L’aggiornamento degli stand di tiro vale un addio alle armi

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Futuro sempre più carico di nubi per le piccole e medie società di tiro a segno della regione. A riporre l’arma definitivamente nell’armadio, ultima in ordine di tempo, sarà prossimamente la storica (secolare) Società tiratori del Ghiridone di Intragna, la cui esistenza dipendeva dalla possibilità di usufruire dello stand di tiro di Ascona-Madonna della Fontana (300 metri), gestito dalla locale Società Tre Torri. Purtroppo per gli appassionati di questa disciplina centovallini, le ultime pallottole sono andate a infrangersi contro una decisione calata dall’alto per certi versi anche difficile da capire. Il Circondario federale di tiro 17 ha infatti imposto la riduzione drastica dell’attività dello stand all’aperto di Ascona, in quanto “non ha superato il collaudo e non rispecchia i requisiti richiesti per un poligono di tiro della Difesa nazionale fissati dalle autorità militari federali” (comunicazione che risale a inizio anno, con tanto di Risoluzione governativa allegata), nonché le varie normative edificatorie cantonali e comunali. Amara sorpresa per gli interessati la decisione, presa in rispetto delle necessità odierne e per analogia a quanto già fatto per altre infrastrutture sportive.

Intragna, sparati gli ultimi proiettili

«Così, dopo aver dovuto rinunciare in precedenza, nel 2021, al nostro poligono di Intragna, ci siamo trovati senza una soluzione alternativa di continuità – ci spiega Daniele Meyerhofer, attuale (e ultimo) presidente della Ghiridone –. Avevamo trovato questa proposta che a noi andava bene e che ci permetteva di tenere in vita il sodalizio. La collaborazione con Ascona ci soddisfaceva. Per loro, a dire il vero, è andata meno peggio, dal momento che hanno ricevuto la concessione di effettuare dei tiri ma esclusivamente riservati ai soci della Tre Torri. A questo punto gettiamo la spugna perché metterci alla ricerca di un’altra struttura non avrebbe più senso. Come Comitato abbiamo perciò deciso di tenere l’ultima assemblea straordinaria di scioglimento il prossimo 22 febbraio. Sarà quest’ultima a decidere. Siamo rimasti in pochi, siamo oggi ormai ridotti alla sola e pura amministrazione, ma in precedenza abbiamo sempre cercato di tirare avanti proponendo giornate di tiro (esercizi federali in primis e tiro sportivo, quest’ultimo sostenuto dalle società che vanno per la maggiore). Proprio la pratica del tiro sportivo obbliga le piccole realtà ad adempiere a diversi requisiti supplementari che a noi complicano terribilmente la vita. Si parla di aggiornamenti infrastrutturali e severe normative ambientali (e non più legate solamente alla sicurezza), che vanno dall’impatto fonico alla presenza di una buvette e di servizi igienici dentro la sede. Immaginatevi cosa ciò comporti per una piccolissima società che organizzava circa 6 ore di tiro obbligatorio all’anno (tre giornate di due ore, per intenderci)…». A venir meno, sono stati anche l’interesse e il sostegno dell’autorità centovallina: «Capiamo le ragioni, anche perché il paese di Intragna si è sviluppato nella sua campagna sottostante, dove sono sorte diverse case e la nostra attività genera rumore. Il Municipio propendeva per un nostro trasferimento in Valle Onsernone, dove sono ancora attivi due poligoni. Dal 2021 siamo quindi rimasti appiedati e il trasferimento ad Ascona, ripeto, sembrava funzionare». Scartate varie alternative (come Ponte Brolla, la cui attività è già contingentata) restavano aperte altre località (Cevio, che non ha raggiunto il massimo della capacità o Contone-Quartino) che tuttavia, logisticamente, non erano certo convenienti.

Due partiti storici, altrettanti poligoni

La storia della Società tiratori del Ghiridone risale al 1925, gli anni tra le due guerre, periodo in cui molte società di tiro in tutta la Svizzera, intrise di spirito patriottico e paramilitari, videro la luce. Particolare curioso, in paese a Intragna a un certo punto erano attive addirittura due società, legate ai due storici partiti dei liberali e dei conservatori, con i rispettivi poligoni dove esercitarsi con le carabine. Capitolo di un libro che ha tantissime pagine. I tempi, a distanza di oltre un secolo, sono nel frattempo molto cambiati. È nata e si è diffusa una coscienza ambientale che rende obsolete – e quindi fuori norma – tutte quelle vecchie infrastrutture che non hanno potuto, per svariate ragioni, essere ammodernate; è il caso, appunto, del poligono del capoluogo centovallino, la cui ubicazione è fuori zona edificabile il che rende anche eventuali migliorie infrastrutturali (come i container per il recupero del piombo) impossibili da attuare, dal momento che il Piano regolatore non lo permette. «Piccole realtà locali che hanno accompagnato lo sviluppo dei villaggi e che purtroppo si vanno perdendo. Cosa che succede anche in altri contesti. Anche per noi, è arrivato il momento di chiudere. Con tristezza, non lo nascondo, perché ci tenevamo a poter proseguire, con tutti i limiti del caso».

Conto e carta

difficile da pignorare

 

‘Alcune strutture paiono anacronistiche’

Dispiacere per questa decisione lo esprime anche il presidente della Società di tiro Tre Torri, Luigi Bazzi: «Quello della chiusura dei piccoli poligoni è un problema diffuso in tutta la regione. Se pensiamo anche solo allo sviluppo edilizio della fascia litoranea tra Brissago e Tenero-Contra, ci rendiamo conto che ha creato una situazione critica e per certi versi un tantino anacronistica. Con gli amici centovallini avevamo trovato una perfetta intesa e la cessazione dell’attività di sodalizi storici come le società di tiro, tra le più vecchie con le società di ginnastica e di musica, lascia sempre molta tristezza. Da parte nostra, grazie anche alla perfetta intesa con il Municipio di Ascona, dovremo cercare di trovare una soluzione che ci garantisca continuità. Per poterlo fare dovremo adeguare la nostra struttura implementando tutta una serie di misure. L’attuale ‘declassamento’ ci permette un impiego del poligono unicamente a livello locale. Per la nostra trentina di soci e i diversi giovani che si iscrivono ai corsi, è importante garantire un futuro allo stand della Madonna della fontana. Siamo un sodalizio che dà prova di vitalità, anche se l’attività è ridotta e modesta».

Tra chi fa capo al poligono asconese, anche la Società di tiro Guglielmo Tell di Ascona, che per bocca del suo membro di Comitato Alessio Antonini dice di non aver ancora preso alcuna decisione riguardo al futuro: «Siamo stati informati della decisione del Circondario federale di tiro 17 e stiamo valutando cosa fare. Ci sono diverse ipotesi sul tavolo. Ci chineremo e ne discuteremo al nostro interno. Non credo che opteremo per un trasferimento altrove. Prima di decidere sentiremo anche il parere del Comune di Losone».



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