Scontro nel centrodestra di Chivasso, Prestìa accusa: “L’accordo di Forza Italia con il PD è palese”

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Non accennano a placarsi le polemiche nella coalizione di centrodestra dopo l’ultimo Consiglio comunale. Dopo la spaccatura sull’elezione della vice presidente del Consiglio Clara Marta, di Forza Italia, e il sostegno che le azzurre hanno dato al Pd per l’elezione del presidente Alfonso Perfetto, il consigliere di “Per Chivasso” Bruno Prestìa replica alle parole di Marta, che lo accusa di aver spaccato il centrodestra consiliare.

Bruno Prestia, consigliere comunale del gruppo consiliare Per Chivasso, l’altra sera in chiusura di Consiglio volevi fare un intervento, ma non hai avuto modo di farlo. Che cosa volevi dire?

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Ma guarda, semplicemente volevo dire che, dato che ci è stato impedito avendo unito i due punti stranamente – ovvero la delibera per la presidenza del consiglio e la delibera successiva per la vicepresidenza – avrei voluto fare un intervento per dichiarare eventualmente il perché della mia candidatura. Candidatura che non era prevista, checché se ne dica, assolutamente, ma che nasce da alcune problematiche che ci sono state fino a poco prima del consiglio, anzi anche durante il consiglio comunale stesso.

Ti sei candidato alla vicepresidenza del consiglio comunale. Possiamo dire che è un ruolo che spetta ai gruppi di opposizione, in questo caso al centrodestra. Ti sei candidato quando Forza Italia aveva già candidato la consigliera Clara Marta, vicepresidente uscente. Ecco, perché lo hai fatto?

La mia candidatura è stata auto-tutelante per il gruppo che rappresento. La nostra presenza in consiglio non è per fare da stampella al PD, e mi spiego meglio. Ho dovuto aspettare fino all’ultimo perché, fino all’ultimo minuto, quanto era stato richiesto all’interno della compagine di centrodestra – ovvero, secondo l’accordo, tre consiglieri su cinque avevano dichiarato che avrebbero votato scheda bianca fino alla fine per la presidenza, perché si trattava di una problematica interna al PD e non dell’opposizione – non è stato rispettato da Forza Italia, che non ha mai risposto a questa posizione.

Per questo ho detto che mi sarei esposto solo a fronte di una comunità di intenti generale: ovvero, cosa vogliamo fare per la presidenza e cosa vogliamo fare per la vicepresidenza, in funzione l’una dell’altra. Siccome questa risposta non è mai arrivata, e visto che avevo capito che c’era un accordo – che poi si è palesato, dimostrando che avevo ragione – mi sono autocandidato per tutelare me stesso, il mio elettorato e il gruppo che rappresento da eventuali accuse di essere una stampella del PD. Cosa che invece ha fatto Forza Italia.

Forza Italia, infatti, ha votato il candidato del PD, Alfonso Perfetto, per la presidenza del consiglio. Perfetto è stato riconfermato grazie anche ai voti di Forza Italia, oltre che a una parte della maggioranza. La consigliera Clara Marta, però, sostiene che con la tua candidatura hai spaccato il centrodestra. Vuoi risponderle?

Ma allora, diventa facile accusare gli altri, no? La realtà è che non siamo noi ad aver fatto l’accordo con il PD per l’elezione del presidente e del vicepresidente. I numeri parlano chiaro: alla prima votazione, Perfetto ha preso già nove voti quando la maggioranza ne aveva sette. Questi sono i numeri, e non li dice Bruno Prestia.

Questo dimostra che all’interno del PD c’era un problema: quattro consiglieri su sei, oltre al sindaco, non hanno votato Perfetto. Quindi, c’era una spaccatura interna. Per noi, come opposizione, sarebbe stata un’opportunità lasciare questa palla in mano a loro, perché di politica stiamo parlando e siamo lì per fare politica e rappresentare un’area che è quella del centrodestra.

Non sono io ad aver voluto spaccare il centrodestra, anzi! Fino all’ultimo abbiamo atteso che Forza Italia dichiarasse apertamente quale fosse la sua posizione. Cosa che non è avvenuta, perché il loro unico interesse era la vicepresidenza. Questi sono i fatti, non chiacchiere da bar. Io non avevo alcun interesse personale, ma l’ho fatto solo per tutelarmi da eventuali accuse di accordi con il PD, cosa che non è vera.

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L’accordo, invece, è stato palese: con quei due voti aggiuntivi, si è riusciti a nominare il presidente già alla seconda votazione. Senza quei voti, il consiglio sarebbe rimasto bloccato.

Dopo questo Consiglio comunale, cambiano gli equilibri nel centrodestra di Chivasso?

Io credo che, dopo questo consiglio, chi segue la politica abbia visto chiaramente che c’è una forte vicinanza tra il PD e Forza Italia, oltre che con alcune altre compagini del centrosinistra. Noi, invece, rimaniamo fermi nella nostra area e rispettiamo il nostro elettorato.

Se vogliamo fare una sintesi: il candidato sindaco del centrodestra unito, scelto da enti superiori, è la figura che ha salvato la segreteria del PD e ha fatto vincere Castello, che era il competitor della capogruppo di Forza Italia.

Questa situazione che si è creata con Forza Italia in consiglio comunale è uno strascico che vi portate dietro dalle ultime elezioni regionali? Tu, all’epoca, ti eri schierato con Carlo Giacometto, mentre Clara Marta aveva sostenuto Matteo Doria. È una frattura che viene da lì?

Partendo dal presupposto che riesco ancora a separare il rapporto personale dalle scelte politiche – cosa che altri non fanno – posso dire che non c’è uno strascico diretto.

Se dovessimo aprire una parentesi su quello che è successo in quel periodo, non ne verremmo più a capo. Preferisco evitare di commentare certi episodi, anche molto imbarazzanti.

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Ma voglio aggiungere che, in quel periodo, qualcuno ha cercato di screditare il mio ruolo di capogruppo della lista Per Chivasso, andando sui giornali a parlare a nome della lista per conto di un fantomatico direttivo che non esisteva. Questo direttivo, di cui io stesso non ero a conoscenza, ha cercato di spingere per la candidatura di Clara Marta alle europee e per il sostegno all’UDC alle regionali.

Io sono sempre rimasto coerente. Non ho mai parlato a nome della lista, ma ho sempre messo la faccia sulle mie scelte, dicendo chiaramente che Bruno Prestia appoggiava Carlo Giacometto. Punto. La lista è civica, ognuno può scegliere liberamente su questioni nazionali o regionali.

Come saranno d’ora in poi i rapporti con Forza Italia? Metterete da parte questi screzi per una linea politica comune o la frattura è insanabile?

Guarda, io non ho mai precluso niente a nessuno. La mia linea è sempre stata chiara: fare un’opposizione costruttiva. Sono stato eletto per portare avanti le istanze dei cittadini e credo di farlo con passione, costanza e in maniera positiva.

Poi, ognuno è libero di interpretare come vuole. Io continuo a ritenermi di centrodestra, non da oggi ma da sempre. Detto questo, ognuno farà le proprie valutazioni, ma sicuramente i cittadini avranno capito molte cose.

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