Nota Cgil, Restituzione dei prestiti del PNRR: lo stato dell’arte

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Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Con decisione di esecuzione del 2024/9223 del 18 dicembre 2024 la Commissione europea ha erogato la sesta rata delle risorse relative all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Con tale rata, a cui si somma il prefinanziamento erogato nel 2021, l’Italia ha ricevuto € 122.124.124.132,00, di cui € 46.448.894.128,00 a titolo di sostegno non rimborsabile e € 75.675.230.000,00 di prestiti.

Come è noto, l’importo complessivo delle risorse assegnate all’Italia è il seguente:

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• sostegno non rimborsabile: € 71.779.623.788,00;

• prestiti: € 122.601.810.400,00;

• totale: € 194.381.434.188,00.

Mentre il sostegno non rimborsabile (sovvenzioni) non deve essere restituito, i prestiti devono essere restituiti con gli interessi.

Tempistiche

L’accertamento dell’erogazione dei prestiti è effettuato con appositi decreti (ad oggi sono sette) del Direttore Generale del Tesoro del MEF. Tali decreti descrivono le modalità di restituzione di queste risorse in applicazione di un apposito accordo del 26 luglio 2021, denominato «Loan agreement» e relativi allegati dal I al VI, sottoscritto dall’Unione europea il 5 agosto 2021. In particolare, riguardo alla tempistica, per i primi dieci anni vengono pagati gli interessi sulla quota capitale attribuita (preammortamento) e nei successivi vent’anni si restituisce la quota capitale con rate uguali del 5%.

Nella seguente tabella la sintesi di quanto appena descritto

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Il periodo di interesse e le date di pagamento, per ogni rata o tranche di prestito, sono stabiliti nella cosiddetta “confirmation notice”, relativa alla medesima rata o tranche di prestito (Loan instalment), e sono comunicati alla Repubblica italiana.

Premesso che nessuno dei documenti sopra elencati risulta pubblicato, nella seguente tabella ricostruiamo le date di scadenza di ciascuna rata ad oggi effettivamente attribuita all’Italia (i vari colori indicano le diverse annualità di pagamenti degli interessi, le rate saldate nel 2023 e 2024 sono in verde).

Modalità di quantificazione degli interessi

Ulteriore aspetto su cui vi è scarsa trasparenza è la quantificazione degli interessi.

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Occorre ricordare che per finanziare il Recovery and resilience facility la Commissione europea contrae prestiti sui mercati per conto degli Stati membri. Tenuto conto che tali prestiti sono acquisiti volta per volta e non in una sola soluzione, le loro condizioni possono variare nel tempo. Pertanto, gli interessi addebitati sulle rate del PNRR attribuite ai singoli Paesi sono strettamente collegati ai tassi di mercato prevalenti al momento dell’erogazione. Di conseguenza, l’interesse da pagare non è predeterminato al momento dell’erogazione del prestito, ma deriva dal tasso medio calcolato nel periodo temporale di riferimento in cui la Commissione contrae i prestiti.

Ad oggi sono noti ufficialmente i tassi di interesse (assai vantaggiosi) applicati all’Italia per il prefinanziamento e le prime due rate:

  • prefinanziamento (15,938 miliardi di euro),13 agosto 2021: tasso di interesse medio annuo dello 0,14%;
  • prima rata (11 miliardi di euro), 13 aprile 2022: tasso di interesse medio annuo dell’1,3%;
  • seconda rata (11 miliardi di euro), 8 novembre 2022: tasso di interesse medio annuo del 2,6%.

I tassi di interesse applicati alle rate successive non sono noti. A tal proposito occorre ricordare che la Commissione dovrebbe pubblicare la rendicontazione dei tassi di interesse medi annui con cadenza semestrale. L’ultima di queste pubblicazioni risale al febbraio 2024 e prevede come costi dei finanziamenti per il periodo luglio – dicembre 2023 il 3,56%.

Ricordiamo che l’ammontare dei costi del finanziamento, del servizio di gestione della liquidità, del servizio per le spese generali amministrative saranno basati sulla metodologia di ripartizione dei costi collegati alle operazioni di assunzione di prestiti e di gestione del debito di NGEU (Cost allocation methodology), e sono definiti in un complesso algoritmo allegato alla Decisione di esecuzione 19 dicembre 2022 n. 2022/2545/UE, Euratom della Commissione Europea.

Le ricadute dei prestiti PNRR sul bilancio dello Stato

Nello stato di previsione della spesa del ministero dell’Economia e delle Finanze sono stati istituti i seguenti capitoli:

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

  • capitolo 2226, denominato «Spesa per interessi e oneri finanziari sui prestiti di cui alla Recovery and resiliency facility»;
  • capitolo 2246, denominato «Spese derivanti dall’erogazione dei prestiti di cui alla Recovery and resiliency facility»;
  • capitolo 9508, denominato «Rimborso del capitale dei prestiti di cui alla Recovery and resiliency facility».

Attraverso l’analisi di questi capitoli è possibile comprendere il reale impatto dei prestiti PNRR sul debito pubblico. Premesso che il capitolo 9508 sarà attivo solo a partire dal 2032, quando l’Italia inizierà a restituire la quota capitale del prefinanziamento, è possibile ricostruire le spese sostenute fino a oggi, o che si prevede di sostenere nei prossimi anni. La sintesi, in termini di competenza, è descritta nella tabella seguente.

Conclusione

Da un punto di vista finanziario si conferma la convenienza del finanziamento del PNRR rispetto al reperimento autonomo da parte dell’Italia delle risorse attraverso l’emanazione di titoli di debito. Si conferma, altresì, la scarsa trasparenza e opacità anche su questo versante del Governo, in linea con un modo di agire che evita accuratamente un dialogo strutturato e di merito con il Parlamento e le parti sociali.



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