come scegliere destinazioni lontano dalla folla

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Sapevi che un italiano su due sceglie dove andare in vacanza lasciandosi “ispirare” (o influenzare) da web e social? Dopo l’assedio di gennaio a Roccaraso, è ormai chiaro che il fenomeno dell’overtourism non riguarda solo il periodo estivo ma si è allargato alla stagione invernale. E questo non va bene.

Siamo sempre di più a muoversi spesso concentrati nelle stesse aree e in brevi periodi dell’anno. E questo ha un impatto diretto non solo sulla qualità (e sul prezzo) delle nostre vacanze, ma anche sull’ambiente, sulle risorse e sulle comunità locali. Che, non a caso, protestano. Qualcosa va cambiato.

Che cos’è l’overtourism e il peso dei social

Si parla di overtourism quando il numero di persone che visitano una destinazione supera la capacità del luogo stesso di gestirli in modo sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale. Già durante la scorsa estate la cronaca ha portato alla ribalta le tensioni tra turisti e residenti in diverse località. Dalle Canarie a Barcellona, da Santorini alle Dolomiti italiane, ci sono state proteste e segnali di insofferenza contro l’afflusso incontrollato di visitatori, colpevoli di sovraffollare le strade, danneggiare il tessuto urbano e far lievitare i costi della vita per chi lì ci vive.

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Secondo un sondaggio di eDreams su 9mila intervistati inEuropa e negli Stati Uniti, un italiano su due ha scelto dove andare in vacanza guardando il mondo digitale. Travel influencer e content creator, che da Instagram a TikTok mostrano il fascino di città, laghi, mari, fiumi, deserti, fiordi e siti archeologici, hanno il potere di indirizzare le scelte di viaggio di tantissime persone. Nel bene e nel male.

Ultimamente anche loro iniziano a mostrare un’attenzione per le mete meno note e più attente alla sostenibilità, segno che i tempi sono maturi per riflessioni più profonde. Ciò non toglie che i rischi di un sovraffollamento alla ricerca dell’instagrammabilità a tutti i costi rimane concreto.

pinterest
Alexandros Michailidis

Il tramonto sull’isola di Santorini

Come contrastare l’overtourism, la scelta di destinazioni “diverse”

Viaggiare in modo alternativo non significa rinunciare all’avventura, ma scoprire un nuovo modo di esplorare il mondo, rispettando l’ambiente e le persone che lo abitano. Alcune soluzioni esistono già da molto tempo: come l’Interrail, il pass che permette di spostarsi in treno all’interno di determinate aree. A lungo sinonimo di viaggio “zaino in spalla”, negli anni si è evoluto con una gamma di offerte flessibili per durata ed estensione, adatte anche alle famiglie. Un modo perfetto per ridurre il proprio impatto ambientale usando il mezzo di trasporto più ecologico.

Sul fronte degli alloggi, è sempre più presente lo scambio casa, proposto da portali come HomeExchange: tra giugno e settembre, dicono i dati della piattaforma, gli scambi sono aumentati del 45% rispetto al 2023, segno che sempre più persone sono propense a viaggiare mettendo a disposizione la propria casa. Anche perché è un modo per portare con sé i propri animali domestici o trovare qualcuno disponibile a dar loro da mangiare mentre noi siamo via (anche il segmento pet-friendly tra i viaggiatori è in continuo aumento).

low angle view of a small group of young caucasian people at the train door posing for the photopinterest

SrdjanPav

Tutto esaurito in pochissimo tempo per l’offerta di Wizz Air All you can fly: la card, a fronte di un costo fisso annuale, permette di prenotare i voli della compagnia per le tratte internazionali pagando 9,99 euro fino a tre giorni prima della partenza. Qualche dubbio da parte delle associazioni consumatori rimane, ma la compagnia, a quanto pare, sta pensando di lanciare un bis.

Come contrastare l’overtourism, consigli pratici

Come si sceglie un viaggio fuori dal comune? Il primo passo è essere curiosi, il secondo informarsi e farsi consigliare da chi ne sa di più. Un aiuto arriva dalle nuove app per viaggi local: come Unexpected Italy, che suggerisce itinerari personalizzati e meno battuti tra borghi lontani dalla folla. Creata da due italiani, Elisabetta Faggiana e Savio Losito, permette di profilare gli utenti in base agli interessi offrendo percorsi su misura che includono botteghe, osterie, luoghi di nicchia e strutture ricettive selezionate in base a quattro criteri: essere realtà indipendenti o a conduzione familiare, rappresentare il territorio, prestare attenzione alla sostenibilità sociale e avere un’identità chiara.

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Anche il turismo organizzato fa la sua parte: piattaforme come Evaneos offrono viaggi creati ad hoc in collaborazione con agenti locali e garantiscono che parte dei profitti rimanga nella comunità ospitante. Il tour operator Maldavventura, invece, è specializzato in itinerari outdoor e promuove viaggi lenti e fuori dai percorsi turistici più battuti, come cammini o avventure in bicicletta, all’insegna della scoperta sostenibile.



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