Progetto Speciale Maratona, nuova era per l’endurance italiano?

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Si parla di maratona. Non che si sia mai smesso di parlarne, ma ora se ne ragiona apertamente in sede di nuovo “modello tecnico”, presentato dalla Federazione nazionale guidata da Stefano Mei negli ultimi giorni del 2024. Tra le tante voci che lo compongono ce n’è una, in particolare, che risalta ai nostri occhi: il Progetto Speciale Maratona.

Al progetto è affiancato anche un nome, quello di Tito Tiberti. Tecnico bresciano di 44 anni, allenatore del campione di mountain e trail running Francesco Puppi, è nello staff azzurro da oltre dieci stagioni, con diversi incarichi associati all’area tecnica. Così ci siamo fatti spiegare direttamente da Tiberti in cosa consiste il progetto.

Progetto Speciale Maratona, gli obiettivi e il ruolo di Tiberti

Il suo ruolo nel nuovo organigramma federale è duplice: oltre che al Progetto Maratona, Tiberti ricopre anche la funzione di Manager di settore. Si tratta di ruoli tecnici, con quello di Manager di settore per Endurance, Off-road e Marcia che raccoglie l’eredità del lavoro già svolto negli anni passati nel comparto Montagna e Trail insieme a coach Paolo Germanetto.

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“Abbiamo lavorato per sviluppare una cultura trasversale e condivisa dell’endurance, incontrando e confrontando esperienze provenienti da altre discipline di resistenza e altri contesti nazionali: dallo sci di fondo e skialp al triathlon e ciclismo, passando per il dialogo con tecnici stranieri di squadre nazionali europee nel contesto mountain & trail”.

Questa visione allargata si ritrova, oggi nella strutturazione di un comparto unico Endurance e Off-Road, con caposettore Federico Leporati (già caposettore nel precedente quadriennio olimpico). Obiettivo: sviluppare un team tecnico che lavori organicamente sul settore assoluto della corsa così come sui giovani, con identità di visione.

Progetto Speciale Maratona, obiettivo Giochi di Los Angeles e Brisbane

Compito non da poco, ma che Tiberti ha accolto con entusiasmo e umiltà. È un progetto che va costruito sulla valorizzazione del patrimonio di maratoneti esistente, ma che vuole gettare anche delle fondamenta. L’ottica è di medio-lungo periodo, per far crescere i maratoneti in vista delle Olimpiadi di Los Angeles 2028 e Brisbane 2032. Il budget è ancora da stabilire, ma le due linee di indirizzo iniziale sono già state definite.

Una prima direzione cercherà di individuare un gruppo di possibili, futuri maratoneti di livello internazionale. Per fare questo, spazio al dialogo con i tecnici sul territorio (a partire dai tecnici più importanti già impegnati con i migliori specialisti azzurri), e a uno “screening” su basi scientifiche e valutative solide. Per queste “analisi” si potrà contare sull’esperienza dei valutatori federali, il dott. Stefano Righetti e i professori Gaspare Pavei e Marco Tengattini. La seconda direzione sarà quella di offrire nuove opportunità ai top runner, i cosiddetti AEC (Athletics Elite Club), e agli atleti di interesse. Per questi ci saranno dei raduni collegiali che coinvolgeranno giovani atleti resistenti, con una buona trasversalità: ci saranno stradisti, ma anche crossisti e atleti di montagna e trail. “Il maratoneta contemporaneo è un atleta molto completo – spiega Tiberti – sia nelle componenti di endurance sia in quelle neuromuscolari. Si aprono possibilità in più per una classe di atleti che, grazie alle nuove metodologie di allenamento, alle strategie nutrizionali e alle nuove tecnologie (leggasi “supershoes” e portable devices), possiamo oggi indirizzare alla maratona, diversamente da quanto sarebbe probabilmente accaduto meno di vent’anni fa”.

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Sam Barnes//Getty Images

Progetto Speciale Maratona, come sta la maratona azzurra?

Insomma, scienza (in linea con l’approccio del Direttore tecnico Antonio La Torre) e lavoro di gruppo, quelli che ormai sono i must per esprimere atleti ad alto livello. In tutto ciò, questa prima fase del progetto maratona prevede una naturale fase di ascolto avviata con tutti i più importanti tecnici italiani di maratona. L’obiettivo è di poter idealmente lavorare insieme su un gruppo di una decina di uomini e altrettante donne.

Il settore maschile gode di grande salute e si tratta di valorizzare i maratoneti già esistenti, mai così forti come ora. Il comparto femminile, graduatorie alla mano, ha un problema di profondità: fatta eccezione per Sofiia Yaremchuck, Giovanna Epis e l’emergente Sara Nestola, l’orizzonte è molto stretto.

Mentre si progetta il futuro, occorre pensare anche al presente. Il primo, grande appuntamento internazionale saranno i primi Campionati Europei di corsa su strada, in programma a Bruxelles il 12 e il 13 aprile. L’Italia ci sarà, con ambizioni diverse: un team femminile per la 10km che possa ripetere l’impresa nel cross di Antalya 2024; un team maschile per la mezza maratona che vuole difendere seriamente il titolo di Roma 2024; due team per 10km maschile e Mezza maratona femminile di assoluta dignità agonistica, ma più orientato alla partecipazione qualificata individuale. Non ultima, la presenza di una ambiziosa Giovanna Epis nella maratona femminile. A Bruxelles non ci sarà Yemaneberhan Crippa, concentrato sulla Maratona di Londra, ma ci saranno circa 25 atleti azzurri al via di questa nuova avventura su strada.

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Progetto Speciale Maratona, i migliori azzurri in gara in Italia

Tito Tiberti ha anche un piccolo sogno (che si vorrebbe tramutare in obiettivo): dialogare con gli organizzatori delle principali manifestazioni di corsa italiane (maratone in primis) per trovare il modo di rivedere i migliori azzurri in gara in Italia, o addirittura di cooperare per far crescere insieme i maratoneti élite di domani.

Qui i lavori sono già in corso attraverso il Gruppo di Lavoro sul Running voluto dal presidente Stefano Mei. In effetti, sarebbe davvero bello.



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