro un messaggio a tutti. E questa è la prima grande questione per l’Europa”, ha detto cosi Luca Casarini della Ong Mediterranea Saving Humans, per poi agiungere: “Dove stiamo andando? Noi sappiamo che queste cose avvengono, ma bisogna segnalarle quando avvengono, perché significa, se no, che questo elemento che puzza molto di regime, quando si spiano gli attivisti politici e i giornalisti, gli oppositori, quelli che danno fastidio, è il regime che lo fa, sono i regimi che lo fanno questo tipo di operazioni. Questo il primo dato che noi portiamo a Strasburgo e diciamo alla Presidente, chiediamo che ci sia un’attenzione a quello che sta accadendo in Europa, in Italia, in Ungheria e da altre parti. Cominciamo a farci attenzione, perché succede veramente poi”.

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Cancellato: “Parole di Salvini sul regolamento di conti all’interno dei servizi? Dovrebbe chiarirle”

Il vicepremier Salvini ha detto che il caso Paragon è un “regolamento di conti all’interno dei servizi”. Il direttore di Fanpage.it ha risposto a una domanda dell’Adnkronos su quelle dichiarazioni: “Salvini dovrebbe chiarire cosa voleva dire con quelle parole, è lui il vicepresidente del Consiglio”, ha detto Cancellato.

Francesco Cancellato (Fanpage): “Fiducioso che il governo intenda far piena luce su questa vicenda”

“Tutto quello che sappiamo tendenzialmente è questo, e io personalmente mi fermo qui nel definire allo stato attuale quella che è la situazione: ci sarà un esposto, non prendo parola per altri, altri lo hanno già presentato, noi lo presenteremo a breve”, ha dichiarato cosi il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato, per poi aggiungere e concludere: “C’è un’indagine della magistratura ovviamente, siamo fiduciosi, io personalmente sono fiducioso che il governo intenda far piena luce rispetto a una vicenda che vede coinvolto, ripeto, un giornalista, un direttore di giornale italiano spiato, sia che questo spionaggio avvenga dall’interno, sia che questo spionaggio avvenga all’esterno e che avvenga addirittura da un paese straniero. Ci tengo tuttavia a questo punto di vista: mi auguro che il governo faccia di tutto perché per ora c’è stato solo un comunicato, tanto silenzio e addirittura un attacco dal responsabile organizzativo di Fratelli d’Italia”.

Francesco Cancellato (Fanpage): “Niente speculazioni, ci atteniamo ai fatti”

Il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato ha poi dichiarato: “Ci sono tutta una serie di passaggi che come giornalista sto cercando di ricostruire, quindi vorrei non prestarmi e non neanche avallare speculazioni. Fanpage ha fatto importanti inchieste in questi mesi, in questi anni, che hanno avuto come oggetto l’attuale partito di Fratelli d’Italia. Bisogna tenersi ai fatti, e i fatti ci dicono tre cose. I fatti ci dicono che al netto di quello che so io, cioè che sono stato attaccato insieme ad altre persone, e l’abbiamo saputo da Meta, cioè da chi ha subito insieme a noi quell’attacco, nel senso che Spyware è entrato in Meta, in Whatsapp, abbiamo saputo che l’Italia è uno dei 37 paesi che ha stipulato dei contratti con Paragon e sappiamo anche che almeno uno di questi due contratti, se non entrambi, sono stati prima prudenzialmente e poi, dopo un’analisi di merito, non più prudenzialmente ma in misura effettiva, sospesi o addirittura disdettati dall’azienda israeliana stessa per violazione dei termini contrattuali di fatto, loro li chiamano violazioni di termini etici, rispetto a quelle che sono le policy di Paragon, cioè quella di non spiare giornalisti, attivisti e politici”.

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Francesco Cancellato (Fanpage): “Come se ti entrassero in casa e trovassi casa sottosopra”

Il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato, coinvolto nel caso di spionaggio ha iniziato l’intervento esprimendo forte preoccupazione per la violazione della sua privacy: “Tutto avrei immaginato nella mia vita, tranne di ricevere il messaggio che ho ricevuto da Meta venerdì 31 gennaio, cioè trovarmi nella situazione di essere un direttore di giornale italiano, europeo, spiato, da uno spyware che viene considerato lo spyware più evoluto al mondo, o uno degli spyware più evoluti al mondo, lo dico perchè ognuno possa immedesimarsi in questa situazione. Entra nel vostro telefono senza nemmeno che nessuno abbia fatto un click per farcelo entrare, e una volta che è dentro, di fatto può navigare liberamente in tutto il telefono e inviare costantemente copie di backup di tutto quello che c’è nel telefono a ciclo continuo, per tutti i giorni o per tutte le ore, per tutti i minuti in cui rimane dentro il telefono. Ho detto in alcune interviste che questa cosa l’ho vissuta come una violazione, ma è veramente come se ti entrassero in casa e tu trovassi la casa sottosopra e non sai perché, e non sai chi l’ha fatto e non sai quando l’ha fatto”.

