Cosa ci insegna il caso dello spyware Paragon (anche su Starlink)

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


La politica neoimperialista di Trump solleva serie preoccupazioni che richiedono molta cautela nei rapporti con gli Stati Uniti che restano un partner importante per l’Italia

É veramente preoccupante vedere la diffusione di tecnologie di sorveglianza invasive per la raccolta di informazioni di natura politica, economica e militare, utilizzate per fini oscuri e a volte criminali. L’ultimo esempio ci è offerto dal caso Paragon, casa madre israeliana del software spia Graphite, usato per infettare i telefoni di 90 attivisti e giornalisti.

Paragon afferma che Graphite è venduto solo ai governi e nel caso dell’Italia è stato usato da un’agenzia di intelligence e da una forza di polizia. Paragon ha rotto il contratto con l’Italia per violazione del codice etico. Il sistema è stato usato per colpire, tra gli altri, il direttore di Fanpage e il Capomissione di Mediterranea. Il governo italiano non ha fatto commenti e in questo vuoto di informazioni ufficiali si fanno diverse ipotesi, compreso l’uso delle informazioni da parte dei sevizi di sicurezza. Si tratta di un fatto gravissimo che il governo non può ignorare.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

La prima volta: Echelon

Non è la prima volta che questo accade nella storia dei paesi occidentali. Come non ricordare, ad esempio, lo scandalo Echelon. Nel 1998 si scoprì l’esistenza di un sistema segreto anglo-americano, che coinvolgeva anche Australia, Canada e Nuova Zelanda, e che fu battezzato Echelon dai media, che permetteva l’accesso alle informazioni riservate dei paesi europei, compromettendo la loro sicurezza. Si trattò di un terremoto politico di dimensione internazionale.

Il sistema Starlink

Sul tavolo del governo vi è ancora l’offerta di Elon Musk per i servizi di comunicazione del suo sistema satellitare Starlink per cinque anni al prezzo di un miliardo e mezzo di dollari. Proprio in considerazione del pericolo dei sistemi di sorveglianza invasivi, sarebbe auspicabile che l’Italia non firmasse mai questo contratto che riguarda servizi Internet del governo, le comunicazioni militari e quelle degli enti istituzionali, nonché i servizi satellitari per le emergenze e per la sicurezza.

Se ciò accadesse, tutte le nostre comunicazioni governative, istituzionali e di sicurezza potrebbero passare attraverso i canali di comunicazione di un privato cittadino come Musk ma, poiché Musk è un funzionario del governo americano, arriverebbero anche alla Casa Bianca e ai suoi servizi di sicurezza. E non saranno certamente i sistemi di criptazione, per quanto raffinati, che potranno impedire la lettura delle nostre comunicazioni riservate, come la storia del sistema Enigma e di Alan Turing ci ha insegnato.

Inoltre, Elon Musk è anche un membro del governo statunitense che in questi giorni ha sferrato una preoccupante offensiva alle organizzazioni delle Nazioni Unite come la CPI, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e forse presto anche al WTO come hanno previsto i cinesi, si è ritirato dagli accordi sul clima di Parigi mentre ha stabilito o minacciato dazi doganali all’Unione Europea e ad altri paesi. Si tratta dunque di una situazione difficile e pericolosa che suggerisce molta cautela nel firmare accordi o prendere posizioni decisamente a favore degli Stati Uniti perché potrebbero ritorcersi contro di noi, ricordando che l’Italia è prima di tutto un membro dell’Unione Europea.

Nelle ultime due settimane alcuni rappresentanti dell’Unione Europea e dalla Francia hanno espresso serie preoccupazioni per l’eventualità che l’Italia decida di acquistare i servizi del sistema satellitare Starlink. Se ciò avvenisse l’Italia rischierebbe si trovarsi isolata perché nessun paese europeo (salvo forse l’Ungheria) passerebbe informazioni riservate all’Italia col pericolo che possano finire sul tavolo di un privato americano ed essere utilizzate per fini contrari agli interessi europei.

Le comunicazioni in Europa e in Italia

L’Europa, grazie all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e a paesi come la Francia, la Germania e l’Italia, ha sviluppato progetti spaziali di alto valore scientifico e strategico, come l’ISS, Stazione Spaziale Internazionale, alla quale partecipano anche Russia e Canada, Galileo che è il miglior sistema di navigazione e posizionamento del mondo e l’avanzatissimo Copernicus per l’osservazione della terra. Nelle telecomunicazioni sicure, l’Europa è al lavoro da tempo al programma GovSatCom, purtroppo è rimasta indietro rispetto agli Stati Uniti per colpa della lentezza burocratica delle sue istituzioni.

Tuttavia, il 17 dicembre 2024 è stato finalmente firmato l’accordo tra la Commissione Europea e l’ESA per la costruzione e messa in orbita della costellazione IRIS2 che comprenderà inizialmente 300 satelliti nell’orbita terrestre bassa e altri nell’orbita terrestre media. Si tratta di un sistema simile o superiore a Starlink, assolutamente necessario se si arrivasse a costruire un sistema europeo di difesa comune.

L’Italia dispone del sistema SICRAL, nato dalla collaborazione con la Francia. Si tratta di un sistema di telecomunicazioni via satellite che assicura le comunicazioni strategiche militari anche in caso di guerra o di calamità naturali.

Microcredito

per le aziende

 

Non sarà facile, ma per ora l’Italia e l’Europa potrebbero cercare di superare il tempo che ci separa da IRIS2 con i sistemi attualmente esistenti, come SICRAL, Eutelsat, Hispasat, INMARSAT e i vari sistemi di comunicazione via terra o sottomarini.

© Riproduzione riservata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link