Industria, per la manifattura bresciana due anni di seguito di calo nelle produzione, peggio di così solo nel 2008 e nel 2011

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


di
Massimiliano Del Barba

L’analisi di Confindustria sul biennio appena trascorso:domanda insufficiente, il 2024 si è chiuso a -1,3% sul 2023

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Lo abbiamo già visto. ne abbiamo già misurato le ricadute. Come nel 2008-2009, quello dello scandalo dei mutui subprime, e come nel 2012-2013, quando lo spread alle stelle costrinse l’Italia ad aprire a un governo tecnico e ad adottare una serie di imponenti misure di austerità, anche oggi la manifattura locale esce da due anni consecutivi di contrazione.

Lo segnala l’Ufficio Studi di Confindustria Brescia, secondo cui nel 2024, l’attività produttiva nel settore manifatturiero bresciano ha registrato, in media d’anno, una nuova flessione (-1,3%), che segue il modesto calo sperimentato nel 2023 (-0,2%). Certo, nelle precedenti occasioni le entità delle flessioni erano state ben più significative, ma tanto basta per far scattare un campanello d’allarme nella comunità economica locale, a cominciare dal numero uno di via Cefalonia, Franco Gussalli Beretta, che ragiona: «Il Made in Brescia ha pagato, nel corso dell’anno da poco concluso, una serie di fattori, tra cui spiccano le ormai croniche difficoltà del settore manifatturiero a livello mondiale, con l’indice Pmi globale (lo strumento cioè che misura il grado di fiducia nel futuro degli operatori economici, ndr) che a dicembre 2024 si è attestato in zona negativa per la quinta volta negli ultimi sei mesi e la conclamata debolezza della Germania, principale partner commerciale per l’industria bresciana, a cui si uniscono la forte preoccupazione per lo stato di salute del settore automotive europeo e le rinnovate tensioni sul prezzo del gas e dell’energia elettrica».




















































Con riferimento al solo quarto e ultimo trimestre del 2024, la produzione mostra una sostanziale stabilità, segnando una variazione congiunturale grezza nulla rispetto al trimestre precedente. dal punto di vista tendenziale, invece, la dinamica nei confronti dello stesso periodo del 2023 evidenzia una nuova contrazione (-1,6%), con l’ultimo segno positivi che risale addirittura ai primi tre mesi del 2023. Anche la variazione trasmessa al 2025 è negativa (-1,9%) e, secondo l’Ufficio Studi di Confindustria, ciò sta a indicare che la crescita nell’anno in corso sarò appesantita, dal punto di vista algebrico, dalla negativa performance rilevata nel 2024.

Beretta non si perde però d’animo e cerca nei numeri della congiunturale il bicchiere mezzo pieno: «In generale — prosegue — cerchiamo comunque di essere positivi: a fronte di un primo semestre che si preannuncia complicato, la seconda parte del 2025 dovrebbe caratterizzarsi per un miglioramento generale dell’andamento del nostro sistema produttivo, anche se sul contesto complessivo incideranno inevitabilmente due tematiche, su cui ho avuto recentemente modo di esprimersi: l’effettiva realizzazione del Piano Industria 5.0 e gli interventi strutturali per arginare la crescita dei costi energetici, su tutti il disaccoppiamento del prezzo finale di gas ed energia elettrica».

Con riferimento alla dinamica congiunturale per settore, consuntivi positivi provengono dalle realtà del chimico, gomma e plastica (+5,2%), del legno e minerali non metalliferi (+3,7%) e del sistema moda (+1,8%), a fronte delle difficoltà riscontrate fra le imprese della meccanica (-0,4%), della metallurgia (-3,1%) — vero backbone della nostra manifattura — nonché dell’alimentare (-3,7%). Il tasso di utilizzo della capacità produttiva si è attestato al 75%, invariato rispetto alla rilevazione precedente, e in diminuzione dell’1% nei confronti di quanto misurato nel quarto trimestre del 2023. 

Ma a preoccupare maggiormente gli operatori rimane la scarsa domanda proveniente dai mercati domestici e internazionali: ciò, secondo il sondaggio effettuato da Confindustria, ha riguardato il 49% delle realtà intervistate, in continuità con quanto riscontrato nel terzo trimestre del 2024 e in aumento nei confronti dell’analogo periodo del 2023 (40%), non distante dai livelli del 2020, quando il sistema economico locale stava affrontando l’emergenza Covid-19. Il secondo elemento maggiormente segnalato dalle aziende, anche se oramai molto distanziato a differenza di solo qualche mese fa, riguarda la scarsità di manodopera (5%).


Vai a tutte le notizie di Brescia

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

10 febbraio 2025 ( modifica il 10 febbraio 2025 | 20:34)

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link