Serie C Now 2024-25/Girone A: 26.a giornata
Domenica 9 febbraio 2025
Lecco, stadio comunale “Rigamonti-Ceppi”- ore 17:30
LECCO-PRO VERCELLI 2-1
LECCO (3-4-3): Furlan; Martic, Ferrini, Marrone; Grassini, Marino (86’ Di Gesù), Frigerio, Kritta; Galeandro (74’ Di Dio), Sene (86’ Cavallini), Sipos. A disp.: Fall, Dalmasso, Battistini, Stanga, Ceola, Nova, Mendoza, Polito. All.: Federico Valente.
PRO VERCELLI (3-5-2): Rizzo; Clemente, Marchetti, De Marino (62’ Anton), Antolini (62’ Rutigliano); Pino (84’ Romairone), Emmanuello (78’ Schenetti), Iotti, Vigiani; Siafa (62’ Coppola), Comi. A disp.: Franchi, Cirillo, La Rosa, Condello, Iaria, Carosso, Niang, Serpe. All.: Marco Banchini.
Arbitro: Enrico Cappai di Cagliari (Giovanni Ciannarella di Napoli e Tommaso Tagliafierro di Caserta; IV: Alessandro Angelo di Marsala).
MARCATORI: 25’ pt Sipos (L); 11’ st Sipos (L); 63’ Rutigliano (P).
Ammoniti Lecco: 32’ pt Marino, 42’ pt Marrone; 60’ Furlan, 78’ Frigerio, 90’ Martic, 93’ Di Dio.
Ammoniti Pro: 46’ pt De Marino; 65’ mister Banchini, 84’ Clemente.
Corner: 5-11.
NOTE – Pomeriggio umido (7°), ha piovuto in giornata. Terreno in manto sintetico di 4.a generazione, ma davvero in pessime condizioni. Spett.: 2.00 circa, di cui 23 vercellesi nel settore ospiti. Lecco in canonico blu celeste, Pro in completo bianco. La terna è in rosso-nero. Rec.: 3’+7’.
Era una sorta di vero e proprio spareggio-salvezza (non l’unico, uno dei tanti), quello andato in scena al “Rigamonti-Ceppi”, in cui i padroni di casa in crisi nerissima, non vincevano dal 6 dicembre ‘24. E allora, chi di meglio incontrare, se non la Pro che di queste gare-vitamine per avversari malconci, è vera “esperta” nella sua lunga e gloriosa storia? Domenica 9 febbraio 2025 si è dunque tonificato il Lecco (incassata la cabala del cambio di trainer), che ora si porta ad una sola lunghezza proprio dalla squadra del dimissionario presidente (quote cedute, ma fidejussione no) Paolo Pinciroli? Vero che si trattava di un campo bestia nera, tanto che qui, in campionato, i Leoni ci hanno vinto una volta sola e correva addirittura la Serie B 1946-47. Da quel match, solo un altro sorriso vercellese (ma in Coppa Italia 1999-2000), e poi nulla più. Però ci sono tanti, troppi però, che possono in parte caratterizzare questo pomeriggio sfortunato. Innanzitutto, l’11 di Banchini non è stato assolutamente inferiore all’avversario. Tutt’altro. La seconda variabile consiste nel tragico errore in uscita del portierino dei Leoni, che di fatto che deciso la disfida (score sbloccato e inerzia interrotta). E ancora: un terreno di gioco sconnesso e l’univo vero errore dei bianchi commesso, ovvero il gol del 2-0 di Sipos (il primo gol, di fatto, è stata un’autorete). L’11 bianco non si è successivamente mai arreso, ha giocato, lottato e accorciato, senza poi trovare quel guizzo giusto che avrebbe equilibrato.
TATTICAMENTE, per il Lecco è la prima gara con coach Federico Valente in panchina, dopo l’esonero di Volpe (e in precedenza, di Baldini). Tra i pali agisce Furlan; difesa a 3 con Martic, Ferrini e Marrone; centrocampo a 4 con Grassini, Marino, Frigerio, Kritta; i tre puntero con Galeandro, il (falloso) classe 2004 di scuola Fiorentina Sene (dal 1’) e Sipos. In casa Pro, mister Banchini non stravolge l’assunto ‘squadra che vince non cambia’ (anche se non ha più Louati in rosa, ceduto alla Juve Stabia pochi minuti dopo il successo nel derby col Novara e senza Iezzi, colpito duro in allenamento). Per lui, dunque, solo qualche intelligente accorgimento e turn-over resi necessario dalle nuove contingenze. E allora, ecco Rizzo in porta; difesa a 3 con Clemente (braccino destro), Stefano Marchetti (che torna a comandare la cabina di regia arretrata) e Davide De Marino; mediana a 5 con Emiliano Pino, Emmanuello, Iotti, Lorenzo Vigiani (a fare “il Louati”: buona prova, la sua) e Jacopo Antolini (che spesso arretra in difesa a dar manforte e 4) a fare “il Iezzi” sull’out mancino; in avanti, c’è Oscar Siafa (e non Coppola) dal 1’ insieme al capitano-toreador-goleador Gianmario Comi. In panchina le novità Denis Franchi (il nuovo vice-portiere), il ritorno di Niang, così come c’è Schenetti nuovamente “riaggregato” alla causa bianca.