Ruotolo (Pd): “La Meloni, questo governo, c’entra tutto con questa storia”

“Questo è tra i più forti attacchi allo Stato di diritto in Europa”, ha dichiarato così Sandro Ruotolo, europarlamentare (Pd), aprendo la conferenza stampa sul Caso Paragon al Parlamento europeo: “Noi vogliamo conoscere la verità. La Meloni ha provato a dire che non c’entra nulla con questa storia. La Meloni, questo governo, il governo Meloni, c’entra tutto con questa storia”.

Inizia ora la conferenza stampa al Parlamento Ue sul Caso Paragon

Inizia ora la conferenza stampa del direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato al Parlamento Europeo a Strasburgo, sul caso Paragon insieme a Luca Casarini della Ong Mediterranea Saving Humans. Presenti  anche i rappresentanti delle forze politiche di opposizione al governo Meloni in Italia: Sinistra Italiana, Verdi e Movimento 5 Stelle.

Il caso Paragon arriva al Parlamento Ue, cosa è successo

Il caso Paragon Solutions è arrivato al Parlamento europeo, grazie agli eurodeputati del Pd, che hanno presentato un’interrogazione a Bruxelles. La vicepresidente del Parlamento Ue, Pina Picierno, che ha condannato l’attacco che “ha permesso agli hacker di avere illegalmente accesso totale ai dispositivi delle vittime, raccogliendo dati sensibili e intercettando comunicazioni private sulla piattaforma crittografata”, e ha presemtato un’interrogazione alla Commissione europea “affinché spieghi quali misure intende adottare e se intende avviare un’indagine per accertare i responsabili e la portata di questa violazione”.

La Commissione Ue ha fatto sapere che “ogni tentativo di accesso illegale ai dati di cittadini, inclusi giornalisti e oppositori politici, è inaccettabile se confermato”.

Paragon Solutions, azienda israelina possiede il software di hacking di livello militare, Graphite, che è stato recentemente utilizzato per spiare 90 persone in una ventina di Paesi, tra cui il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato, che risulta essere tra i 7 italiani attaccati dallo spyware.

Le opposizioni hanno chiesto al governo italiano di chiarire quale sia il suo coinvolgimento e soprattutto perché Paragon ha deciso di interrompere il contratto con l’Italia, a seguito, di una violazione dei termini di servizio e del quadro etico previsto dall’accordo. All’esecutivo è stata chiesta anche un’informativa urgente. Ma per il momento non dal governo Meloni non è arrivata alcuna spiegazione.

A che ora inizia la conferenza stampa al Parlamento Ue sul caso Paragon e dove vederla in diretta

La conferenza stampa a Strasburgo, organizzata dall’europarlamentare Sandro Ruotolo (Pd) si terrà oggi, lunedì 10 febbraio dalle ore 18 presso la sala WEISS N3.5 del Parlamento europeo. Interverranno il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato e Luca Casarini della ong Mediterranea Saving Humans, vittime dello spionaggio. Presenti  anche i rappresentanti delle forze politiche di opposizione al governo Meloni in Italia: Sinistra Italiana, Verdi e Movimento 5 Stelle.

Sarà possibile seguire la conferenza a questo link: https://europarl.webex.com/europarl/j.php?MTID=m866604b315e2a94d50f32e75bdd56881

La conferenza stampa del direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato al Parlamento Ue in diretta

Alle 18 inizia la conferenza stampa al Parlamento di Strasburgo sul caso Paragon, promossa dall’europarlamentare del Pd Sandro Ruotolo, a cui partecipa il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato, insieme ad esponenti della società civile italiana come Luca Casarini della Ong Mediterranea Saving e a rappresentanti delle forze politiche di opposizione al governo Meloni in Italia, Sinistra Italiana,Verdi e Movimento 5 Stelle, per portare all’attenzione delle istituzioni europee gli inquietanti casi di spionaggio che sono emersi negli ultimi giorni, ai danni di 90 cittadini europei, come ha confermato Meta. È importante ricordare che lo spyware di Paragon, Graphite, software di produzione israeliana di uso militare, viene venduto solo a una lista selezionata di governi amici degli Stati Uniti, tra questi anche l’Italia.

l governo italiano, in un primo momento ha negato qualsiasi coinvolgimento nello spionaggio, e ha fatto sapere di essere disposto a fornire spiegazioni al Copasir. Ma poche ore dopo, è stato smentito da fonti autorevoli come il quotidiano israeliano Haaretz e l’inglese The Guardian, che hanno dimostrato come la società israeliana avesse due contratti con l’Italia, entrambi rescissi perché l’esecutivo italiano non avrebbe ottemperato agli obblighi contrattuali.

“Come delegazione del Partico Democratico del Parlamento europeo abbiamo deciso di portare a Strasburgo la voce delle vittime di questo spionaggio”, ha spiegato Ruotolo. “Pensiamo che sia di estrema gravità per la democrazia europea quello che è avvenuto con lo spionaggio nei confronti del direttore Cancellato e di altri esponenti della società civile. Per questo chiederemo alla Commissione Europea di fare chiarezza: vogliamo sapere quali Paesi abbiano illegalmente spiato i 90 cittadini individuati da Meta, e quali misure intenda adottare per proteggere le vittime di questa spy story”.





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