Nella giornata di sabato 8 febbraio è scomparso Gianni Indino, presidente del Caar Rimini, di Confcommercio Rimini e Silb Emilia-Romagna. Era ricoverato in gravi condizioni a Cesena per un malore.
Il ricordo del Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad
“Ha tutta la malinconia dei ricordi più dolci il racconto che spesso Gianni Indino faceva sull’inizio della sua lunga storia d’amore con Rimini. Anno 1976, lui ventiduenne nato a Oria ma subito emigrato con la famiglia a Torino, che suona il campanello della Pensione Portofino. In cerca di un lavoro nei locali della riviera, con pochi soldi e molte più speranze, in una città sconosciuta. E lì, il primo ‘bacio’: un posto letto nel locale lavanderia a 3.500 lire al giorno, senza finestre e con il bagno al piano di sotto. Per Gianni questo era sufficiente: nei giorni successivi sarebbe andato a bussare alle porte di diversi locali, trovando poi impiego a Radio Rimini. Con i primi soldi pagò i proprietari della Pensione Portofino che gli avevano fatto credito nei giorni di magra.
Il resto, da quel 1976, lo può raccontare una carriera, trascorsa tra i successi e i trionfi alla consolle da dj delle discoteche riminesi e romagnole, al microfono delle radio, perfino come cantante e talent scout.
In una recente intervista al mensile ‘Geronimo’, Gianni ricordava quegli anni e i pionieri della nostra industria del divertimento. ‘La crescita del nostro territorio passa dal lavoro di queste grandi persone, che hanno fatto delle loro doti umane e professionali un bene collettivo. In quegli anni lo sviluppo economico e sociale avveniva attraverso il turismo e il boom turistico attraverso le cambiali e la fiducia negli altri. Ho imparato che l’ospitalità dei romagnoli non è un modo di dire. Potrei continuare all’infinito con le testimonianze di persone che senza conoscermi e senza volere nulla in cambio mi hanno messo tutto a disposizione. Rimini è una grande scuola di vita’.
Ecco, la vita. Di Gianni mi sorprendeva sempre la gioia e il gusto di vivere, in ogni suo aspetto. Era un generoso e anche nella sua evoluzione da responsabile di Confcommercio e Silb e presidente del CAAR ha costantemente cercato di restituire al territorio e alle imprese riminesi, in termini di sostegno, competenza, determinazione, quel calore disinteressato con cui Rimini, nel lontano 1976, lo accolse.
Una storia d’amore, lunga quasi 50 anni, che oggi si conclude all’improvviso, spezzando il cuore di chi come noi lo ha conosciuto in tutti gli aspetti durante il suo tempo di vita. Gianni Indino si è fatto conquistare e ha conquistato il cuore di questa nostra città strana, irridente e spontanea, apparentemente con la testa tra le nuvole e allo stesso tempo capace di slanci insospettabili verso le persone che cercano qualcosa.
Sappia Gianni che ha restituito a Rimini con gli interessi quel ‘credito’, vero e simbolico, che quasi 50 anni fa gli fecero i proprietari della Pensione Portofino. E anche per questo può stare accanto ed essere ricordato come quei pionieri del turismo che lui tanto ammirava mentre muoveva i primi passi nell’industria del divertimento e dello spettacolo.
Un abbraccio forte ad Anna, a Valentina e Federico, ai nipotini e a tutta la sua famiglia”.
Il saluto del presidente della Regione E-R Michele de Pascale
“Con Gianni Indino se ne va un pilastro della Riviera, una persona nota e stimata da tutti coloro che lo hanno conosciuto e hanno potuto lavorare con lui.
Un amico, una persona positiva e propositiva, con un grande amore per il nostro territorio.
Sempre col sorriso sul volto, sempre alla ricerca di qualcosa in più per far crescere la sua Rimini e tutta la nostra comunità.
Il suo spirito di iniziativa che lo ha accompagnato negli anni in tutte le sfide, nei ruoli e negli incarichi che ha ricoperto, resterà sempre a testimonianza del suo valore.
A nome nostro, della Giunta e di tutta la comunità dell’Emilia-Romagna, ci stringiamo con affetto alla sua famiglia in questo momento di dolore.
Gianni, ci mancherai”.
La testimonianza e il ricordo di Giuliano Lanzetti, boss del Bounty Rimini
“Quando avevo 17 anni Gianni Indino mi ha dato la grande opportunità di lavorare come barista al Nabis (ex Bahamas) un locale aperto da lui bellissimo e innovativo.
Ho dei ricordi stupendi di quel periodo lavorando al fianco di Anna. Ricordo con piacere le battaglie fatte insieme in Confcommercio spalla a spalla per tutelare la nostra categoria.
Mi hai aiutato a organizzare i primi eventi di Pienissimo avevi capito prima di tutti l’importanza della formazione imprenditoriale dedicata ai soci Fipe.
Avrei voluto dirti di persona quanto ti sono grato ma il destino ti è stato avverso. Un abbraccio a Valentina Indino Anna e Federico Indino siate fieri di aver avuto un padre come Gianni. Buon viaggio presidente”.
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