Trump è tornato a fare Trump e i mercati azionari globali se ne sono accorti subito. Lunedì 3 febbraio è stato un risveglio abbastanza traumatico per gli operatori e i gap down in apertura si sono visti un po’ su tutti i listini. Buono il recupero nei giorni successivi ma attenzione. Con Trump è sempre difficile capire bene dove voglia andare a parare e fino a che punto si voglia spingere. La cautela, dunque, non è mai troppa. Quanto detto trova riscontro proprio negli ultimi fatti del weekend. Mentre il mercato credeva possibile un accordo con la Cina immediato (come per Messico e Canada), sono partiti i contro dazi del Paese del dragone verso gli USA per 14 miliardi sui beni d’importazione Americani. A questo punto appare evidente che Trump con Cina ed Europa voglia andare giù più duro. Scende dunque la visibilità sui mercati dell’equity globali almeno per qualche mese.
E in momenti come questo che appare sempre evidente quanto sia importante diversificare il portafoglio su strumenti a rischio più contenuto rispetto all’equity e che da questo siano decorrelati. Oggi vi parliamo infatti del Credit Linked Certificate
Ci riferiamo al Credit Linked Certificate su Eni Senior (ISIN XS2942755419) emesso da BNP Paribas (rating del garante: S&P’s A+ / Moody’s A1 / Fitch A+). Il prodotto ha una durata di dieci anni (scadenza 29/12/2034), me è callable dal quinto anno (dicembre 2029). Paga il 4% annuo, pagato trimestralmente. Ricordiamo che tali redditi sono considerati redditi diversi dalla maggior parte delle piattaforme (sempre meglio fare un check con la propria depositaria) e in quanto tale compensabili con minusvalenze in portafoglio.
Per i profili di rischio più basso riteniamo che in un contesto di mercati azionari in bull market ormai da due anni, e con un anno che si presenta pieno di incognite, inserire in portafoglio prodotti cedolari che aiutano a diversificare dal rischio equity, sia importante.
Come i più sanno, ma lo spiegheremo comunque nel corso dell’articolo, i Credit Linked Certificate sono certificati che non hanno come sottostanti l’equity ma il credito. In particolare, il merito di credito di una reference entity, tramite dei CDS (Credit Default Swap). Senza entrare troppo nel complicato, in questo caso, il sottostante è il merito di credito senior di Eni. Il prodotto non ha alcun tipo di barriera e come payout a scadenza funziona esattamente come un bond. Nel caso del prodotto ISIN XS2942755419 paga premi fissi (senza condizione) del 1% trimestrale (4% annuo) e a scadenza paga il 100% del nominale (10.000 euro). L’importante è che non vi siano eventi di credito della reference entity o dell’emittente.
Come abbiamo detto poi, il prodotto può essere richiamato a discrezione dell’emittente (callable) dal 31/12/2029, con cadenza annua. In tal caso viene pagato l’ultimo premio e rimborsato il 100% del nominale. La struttura permette dunque di bloccare un rendimento interessante per almeno cinque anni.
Ricordiamo che il sottostante, ovvero Eni, è una società partecipata circa al 28% da CDP e al 2% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che, su gruppi come questi, può esercitare anche il golden power. La solidità del gruppo è indiscutibile, dunque appare un evento veramente remoto la possibilità di un evento di credito di Eni. Discorso simile anche per l’emittente che è BNP Paribas, che con rating Fitch S&P’s A+ / Moody’s A1 / Fitch A+, è una banca sistemica europea tra le più grandi in assoluto.
Punti di forza e debolezza delle CLC
Approfondiamo ora i punti di forza e rischi di questo prodotto, ma rimandiamo per una trattazione molto completa su come vengono strutturati, sensitivity alle componenti chiave e in generale tutto quello che c’è da sapere al nostro approfondimento dedicato pubblicato sulla pagina formazione di Websim al link. Qui troverete esempi, spiegazioni sulla strutturazione e tanto altro. La pagina dell’emittente invece dove trovate la documentazione è al link.
