Il sistema di voto tedesco e la campagna elettorale sui social – Il Tema – COSMO italiano – Programm – Radio

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I partiti tedeschi e i social

Se un tempo si faceva campagna elettorale soprattutto con i manifesti affissi per strada, oggi, ovviamente, una buona parte della campagna si svolge sui social. Se guardiamo al numero di follower, su X e Instagram, sono i Verdi ad averne il maggior numero.  E questo nonostante Elon Musk, su X, sostenga l’estrema destra tedesca, sponsorizzando il partito di Alice Weidel più volte, anche con un talk trasmesso in streaming. 

Su Facebook, Youtube e soprattutto su TikTok, invece, il partito in assoluto più seguito è l’AfD. Questo spiega quel che era emerso durante le Europee, e cioè la capacità dell’AfD di sfruttare TikTok e Youtube in modo molto furbo per la sua propaganda, e arrivare ai più giovani. 

 Il motivo è dovuto al fatto che nei social in genere funziona la polarizzazione. Gli esperti inoltre sostengono che più gli elettori sono indecisi e alle prime armi, senza una precisa linea politica, più facile è influenzarli grazie ai social media.

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Quanto hanno speso i partiti tedeschi per i social?

In questa campagna elettorale, secondo la stampa tedesca, l’FDP avrebbe messo a disposizione fino a un terzo del budget totale per la sua campagna elettorale, nei social media. I Verdi hanno utilizzato per i social ben il 65% del budget. Per la SPD e la Linke, circa il 10%. Su AfD invece non ci sono dati, ma la forte presenza fa ipotizzare grandi cifre.

Tendenze “hype” sui social

Uno degli ultimi „hype“ è senz’altro il video della parlamentare della Linke, Heidi Reichinnek. Il suo discorso al Bundestag contro Merz e contro il suo piano anti-migranti ha ricevuto oltre un milione di like, tanto che Spiegel lo ha rinominato il fenomeno „Heidi-Hype“.

Gli esperti ne spiegano il successo grazie a tre fattori: il tema „migranti“ molto seguito in questa fase della campagna elettorale, il dibattito molto presente sui social e soprattutto l’autenticità delle sue parole. Se questo possa o meno portare più voti alla Linke è difficile prevederlo, quel che è certo è che la Linke ha registrato un record di tesseramenti dall’inizio dell’anno. 

Un’altra tendenza è l’uso dei social che i politici di alcuni partiti conservatori fanno per avvicinarsi all’elettorato e essere percepiti come „normali cittadini“. Esattamente come spesso lo abbiamo visto fare in Italia a Salvini.

In Germania è Markus Söder della CSU a usare i social in modo informale. Tanto che tra le altre cose su X ha lanciato l’hashtag #söderisst, „Söder mangia“ in cui posta foto dei suoi piatti e dà consigli su come addentare un hamburger. In questa campagna elettorale Söder sembra aver coinvolto anche il collega nell’Unione, Friedrich Merz, con foto in cui mangiano insieme Currywurst e patatine siglando così l’Unione dei due partiti conservatori. 

Nuovi e vecchi media

In questo ultimo periodo Robert Habeck, candidato cancelliere dei Verdi posta video in cui in un’atmosfera molto rilassata legge alcuni passaggi dal suo libro „Den Bach rauf“, peraltro al quarto posto nella top ten dei bestseller di Spiegel.

In alcuni casi si osserva però anche una sorta di „cross-over“ tra vecchi e nuovi media. Il duello tv che ha visto protagonisti Merz e Scholz domenica sera (9 febbraio), viene ripostato sui social media e diventa oggetto di meme divertenti, ma anche di critiche.

 Che ruolo gioca la diffusione di fake-news?

Le fake-news sono un fenomeno che riguarda un po’ tutti i partiti: dal video su presunte ville milionarie in California di Olaf Scholz, alle (finte) proposte di Merz sull’innalzamento dell’età pensionabile. A questo si aggiunge anche che, a volte, sono gli stessi partiti a diffondere informazioni false.

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Secondo Correctiv, che ha tenuto sotto osservazione per mesi i profili dei partiti tedeschi, a diffondere fake news sono soprattutto AfD, BSW e FDP. I Liberali, per esempio, hanno pubblicato un post in cui si diceva: „Ogni due minuti si perde un posto di lavoro“, dato che non ha riscontri reali e risulta quindi falso. 

 Cosa sono il “Wahl-O-mat” e il “Real-O-Mat”?

Il “Wahl-O-Mat” è un test online molto amato in Germania, che aiuta gli elettori indecisi a scegliere quale partito votare. È uno strumento ideato e realizzato dalla Bundeszentrale für politische Bildung, cioè l’Agenzia federale per l’educazione civica, e si può trovare facilmente in rete.

Si risponde ad alcune domande come: “La Germania deve sostenere militarmente l’Ucraina nella guerra?”, oppure “Lo Stato deve continuare a finanziare la transizione alle energie rinnovabili?”. E quesiti anche sul sociale, i richiedenti asilo e la parità di genere. Il risultato del “Wahl-O-Mat” indica il partito più vicino alle risposte date, e si basa sui programmi elettorali dei partiti. 

Un test simile, il “Real-O-Mat”, è invece la novità lanciata dalla piattaforma “Frag den Staat” e si basa sui voti effettivi dei gruppi parlamentari durante l’ultima legislatura. 

Per capire meglio queste elezioni tedesche, nell’audio di questa puntata di Cosmo italiano trovate anche una scheda sul sistema elettorale realizzata da Greta Dall’Acqua. E le opinioni di Isabella Venturini, consigliere comunale a Colonia e membro del partito europeista Volt, sulla soglia di sbarramento del 5% e le difficoltà dei piccoli partiti, che faticano a raggiungere questa percentuale di consensi, anche a causa del “voto tattico”



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