Operai appalti del Villaggio Americano senza stipendio: sulla gru- Vipiù

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Sulla gru uno degli operai degli appalti del Villaggio Americano senza stipendio (Foto Michele Maran)

In questi giorni si può leggere questa notizia: “Vicenza, sulla gru per protesta: senza stipendio gli operai degli appalti del Villaggio Americano (…) Gli operai si sono arrampicati sulle gru, la protesta inizia alle prime ore del mattino. Siamo a Vicenza, zona est: il cantiere è quello che sta costruendo il nuovo Villaggio della Pace, quartiere residenziale americano dove – tra soldati e familiari – alloggerà il 40% della popolazione legata alle basi Ederle e Del Din.” (fonte e immagine TGR Veneto, qui il servizio)

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Sono passati esattamente vent’anni dalla lotta degli operai che lavoravano alla costruzione del Teatro comunale di Vicenza ma lo sfruttamento si ripropone nella stessa maniera se non peggiore. Bisogna ricordare che nel 2005 ci fu un presidio davanti ai cancelli del cantiere del teatro che, nel gelo di un gennaio particolarmente rigido, durò parecchie settimane e una mobilitazione che vide centinaia, migliaia di persone e organizzazioni stringersi attorno ai lavoratori che rivendicavano i loro diritti.

Teatro comunale di Vicenza in costruzione
Teatro comunale di Vicenza in costruzione (Wikipedia)

Ci furono iniziative di vario genere, concerti, manifestazioni, solidarietà diffusa anche di istituzioni come la Provincia e la copertura mediatica da parte dei principali giornali locali e non solo. La lotta condotta dalla CGIL vicentina vide la presenza costante dei Comunisti Italiani raggiunse gli obiettivi che si volevano ottenere.

Oggi le condizioni di allora sono ben diverse. I diritti dei lavoratori sono stati calpestati con leggi e decreti che hanno reso il lavoro sempre più sfruttato, povero, precario e insicuro. Basta citare il codice sugli appalti e subappalti (a cascata) per rendersi conto di come le condizioni di lavoro siano cambiate in peggio.

Bisogna dare la massima solidarietà a chi lotta per i propri diritti e sarebbe importante stringersi attorno ai lavoratori che protestano per ottenere quello che è il loro diritto fondamentale: essere retribuiti per il lavoro effettuato. Mobilitiamoci.


La lotta degli operai del teatro di Vicenza, una storia di dignità e resistenza: una sintesi di come la scrisse a sua e, soprattutto, altrui memoria l’autore di questo articolo, Giorgio Langella

La costruzione del nuovo teatro di Vicenza, un’opera pubblica di grande rilevanza per la città, si è trasformata in un simbolo di lotta per i diritti dei lavoratori. Una vicenda che ha visto protagonisti gli operai del cantiere, in maggioranza immigrati, costretti a combattere contro stipendi non pagati, condizioni di lavoro precarie e l’indifferenza delle istituzioni. Una battaglia che ha messo in luce i limiti del sistema degli appalti pubblici e la scarsa tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori.

Lo scenario: il cantiere del teatro

Il cantiere del nuovo teatro di Vicenza, considerato un’opera faraonica, ha vissuto fin dall’inizio una gestione travagliata. La ditta appaltatrice, la COGI, guidata dall’imprenditore Giuseppe Coccimiglio, ha accumulato ritardi nei pagamenti degli stipendi e delle forniture, portando a una situazione insostenibile per gli operai. Questi ultimi, spesso costretti ad acquistare di tasca propria scarpe antinfortunistiche e strumenti di lavoro, si sono trovati di fronte a un’alternativa drammatica: continuare a lavorare senza stipendio o fermarsi per rivendicare i propri diritti.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Lo sciopero e il licenziamento

Il 20 gennaio 2005, dopo l’ennesimo ritardo nei pagamenti, una trentina di operai decide di scioperare per ottenere quanto dovuto. La risposta del datore di lavoro è brutale: vengono licenziati verbalmente per “insubordinazione”. A questa decisione si aggiungono dichiarazioni provocatorie da parte di Coccimiglio, che afferma di assumere immigrati proprio perché meno consapevoli dei loro diritti e più facilmente controllabili.

