Tuttavia, alcuni mercati azionari si dimostrano resilienti.
Prendiamo le azioni statunitensi, che continuiamo a sovrappesare. È un dato di fatto che abbiano raggiunto valutazioni storicamente poco interessanti (il mercato scambia a 22 volte gli utili); rispetto alle obbligazioni, inoltre, sono al livello più costoso dalla bolla delle dotcom del 1999.
Detto questo, le aziende della maggiore economia mondiale godono di una forte dinamica degli utili e di flussi di capitale cospicui in una fase di crescita economica superiore al potenziale.
Inoltre, l’economia statunitense cresce molto più velocemente di qualsiasi altro grande Paese sviluppato. Ciò, a sua volta, sostiene gli utili delle sue aziende, che risulteranno probabilmente superiori a quelli di altre economie sviluppate. Anche la crescita nell’adozione delle tecnologie dell’IA è positiva per le aziende statunitensi, leader globali nel settore.
Sussiste, inoltre, la possibilità di tagli fiscali e misure di deregolamentazione da parte dell’amministrazione Trump (che dovrebbero far aumentare i profitti societari), anche se alcune mosse potrebbero essere controbilanciate dall’impatto negativo di dazi commerciali più elevati e regole più restrittive sull’immigrazione.
Continuiamo inoltre a sovrappesare i mercati emergenti, esclusa la Cina. Per quanto possano essere preoccupanti gli effetti dei dazi sulle importazioni statunitensi, le economie emergenti rimangono resilienti. È probabile che ulteriori tagli dei tassi d’interesse da parte della Fed e un allentamento della politica monetaria nei Paesi emergenti sostengano i fondamentali già sani delle economie in via di sviluppo. Un sostegno alle azioni dei mercati emergenti dovrebbe giungere anche dalle valutazioni interessanti, soprattutto per i titoli dell’America Latina (la regione più economica della nostra scorecard), e dalla probabile ripresa dei prezzi delle materie prime in seguito al miglioramento dell’attività manifatturiera.
Troviamo interessanti e continuiamo a sovrappesare le azioni svizzere, poiché ci aspettiamo che aziende difensive con ricavi ricorrenti di alta qualità abbiano performance migliori. Inoltre, prevediamo che la crisi delle aziende farmaceutiche e di beni di prima necessità venga superata (entrambi i settori sono ben rappresentati sul mercato svizzero).
Per il resto, siamo neutrali nell’eurozona e nel Regno Unito: per entrambe le economie è probabile una crescita inferiore al potenziale quest’anno. La posizione è identica nei confronti dei mercati azionari cinesi, dalla crescita in miglioramento, anche se ancora vulnerabile a una serie di rischi, come la domanda debole nel settore immobiliare e delle costruzioni o le frizioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Per quanto riguarda i settori, continuiamo ad apprezzare i titoli dei servizi di comunicazione, che hanno mostrato resilienza a fronte del sell-off scatenato dai progressi compiuti dalla start-up dell’intelligenza artificiale DeepSeek.
Il laboratorio cinese ha reso pubblico il suo ultimo modello di IA LLM, che offre prestazioni paragonabili a quelle delle controparti occidentali (come ChatGPT) a costi ridotti. Sebbene DeepSeek abbia sollevato preoccupazioni sulla sostenibilità della spesa per l’IA, questo sviluppo è solo una conferma del continuo calo delle unit economics dell’IA, dove vediamo già che i costi di inferenza sono diminuiti di oltre 10 volte all’anno a partire dal 2022. Inoltre, è probabile che il caso DeepSeek rafforzi la tendenza a lungo termine verso modelli di IA più economici e più piccoli ma più capaci, il che dovrebbe far salire la domanda complessiva. Il settore dei servizi di comunicazione offre esposizione al tema dell’IA a valutazioni ragionevoli. Inoltre, le stime sugli utili restano tra le più robuste dei vari settori azionari.
Troviamo interessanti i titoli finanziari, che secondo noi beneficeranno di una curva dei rendimenti più ripida e di una possibile deregolamentazione del settore bancario da parte dell’amministrazione Trump. Il settore gode di una sana dinamica degli utili e di valutazioni eque, cosa che non solo lo rende un “Trump trade” per eccellenza, ma anche una scommessa relativamente economica sulla resilienza dell’economia globale.
Troviamo interessanti anche i servizi di pubblica utilità, che offrono caratteristiche difensive e utili stabili a una valutazione interessante.
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