Paesaggio, biodiversità e comunità a Slow Wine Fair 2025


Il vino è un racconto di paesaggio. Basti pensare che alcune zone di produzione hanno ottenuto il riconoscimento di Patrimonio UNESCO. Come i Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte, Langhe-Roero e Monferrato; le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e la vite ad alberello di Pantelleria.

23 febbraio alle 16:00 – Raccontare il paesaggio. Conoscere e valorizzare la biodiversità italiana

Ma, in realtà, oltre a quelli citati in Italia sono moltissimi i vigneti che offrono incredibili opportunità per degustare prodotti eccezionali e per scoprire che il vino buono, pulito e giusto è anche un vino capace di valorizzare il paesaggio. In questo incontro guidato da Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale Patrimonio Immateriale e dal vicepresidente di Slow Food Giacomo Miola, i produttori di vino si raccontano anche come custodi del paesaggio.

Un mondo di Presìdi Slow Food e di Biodiversità, anche a BolognaFiere!

Slow Wine Fair è anche l’occasione per ascoltare dai produttori il racconto di Presìdi esistenti o di produzioni che stanno intraprendendo il percorso per diventarlo.

24 febbraio alle 13:30 – Recioto della Valpolicella & Culatello: un gemellaggio di gran gusto

Il Recioto della Valpolicella DOCG è un vino rosso, dolce, passito, dalle origini antichissime, testimoniate dal politico e filosofo Cassiodoro nel V secolo, che lo descrisse come «puro, regale di colore, eccelso di sapore… carnoso liquore o mangiabile bevanda». Tuttavia oggi il Recioto della Valpolicella è offuscato dalla produzione del suo vino derivato: l’Amarone della Valpolicella. Poche cantine lo producono con appassimento naturale e affinamento superiore ai 5 anni, prima in botti di legno e poi in bottiglia. Rarissime quelle che, oltre ai vitigni previsti dalla DOCG (Corvina veronese, Corvinone, Molinara e Rondinella) vinificano ancora i rari Dindarella, Oseleta, Negrara, Rossignola, Forsellina, Spigamonti, Croatina, Pelara… Un gruppo di produttori sta costruendo insieme a Slow Food Verona un percorso finalizzato ad ottenere il Presidio. Alla Slow Wine Fair propongono in degustazione il loro Recioto abbinato al Culatello del Consorzio Antichi Produttori Terre di Nebbia – Presidio Slow Food: un gemellaggio tra produttori accomunati dal rispetto della tradizione e dalla ricerca della migliore qualità.

24 febbraio alle ore 15:30 – Cinque Terre Sciacchetrà, tra storia e leggenda

Poco più di 4000 ettari di costa aspra e montuosa che si snoda lungo la riviera ligure tra Levanto e La Spezia, scendendo a terrazzamenti verso il mare: sono i cian delle Cinque Terre, sui quali da sempre si coltivano la vite e l’olivo. I muretti a secco costruiti nei secoli dagli agricoltori sono in gran parte abbandonati e in rovina, eppure da queste viti avare e difficili da coltivare si ricava, in piccolissima quantità, un vino passito nobile e antico: lo Sciacchetrà. Questo incontro vede protagonisti i i produttori-custodi del Presidio Slow Food Cinque Terre Sciacchetrà, che oltre ai loro vini raccontano storie di agricoltura eroica, di muretti a secco, di pendenze vertiginose. Una comunità costituita di persone e di famiglie che si ritrovano nelle cantine a sgranare a mano selezionatissimi acini, appassiti per dare vita a uno dei vini più esclusivi della produzione enologica ligure.

25 febbraio alle ore 12:30 – Il Moscato al governo di Saracena, patrimonio del Pollino

Già nel Cinquecento i barili di Moscato al governo di Saracena erano imbarcati a Scalea per essere consegnati alla corte papale. Sulla tavola di Papa Pio IV il moscato al governo di Saracena non mancava mai e Guglielmo Sirleto, il cardinale calabrese Prefetto della Biblioteca Vaticana, ne era particolarmente ghiotto. Il Moscato al governo di Saracena si produce vinificando uve di vitigni autoctoni, quali guarnaccia, malvasia, duraca e moscatello. Vino dolce dell’area del Pollino, con un antichissimo e particolare metodo di produzione che lo rende unico al mondo, da vent’anni ha ottenuto il riconoscimento del Presidio Slow Food che ha permesso di tutelarlo e valorizzarlo all’interno del panorama enologico nazionale. A Saracena in Calabria, comune del Parco Nazionale più grande d’Italia, il moscato al governo di Saracena è un patrimonio collettivo che tante famiglie ancora rinnovano in maniera artigianale, mentre un manipolo di produttori lo commercializza e ne preserva la tradizione. Una degustazione delle quattro aziende del Presidio permette di conoscere le sfumature di questo grande vino del Sud.

25 febbraio alle ore 14:30 – Il vinosanto da uve affumicate dall’Alta Valle del Tevere. Passito, dolce, affumicato

La produzione del vino santo è una tradizione che appartiene a tutte le aree vitivinicole di Toscana e Umbria. Ma nell’alta Valtiberina, intorno a Città di Castello, nei secoli le famiglie hanno elaborato una tecnica che ha reso unico e originale questo prodotto: l’appassimento dei grappoli o coppiole (grappoli appesi uniti a due a due) è fatto in locali ricchi di fumo, per la presenza di camini e stufe, e questo dona una nota affumicata al prodotto finale. In questo incontro illustriamo brevemente, anche tramite immagini, la storia del vinosanto dell’Alta Valle del Tevere, Presidio Slow Food, con particolare accenno al progetto – in corso con il CNR – di analisi scientifica del prodotto, per capire la storia di alcune “madri” che i produttori conservano ed usano. A seguire, una degustazione di diversi vinsanti accompagnati da formaggi e/o ciambellone (un dolce, “torcolo” della tradizione umbra).

Info e prenotazioni

Paesaggio, biodiversità e comunità: il programma di Casa Slow Food a Slow Wine Fair 2025! Tutti gli appuntamenti di Casa Slow Food sono gratuiti. I posti disponibili sono limitati, pertanto siete gentilmente invitati a registrarvi sul sito ufficiale, cliccando sul pulsante “Registrati” negli appuntamenti di vostro interesse. A BolognaFiere verrà data precedenza a quanti si sono registrati online. https://slowinefair.slowfood.it



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