Il presidio del cantiere

Di fronte al licenziamento arbitrario e alla mancata erogazione dei salari, gli operai decidono di avviare un presidio permanente davanti al cantiere. Ogni giorno, dalle 7:30 alle 17:00, restano sul posto, chiedendo il rispetto dei contratti e dei diritti fondamentali. La Fillea-CGIL si schiera dalla loro parte, sostenendoli nella vertenza e denunciando pubblicamente le condizioni di sfruttamento.

La protesta inizia a ottenere visibilità mediatica e il sostegno di parte dell’opinione pubblica. Alcuni consiglieri provinciali, tra cui Giorgio Langella dei Comunisti Italiani, si attivano per portare il caso all’attenzione delle istituzioni. Tuttavia, la risposta delle autorità locali è fredda e, in alcuni casi, apertamente ostile. Il Comune di Vicenza, committente dell’opera, evita di affrontare il problema in sede consiliare, mentre la maggioranza di centrodestra si sottrae al confronto politico.

Il sostegno popolare e la solidarietà

Con il passare dei giorni, la solidarietà verso gli operai cresce. Viene aperto un conto corrente per raccogliere fondi a sostegno dei lavoratori, molti dei quali sono senza stipendio da mesi e rischiano di perdere anche l’alloggio. Alcuni cittadini e commercianti di Vicenza offrono aiuti concreti, mentre i giornali locali iniziano a dare ampio spazio alla vicenda.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Nel frattempo, la battaglia si sposta anche sul piano istituzionale. Il Consiglio provinciale discute della questione e 19 consiglieri, tra cui esponenti di forze politiche diverse, firmano un documento di solidarietà con i lavoratori. Questo atto rappresenta un’importante svolta nella vertenza, poiché aumenta la pressione sull’amministrazione comunale e sulla ditta appaltatrice.

La svolta giudiziaria

L’8 febbraio 2005, la protesta subisce un duro colpo quando Coccimiglio, convocato in tribunale per discutere il caso, non si presenta, inviando un certificato medico. Questo rinvio alimenta la frustrazione tra gli operai, ma non spegne la loro determinazione.

Finalmente, il 10 febbraio, il tribunale del lavoro di Vicenza si pronuncia a favore dei lavoratori: i licenziamenti sono illegittimi e la COGI è condannata a reintegrare gli operai nel posto di lavoro. Il giorno stesso, il sindaco Hullweck promette un primo pagamento degli stipendi arretrati, con un acconto di 500 euro per ogni lavoratore in sciopero.

La fine del presidio e il futuro incerto

Il 18 febbraio 2005, dopo quattro settimane di presidio ininterrotto, gli operai ricevono finalmente gli stipendi arretrati. Il Comune si sostituisce alla ditta appaltatrice, ormai inadempiente, e provvede ai pagamenti dovuti. Tuttavia, il problema non è completamente risolto: la ditta rischia di perdere l’appalto e il futuro dei lavoratori rimane incerto.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Nonostante la vittoria sul fronte del reintegro e dei salari, la questione più ampia della tutela dei lavoratori nei cantieri pubblici resta aperta. Il caso del teatro di Vicenza evidenzia le criticità di un sistema in cui i diritti vengono troppo spesso calpestati e le istituzioni faticano a intervenire con tempestività.

Questa storia non riguarda solo un gruppo di lavoratori, ma tutta la comunità. Difendere i diritti di chi lavora significa difendere i principi fondamentali su cui si basa una società giusta e democratica.


Così scriveva Giorgio Langella 20 anni fa.

Ma oggi 20 anni dopo la storia si ripete

A distanza di anni, la vicenda del teatro di Vicenza rimane un monito contro l’arroganza del potere economico e l’indifferenza delle istituzioni, e un esempio di come la dignità umana possa prevalere sulla prevaricazione.

Se la lotta degli operai del teatro di Vicenza rappresentò un esempio emblematico di resistenza contro lo sfruttamento e le ingiustizie del mondo del lavoro, il loro coraggio e la loro determinazione si “reincarnano” nei lavoratori senza stipendio di molti appalti.

Oggi in quelli del Villaggio Americano (…) a cui tocca dimostrare ancora una volta che, anche di fronte a ostacoli apparentemente insormontabili, sono l’unità e la solidarietà a poter portare a risultati concreti.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Il direttore



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link