Se non fosse ancora chiaro diciamo subito che un CLC nella versione bullet, dunque nella versione più classica, se durante la vita del prodotto non si verifica l’evento di credito, funziona esattamente come un bond. Paga dei premi e alla scadenza rimborsa il valore nominale. Ma con dei vantaggi importanti:
- Efficienza fiscale: essendo certificati, le cedole delle CLC sono redditi diversi e non redditi di capitale, come le cedole delle obbligazioni. La tassazione è al 26% per i CLC (così come per i bond corporate sottostanti), ma tutti i redditi generati sono quindi compensabili con eventuali minusvalenze in portafoglio. In questo senso un CLC “ottimizza il funzionamento del bond”, di cui invece le cedole sono reddito da capitale. Il prodotto è quindi fiscalmente più efficiente di un’obbligazione. Su questo punto ci teniamo però a consigliare di fare sempre un passaggio con la propria banca depositaria perché ci sono diverse interpretazioni in materia fiscale sulla questione della compensazione ed inoltre, da sapere sempre bene, che tipo di compensazione viene effettuata, se immediata o a scadenza.
- Yield Enhancement: un CLC tendenzialmente riesce a pagare qualcosa di più rispetto al rendimento dell’obbligazione sottostante. Questo perché al rendimento del CDS si aggiunge il funding dell’emittente (ed ecco perché il doppio rischio di credito). Nel caso di questo prodotto, infatti, potremmo fare un paragone con il rendimento dei bond di Eni attualmente a mercato e di durata simile. Ebbene, il CLC rende circa un 60 bps in più (vedi bond Eni ISIN XS2739132897, che rende circa il 3,4%). Tra l’altro, riprendendo il discorso sulle minusvalenze, nei bond le cedole sono reddito di capitale, non compensabile con minusvalenze nello zainetto fiscale. Invece, con il Credit Linked Certificate, per chi avesse minusvalenze in portafoglio, la cedola del 4% sarebbe netta e non lorda. Ulteriore vantaggio.
- Flessibilità: le CLC sono molto più flessibili della reference entity sottostante. Infatti, il taglio può essere di 1.000 euro (10.000 euro nel caso del prodotto in questione) vs tagli anche da 100.000/200.000 euro di tante obbligazioni corporate, soprattutto subordinate. E’ il caso dei Bond di Eni comparabili che sono con taglio 100.000 euro.
- Diversificazione del portafoglio: legato al punto sopra, si evidenzia l’utilità dei CLC che consentono all’investitore di acquisire esposizione su svariate combinazioni di obbligazioni, scadenze e rendimenti. Aiutano quindi l’investitore nella diversificazione del portafoglio. Aiutano in termini d’efficienza anche in questo modo.
Evento di credito:
Ovviamente non sono tutte rose e fiori. Infatti, abbiamo più volte detto che, affinché tutto proceda come da programma, non dovrà esserci un evento di credito né del sottostante e né dell’emittente.
Rimandiamo al nostro approfondimento per ulteriori dettagli ma ricordiamo che per evento di credito si intende uno di questi eventi: procedura concorsuale/insolvenza, mancato pagamento, ristrutturazione del debito, intervento governativo, decadenza dal beneficio del termine, ripudio/moratoria e inadempimento di un’obbligazione. In questi casi, viene stabilito dall’ISDA, ovvero l’International Swaps and Derivatives Association, che è l’organismo che regola il mondo dei derivati sottostanti il prodotto (CDS), quale sarà il tasso di recupero. Ovvero quanto effettivamente riprenderà l’investitore. Questa percentuale può variare dallo 0% al 100%. Quindi, in caso di evento di credito, l’intero capitale investito è a rischio. Questo è bene saperlo. In tal caso, il pagamento del capitale residuo verrà pagato alla scadenza naturale del prodotto.
Maggior efficienza fiscale, diversificazione
In conclusione, il CLC di BNP ISIN XS2942755419 è uno strumento di diversificazione valido da inserire nel portafoglio perché, a differenza di tante obbligazioni corporate che hanno un taglio anche da 100.000/200.000 euro, qui il valore nominale è di 10.000 euro, le cedole pagate vengono considerate reddito diverso e la reference entity appare alquanto sicura (merito di credito di Eni Senior). Il tutto con un pick-up sul rendimento dell’obbligazione.
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