Si parla tanto delle Olimpiadi invernali del 2026, meno delle Paralimpiadi di Milano-Cortina. Ma queste sono altrettanto importanti: per l’impatto che hanno su atleti, federazioni e per l’organizzazione stessa della kermesse a Cinque Cerchi, chiamata a dare la stessa attenzione di quella prevista il mese precedente per i colleghi olimpici.
La XIV edizione dei Giochi Paralimpici inizierà il 6 marzo 2026, con la cerimonia d’apertura in programma all’Arena di Verona, location unica e suggestiva dove avverrà il passaggio di consegne tra Olimpiadi e Paralimpiadi.
6 discipline, più di 600 atleti alle prossime Paralimpiadi 2026
Saranno 665 i posti riservati agli atleti presenti alle Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026 (323 per gli uomini, 176 per le donne e 166 senza genere), il 20% in più rispetto ai 558 dei Giochi paralimpici invernali di Pechino 2022.
Se tutti i posti contingentati dovessero essere raggiunti dai Comitati paralimpici nazionali, Milano-Cortina 2026 sarà la più grande edizione dei Giochi paralimpici invernali fino a oggi in termini di partecipazione di atleti, con record attualmente ancora di PyeongChang 2018 con 564 atleti partecipanti.
Sportivi provenienti da tutto il mondo e impegnati per contendersi 79 medaglie disponibili (39 maschili, 35 femminili e 5 misti), suddivise in 6 sport, con la novità del wheelchair curling doppio misto, presente per la prima volta ai Giochi Paralimpici Invernali.
Quali sono le sedi gara delle Paralimpiadi di Milano-Cortina 2026
Le competizioni si svolgeranno in 3 macro sedi di gara: la Milano Santa Giulia Hockey Arena, che ospiterà il torneo di para ice hockey; Cortina con l’Olimpia delle Tofane e lo Stadio Olimpico (nuovo Cortina Curling Stadium) per sci alpino, wheelchair curling e snowboard e la Val di Fiemme, dove si disputeranno le gare di sci di fondo e biathlon.
La chiusura avverrà il 15 marzo, sempre al Cortina Curling Stadium, storico Stadio Olimpico già teatro dei Giochi del 1956.
Come le Paralimpiadi di Milano-Cortina possono essere un volano per strutture e cultura della disabilità in Italia
Fondamentale, per gli atleti paralimpici ma anche per tifosi e chiunque abbia disabilità, sarà l’accessibilità alle venues. L’organizzazione delle strutture potrà avere un impatto non solo per il periodo di Olimpiadi e Paralimpiadi, ma anche per il futuro degli impianti nel nostro Paese. Il solo concepire lo spostamento degli atleti infatti non può non generare un lascito pratico e culturale in tutta la comunità.
Si suppone che verranno attivate buone pratiche che potranno essere prese a modello nell’immediato e nel futuro, con esempi virtuosi che potranno implementare un cambiamento positivo in merito alla cultura della disabilità e dell’inclusione, generando un volano in materia di approccio alla disabilità come fece Expo 2015 per Milano e l’Italia nel campo del cibo, del design e della valorizzazione del marchio Italia.
Ricadute positive, inoltre, si prospettano nel confronto in generale con il “diverso da noi”. Gli atleti e tutto il meccanismo che portano con loro ci porranno di fronte a una varietà incredibile di approcci culturali, politici, commerciali e tecnici che potranno cambiare la nostra prospettiva sul valore dell’alterità. In un mondo che pian piano prende coscienza dell’inclusione sociale, il confronto diretto con realtà diverse potrebbe supportare quel processo di valorizzazione della diversità utile a tutti.
Promuovere lo sport senza barriere
Le Paralimpiadi 2026, così come le Olimpiadi, non saranno solo importanti per ciò che concerne i risultati sportivi, di cui ovviamente vive lo sport e vivono le competizioni come queste, ma lo sarà anche per l’eredità che questi eventi lasceranno al territorio. La volontà degli organizzatori di Milano-Cortina 2026, partendo dalla consapevolezza della rivoluzione culturale avviata con le prime Paralimpiadi della storia, quelle di Roma 1960, è quella di promuovere più movimento per tutti, con un focus sui ragazzi in età scolare – la cosiddetta “Generazione 2026” -, affinché possano avvicinarsi allo sport e praticarlo senza barriere di alcun tipo.
Legato alla rassegna di Milano-Cortina, ad esempio, è stato creato un programma chiamato Adaptive Winter Sport, volto a promuovere la pratica sportiva tra le persone con disabilità, ma anche corsi di formazione paralimpica per istruttori, allenatori e maestri di sci affinché possano allenare, magari per la prima volta, un ragazzo o una ragazza con disabilità. Una sfida interessante e ambiziosa: celebrare i valori olimpici e paralimpici con l’energia della cultura contemporanea italiana e il suo spirito critico, provando a dare forma a un futuro migliore, in cui tutti, dall’atleta al politico passando per i cittadini comuni, siano consapevoli di essere ognuno parte di questo cambiamento, al quale i Giochi di Milano-Cortina vogliono dare una spinta importante.
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