Avv. Carmen Ferraioli
Il welfare urbano riferito ai bambini è argomento concreto, fatto di cose tangibili: luoghi di gioco, spazi e tempi per la libera circolazione, “esplorazione”, servizi educativi e sanitari funzionali alle esigenze dei più piccoli che sposino le istanze delle famiglie. Un locus cittadino sano, vivido di opportunità culturali, sempre necessarie allo sviluppo psico-fisico dei minori ed alla loro formazione e partecipazione. I diritti dei bambini che pongono radici lontane in punto spazio-temporale, tutelati nel diritto internazionale e nazionale: la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia, (ONU – New York, 20.11.1989); l’Agenda 21 (ONU, Rio de Janeiro 1992); l’Agenda di Habitat II (ONU, Istanbul, 1996) e molte altre potrebbero elencarsene, rappresentano esigenze concrete del minore. Non può essere sottovalutato il diritto al gioco, all’informazione parimenti a quello di avere una famiglia adeguata, luoghi abitativi salubri, alla vita, ad una giusta alimentazione, per citarne solo alcuni. Tali concetti non rappresentano solo una sterile elencazione, ma sono un monito al miglioramento che una accorta amministrazione dovrebbe seguire, sulla scia costruttiva del futuro di un territorio. L’attuazione di tali principi astratti dovrebbe concretizzarsi in attenzione al territorio sociale ed investimento in ossequio alle necessità delle nuove generazioni, della società tutta che gioverebbe di luoghi urbani idonei allo sviluppo sociale. Porsi l’obiettivo di una città a misura di bambino rende la medesima appetibile, attraente per le famiglie, che individuano quel luogo cittadino come un territorio maggiormente concono alle esigenze di sviluppo, ove sentono la spinta propulsiva all’evoluzione familiare. Investire in specchio alle esigenze dei più piccoli, equivale ad investire sul futuro, su un’onda convessa che spazzi via il piattume di una attualità civica scarna di occasioni culturali, di luoghi adeguati ove vivere esperienze adeguate allo sviluppo di piccoli esseri in crescita. La nostra è una città affascinante, posta per altro, in posizione geografica strategica, che però risulta statica, socialmente sbiadita, priva di ogni forma d’interesse verso dei propri abitanti; pochissimi parchi giochi fruibili, aree verdi misere e degradate, una città sporca, sofferente, senza una connotazione culturale solida, incurante delle necessità di sviluppo emotivo dei cittadini. Non vi sono luoghi di svago, piste ciclabili in cui i bambini possano, in tutta sicurezza, esplorare ed assaporare liberamente le proprie esperienze, interagire e crescere. Una città che vanta avanguardismo, ma che di fatto è ferma da decenni. Rimodellare una città a profilo di bambino significa superare quasi sufficienza di campetti d’arrangio e cortili scolastici dissestati, puntare ed incentivare la mobilità dolce, il contatto con la natura il movimento sostituendo distese di grigio cemento a luoghi maggiormente verdi, che ossigenano corpo e mente. Sarebbe possibile migliorare la vivibilità cittadina per i bambini e le famiglie mediante una collaborazione ed un coinvolgimento attivo tra soggetti ed istituzioni, concretizzando un aumento dell’autonomia e della sicurezza dei ragazzi nel tragitto scuola-casa o nel quartiere di residenza. Nel panorama internazionale, ma anche nazionale, molteplici comunità si sono poste il proposito di rendere luoghi urbani idonei allo sviluppo dei minori, anche in località di estrema difficoltà economico-culturale, ove appare pressoché impossibile parlare di diritti. In Colombia, in uno dei quartieri più disagiati della città di Bogotà, ove le famiglie svantaggiate rappresentano la percentuale demografica maggiore, si è sviluppato un progetto avanguardista, che aveva quale obbiettivo, delle aree ad utilizzo esclusivo per i bambini e bambine. Applicando principi di urbanistica tattica, si è assicurata una maggiore sicurezza di incroci e quadrivi, tanto da rendere la viabilità pedonale dei più piccoli sicura, permettendo a quest’ultimi esperienze di maggiore autonomia pedonale e ciclabile. Nell’ottica progettuale di adeguamento urbano, si è riqualificata un’area adibita a parcheggio, mutandola in un posto di svago, particolarmente frequentato da bambini in età prescolare. Con uno sforzo comune e d’intesa tra cittadini ed amministratori si è creato un punto di aggregazione importante, ove bambini che vivono in condizioni di povertà seria, possano godere dei vantaggi della loro età infantile. Spostandoci verso est, in Cina, si è avviato e concluso con successo un ambizioso progetto, che poneva quale obbiettivo il riavvicinamento dei fanciulli alla natura il “Il Sanlihe River Ecological Corridor. Mediante un’opera di bonifica ed un progetto di riqualificazione, lungo 13 km, si è edificato ex novo un corridoio ecologico lungo il fiume Snlihe nella città di Gian’an – Cina. Oggi al posto di un fiume, tra i più inquinati e di colonnati di cemento, si ergono 135 ettari di paesaggi sostenibili, ricchi di biodiversità per la comunità, zone di svago e di gioco, piste ciclabili e percorsi pedonali. Al fine di garantire maggiori benefici e piena fruibilità in sicurezza, sono state costruite eco passerelle, sentieri che collegano le aree residenziali con scuole e luoghi di interesse pubblico, così da permettere una circolazione pedonale o comunque evergreen a grandi e piccini. Rientrando in territorio europeo, almeno geograficamente, un cenno merita l’Urban Playground in Londra, ovvero il momento di gioco cittadino. Frutto di un piano di lavoro nella seriosa Londra, che ha teso ricreare un zona ed un momento di gioco e di interazione sociale mediante l’istallazione di semplici arredi da giardinetto, come sedute panche sgabelli ed orpelli da esterni. I progettisti si sono evidentemente immedesimati nel bambino che ne vada a fruirne, posto che i materiali, i colori ed alcune cavità, in cui solo un bimbo potrebbe infilarsi, attraggono naturalmente gli infanti. L’area ha riscosso grande successo, in punto commerciale ma soprattutto in ottica sociale, diventando un luogo di frequentazione per gli anziani, le famiglie e la società in generale. Un spazio inclusivo ricco di spunti di crescita ed arricchimento socioculturale. In un clima multiculturale, evoluto ed ecclettico non è possibile non guardare oltre, non spingersi verso forme di miglioramento, anche semplici nella loro realizzazione. Moltissime sono le città europee ed italiane che sulla scia di un panorama internazionale sensibilizzato alle esigenze dei piccoli, si sono fatte promotrici di progetti concreti al fine di migliorare i luoghi urbani ed adeguarli alle esigenze sociali dei bambini, benefici che investono anche gli adulti fino alle fasce geriatriche, anch’esse bisognose di tutela ed interazione sociale. Innovare è necessario, nuove consapevolezze si concretato nuovi obiettivi devono essere assunti dagli amministratori territoriali, i quali devono disporre della collaborazione e del coinvolgimento attivo dei cittadini destinatari, dei brand, in uno sforzo futuristico comune che ridia vita sostenibile alla realtà civica.
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