Un tempo, le vie dei centri storici erano animate da piccoli negozi di vicinato, o negozi di prossimità, botteghe artigiane e attività a conduzione familiare che rendevano ogni borgo un microcosmo autosufficiente. Questo commercio diffuso non era soltanto un motore economico, ma anche un fattore determinante per la sicurezza, la fruibilità e la vivibilità degli spazi urbani. Passeggiare nei centri storici significava incontrare persone, scambiare parole con il bottegaio di fiducia e sentirsi parte di una comunità. Prosegue il nostro viaggio in quella che abbiamo definito come progressiva desertificazione commerciale e dei servizi essenziali dei piccoli centri del nostro territorio. Affidiamo l’analisi della situazione di Cortona, il centro più grande della Val di Chiana, a Carlo Umberto Salvicchi, responsabile area Valdichiana della Confcommercio di Arezzo.
Salvicchi, Camucia e Cortona: quali sono le differenze e lo stato di salute dei punti vendita dei due centri?
“Cortona ha da sempre una vocazione turistica, mentre Camucia si base di più sul settore terziario e commercio. A Cortona, lo vediamo dai risultati, la salute è buona, mentre a Camucia è molto difficile”
Qual è la situazione attuale dei negozi nel centro storico? Quanti hanno chiuso negli ultimi anni e quanti sono ancora aperti?
“I Negozi del centro storico di Cortona, in senso stretto, sono circa 50. Vocati pressochè esclusivamente al turismo, vivono discretamente da Pasqua ai primi di novembre. Hanno una breve ripresa nelle feste natalizie. Per il resto dell’anno in pochissimi restano aperti. Negli ultimi anni, hanno chiuso circa una decina di negozi, situati nelle vie di afflusso turistico minore e qualcuno, purtroppo, anche in quelle più importanti”
La situazione a Camucia?
“Camucia ha subito un lento ma inesorabile declino negli ultimi 20 anni, considerando la preponderanza dell’Outlet di Foiano e dei centri commerciali della vicina Umbria. Tra le cause principali, anche la mancanza di adeguamento alle nuove tendenze, come ad esempio l’affiancare al negozio la vendita online. Pessima struttura urbanistica, viabilità e traffico negativi, pochissima vita sociale e culturale che non spinge a vivere il centro urbano e quindi a servirsi poco dei negozi locali, ha portato purtroppo al declino”
Quali sono le conseguenze della chiusura dei negozi nel centro storico della Città etrusca?
“Le conseguenze sono poche. Trattasi di offerte merceologiche per turisti, già ampiamente sufficienti. Diverso è invece il discorso delle chiusure di alcune delle pochissime strutture per i residenti, che non hanno più alternative se non spostarsi dal centro storico”
Quali sono le possibili soluzioni per contrastare la chiusura dei negozi sia del centro storico di Cortona che di Camucia?
“Per quanto riguarda Cortona, per i turisti, il mercato commerciale è saturo. Sarebbe necessaria una politica di ripopolamento del centro storico, oggi ridotto a meno di un migliaio di residenti veri. La domanda fa l’offerta. I negozi tradizionali per i residenti purtroppo non hanno mercato. Abbiamo proposto più volte azioni che favorissero affitti e compravendite per i residenti e l’uso del vecchio ospedale a fini abitativi.
Camucia, invece, necessita di una completa revisione urbanistica. Non bastano e non sono risolutivi interventi spot di abbellimento di piazze e strade. Abbiamo anche qui lanciato da tempo, inascoltati, l’idea di affidare un incarico ad un urbanista di fama che possa far ridisegnare tutta Camucia e permetta, in un tempo ragionevole, un nuovo paese”
Quali sono a suo avviso le maggiori difficoltà che i commercianti incontrano nella gestione dei loro negozi?
“Ricambio generazionale, attitudine al cambiamento, la sicurezza, la viabilità e i parcheggi”
I commercianti del centro storico di Cortona hanno risentito della crisi economica e della concorrenza dell’e-commerce?
“In parte il centro storico è andato in crisi fortemente durante il covid per l’assenza di turismo. E’ legato esclusivamente a questo”
Quali sono le tendenze attuali del commercio nel centro storico?
“Senza dubbio si tratta di negozi di qualità, molto abbigliamento e calzature e articoli per i turisti”
Quali sono i rischi e le opportunità per i negozi del futuro sia del centro storico di Cortona che di Camucia?
“Cortona non sopravvivrebbe ad una crisi del turismo. L’opportunità è quella di riuscire, con l’aiuto della politica, ad equilibrare il rapporto turisti-residenti. A Camucia, invece, rileviamo un’erosione continua del tessuto commerciale che porta ad un impoverimento complessivo. L’ opportunità da cogliere sarebbe puntare sulla qualità, come alcuni hanno già fatto, abbinando negozio fisico e virtuale. Serve una crescita della preparazione imprenditoriale. In Confcommercio è possibile avere risposte a tutto questo”.
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