Inter-Fiorentina, le pagelle – Zalewski è adrenalina, Acerbi come ai bei tempi. Lautaro cova rabbia e crea futbol

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#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


SOMMER 6 – A parte il rigore, non deve fronteggiare praticamente alcuna conclusione. Solito lavoro con i piedi e poco altro, merito anche della fase difensiva dei compagni anche quando l’energia inizia a latitare.

PAVARD 6,5 – ‘Gioca anche per me’, gli avrà detto Bisseck quando ha saputo che il francese avrebbe giocato al suo posto. E lui non se lo fa ripetere, gettandosi nella mischia con grande spirito d’iniziativa e una carica tale da mandarsi a quel paese persino con Inzaghi che lo aveva rimbrottato per una scelta non gradita. Energico al punto giusto, anche in bello stile, quando bisogna opporsi.

ACERBI 7 – Nel giorno del suo 37esimo compleanno Inzaghi gli regala un posto nell’undici titolare dopo circa tre mesi di assenza e nella fattispecie un avversario scomodo come Kean, che ha manganellato la difesa nerazzurra solo quattro giorni prima. In un certo senso, sembra che non sia mai uscito di scena per la naturalezza con cui torna a dirigere la difesa. Chiusure puntuali e anticipi come ai bei tempi: bentornato e tanti auguri.

Contabilità

Buste paga

 

BASTONI 6,5 – Costantemente sulla trequarti viola, sbaglia la misura dei primi due cross e lui è il primo a rimanerne sorpreso. Valore aggiunto davanti, anche perché la squadra è costantemente in proiezione offensiva almeno fino al secondo gol quando deve rifiatare. Lui fa il suo senza tentennamenti, poi esce quando non ne ha più. DAL 64′ ZALEWSKI 6,5 – Adrenalina allo stato puro, la frenesia positiva che lo accompagna a volte lo porta a esagerare (abbatte letteralmente Dodò e viene ammonito), ma quando ha il pallone tra i piedi sembra potersi inventare di tutto. Già uno di famiglia.

DARMIAN 6,5 – Protagonista sfortunato dell’episodio controverso che porta al rigore della Fiorentina. Francamente, il suo movimento è assolutamente congruo e per evitare l’impatto dovrebbe essere un reduce di guerra mutilato. Pur dovendo gestirsi perché in panchina non ci sono alternative, fa la sua parte soprattutto nella metà campo viola dove non sempre riceve in modo preciso. Non si perde per strada nella fase finale in cui bisogna stringere i denti.

BARELLA 7 – Mette a repentaglio le fondamenta del Meazza quando sfiora il gol con una bicicletta d’altri tempi andando addirittura a calciare di sinistro. Prova a replicare con una punizione dal limite che si abbassa in colpevole ritardo. Nel mentre, fa tante altre cose, piccole e grandi, giuste e meno giuste, che riempiono la partita sua e dell’Inter. Sacrifica un giallo per evitare la sfida (impari) in velocità contro Kean.

CALHANOGLU 6 – La sua partita finisce nell’intervallo, a causa di un’ammonizione evitabile rimediata al tramonto del primo tempo. Peccato perché era perfettamente in clima partita, decisamente un altro rispetto a quattro giorni prima, soprattutto dal punto di vista agonistico. Bene anche nelle geometrie, anche se non ai suoi livelli standard che alterano gli equilibri. DAL 46′ ZIELINSKI 6,5 – Regia ordinata e pulita, con qualche guizzo che strappa applausi. Quando gestisce lui i ritmi è un toccasana per la squadra, ma senza il pallone tra i piedi deve correre più di quanto vorrebbe.

MKHITARYAN 7 – Anche per l’armeno notevoli passi avanti rispetto alla sua versione spenta e involuta vista al Franchi. Si fa consegnare numerosi palloni e non si nasconde mai, andando anche a provare iniziative con un indice di difficoltà sopra la sua abituale media. Un essere umano normale sarebbe stanco dopo tanti chilometri, ma lui questo non lo sa. DAL 64′ FRATTESI 6 – Nel momento in cui alla squadra servono corsa e freschezza, lui prova ad assicurarle entrambe. Un po’ di fatica a chiudere quando i viola palleggiano sul centrosinistra, ma il suo pressing alto è utile.

CARLOS AUGUSTO 6,5 – La febbre di Dimarco gli serve sul piatto d’argento l’occasione di riscattare la prestazione deludente del Franchi. L’atteggiamento è quello giusto, riflessivo ma anche pungente sia con traversoni puliti e con presenza nell’area avversaria (palo esterno). Geniale quando anticipa il cross di destro e lo mette sulla testa di Arnautovic per il secondo vantaggio nerazzurro, perentorio quando nel finale costringe De Gea alla respinta.

MARTINEZ 7 – Neanche un minuto e spaventa De Gea, chiarendo sin dall’inizio le proprie intenzioni, smorzate poi da una traversa sfortunata. Rammarico? Macché, al tentativo successivo infastidisce Pongracic e lo costringe alla deviazione nella sua porta. Una furia tecnica e agonistica su tutto il fronte offensivo, ha trascorso gli ultimi 4 giorni a covare la sua vendetta personale e l’ha trasformata in futbol.

THURAM 6 – Entra un po’ alla volta in partita con iniziative utili alla manovra, costretto a uscire spesso dall’area per ricevere palloni ammaestrabili. Purtroppo la sua partita dura meno di mezz’ora. DAL 28′ ARNAUTOVIC 6,5 – Protagonista a sorpresa, nel senso che tutto si sarebbe aspettato tranne di dover scendere in campo così presto. E forse è questa la soluzione alle sue paturnie mentali: non avvisarlo in anticipo. Primo pallone toccato, costringe De Gea alla respinta di piede. Poi nella ripresa trasforma in oro la parabgola di Carlos Augusto. Ma soprattutto resta sempre in partita. DAL 77′ TAREMI SV.

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ALL. INZAGHI 7 – Aveva chiesto ai suoi una reazione dopo Firenze e l’ha ottenuta, perché a parte gli ultimi 15 minuti l’unica squadra in campo è la sua. E il risultato finale, tenuto in bilico, è stretto per quanto prodotto dalle parti di De Gea. Toglie Calhanoglu saggiamente perché ammonito, mette in regia Zielinski e funziona tutto a dovere. Nella sfortuna di perdere Thuram recupera psicologicamente Arnautovic. Tante energie lasciate sul campo, ma vittoria pesantissima.


FIORENTINA: De Gea 7, Moreno 5,5 (dal 66′ Fagioli 6), Pongracic 5,5, Ranieri 6, Gosens 6, Mandragora 6 (dall’80’ Gudmundsson sv), Richardson 5,5 (dal 62′ Cataldi 6), Dodò 6, Beltran 5,5 (dal 66′ Zaniolo 6), Parisi 5,5 (dal 62′ Folorunsho 6),  Kean 5,5. All. Palladino 5,5


ARBITRO: LA PENNA 5 – Per tutto il primo tempo ha letteralmente zero controllo sulla partita, in cui commette parecchi errori e fa innervosire i giocatori. Pensa che la soluzione siano i cartellini, ma quando arriva a quel punto è già sconfitto. Persino guardando le immagini riesce a non giudicare congruo il movimento di Darmian, contravvenendo alle indicazioni dall’alto sui falli di mano. Decisione che puzza di compensazione per il corner precedente su cui la Fiorentina ha fatto lo show. Nella ripresa torna sui binari del buon senso.

ASSISTENTI: Scatragli 5,5 – Moro

VAR: Meraviglia 5



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