LA GARA. La Pro parte in quinta marcia. Il terreno di giuoco (un campo di patate) ricorda quello degli Anni ’70. La punizione di Emmanuello al 4’ pt ha traiettoria alta. Nel secondo calcio di punizione, Comi inzucca e sfiora la marcatura, con la sfera fuori di un soffio. Pro scesa in campo cattivissima (ed è un godimento, seguirla). La conclusione di Vigiani dal limite al 9’ pt è impeccabile, peccato che la pelouse la rallenti e la faccia pervenire al goalkeeper di casa Furlan col freno tirato. La Pro è padrona del campo nei primi 15 minuti di sfida. Bella l’intuizione di Clemente per Comi, ma le idee vengono offuscate dal campo infame. Il primo angolo (a favore eusebiano) arriva al 16’ pt. Sulla palombella, è ancora Comi ad indirizzare verso lo specchio della porta, con Furlan che neutralizza in bello stile (ma in precedenza, c’era fallo). Vigiani rischia grosso quando al 18’ pt entra da tergo su Kritta sganciatosi in attacco. Il referee concede solo un calcio di punizione. Tatticamente, occorrerà la massima dose di attenzione (e di buona sorte) nei classici rinvii corti della difesa che, rallentati dal fango, potrebbero inopinatamente fungere da assist per gli attaccanti nei pressi. Il Lecco prova a rispondere col primo, improduttivo corner, al 22’ pt. Il destro alto di Galeandro (su 2° angolo bluceleste) è il classico esempio dei pericolo testé descritto. Ora è il Lecco a tentare una migliore gestione palla e incredibilmente – approfittando di una maldestra uscita di Rizzo su traversone di Kritta dalla sinistra che si scontra con De Marino – consente alla sfera, inzuccata proprio dal difensore bianco, di assumere una traiettoria a palombella che si va a conficcare in rete, accompagnata in gol da Sipos (1-0). Al 26’ pt, dunque, i padroni di casa si trovano incredibilmente in vantaggio. La Bianca non fa una piega e torna a giocare (cioè dominare) come in precedenza. La fagiolata (è periodo) con il sinistro di Comi (su corner di Emmanuello) non trova la carta giusta. Però i leoni ci sono eccome. La parte finale della prima frazione vede il colpo di testa di Siafa, troppo debole per impensierire i legni delle Aquile. Al 47’ pt Ferrini, lasciato colpevolmente solo e assistito dal solito Kritta, si mangia (di testa) il possibile 2-0 (sfera a lato). Si va al riposo con l’amaro in bocca: si era dominato (o quasi), a momenti ci si trovava sotto per 2-0. Nella ripresa dovrà scendere in campo il cambio più importante, che di nome fa Dea Bendata.
RIPRESA. Si riparte senza nessuna variazione. Sin dai primi minuti si capisce che sarà durissima, perché il dispendio di energia, potrebbe farla da padrone, generando errori, stanchezze e scarsa lucidità tra gli atleti in campo. Saremo anche di parte, ma è lampante come tra le due contendenti sembrerebbe la Pro ad apparire superiore come eleganza ed impostazione tattica e tecnica. E invece stavolta il Lecco è bravo a saper raddoppiare, grazie ad una bella trama azionata da Marino, Senè e ribadito in gol da Leon Sipos (al 56’ è 2-0). Ora la Pro accusa eccome e per fortuna che Galenadro viene murato dalla difesa bianca al 59’. Clemente sugli sviluppi di un corner non riesce a cambiare l’inerzia dalla gara. Poi Banchini cambia tutto: Coppola per Siafa, Rutigliano per Antolini e Anton per De Marino (già ammonito) al 62’. La Pro raddoppia subito con Rutigliano, bravissimo a ribadire in rete una sponda di Comi (assistito in precedenza da Iotti). Al 63’ è dunque 2-1. Al 69’ Sene, cadendo con Iotti, si infortuna alla caviglia sinistra (ma poi ce la farà). I bianchi chiedono inutilmente un penalty 70’. Poi è Ferrini viene fermato da una vistosa botta al naso. Lecco momentaneamente in dieci. La gara si infiamma, ma non sarà mai cattiva. Schenetti rileva Emmanuello al 78’. La Pro preme (7’ di recupero) senza rischiare quasi nulla, con tanto di assalto finale (5-9 i corner finali), ma il vantaggio dei lacuali regge. Il 41° match tra Lecco e Pro, il 21° su quel ramo del lago manzoniano, si chiude dunque con la vittoria (a sorpresa, per quanto visto in campo) dell’11 di mister Valente. Del resto, certi errori, nel calcio, costano caro. Speriamo non troppo.
Foto di Stefano Zanello
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