La giovane artista è figlia d’arte: il padre è Nello Mastroeni dei Kunsertu. Dai suoi testi e dall’uso del dialetto traspare tutto l’amore per la Sicilia
MESSINA – La potenza del dialetto nei suoi testi, la musica come stile di vita e percorso di crescita, già dai primi passi da bambina. Lei è Manua, aka Manuela Mastroeni, nata e cresciuta in una famiglia dove la musica è stata il pane quotidiano, anzi “una lingua familiare che parlavamo insieme”, come lei stessa a raccontato a Tempostretto, nel ripercorrere la sua carriera, già “piena” di emozioni seppur lei sia ancora giovanissima.
La storia di Manua: la musica già da bambina
Manua è la figlia di Maurizio “Nello” Mastroeni, autore della musica e dei testi dei Kunsertu, band messinese che è sulla scena musicale da decenni, seppur con un gruppo spesso rinnovato. In ultimo proprio con l’ingresso della giovane cantante come voce femminile. Il racconto di Manua è partito proprio da questo aspetto, dalla nascita della sua passione per la musica in una famiglia in cui è stato quasi impossibile non “convincere” con questo aspetto. Essere cresciuta al fianco di suo padre “sicuramente ha avuto un impatto enorme su di me. La musica è sempre stata una presenza costante, una lingua familiare che parlavamo insieme, e mi ha sempre affascinato. Penso che la mia passione sia nata proprio in quel contesto, dove la musica non era solo un interesse, ma una vera e propria forma di espressione. Da lì, è diventato inevitabile che anch’io mi avvicinassi al mondo della musica, sentendola come una parte naturale di chi sono”.
Manua, figlia d’arte: “È stato molto stimolante”
Una figlia d’arte, quindi, che non ha sentito il peso di esserlo: “Per me è stato molto stimolante, perché mi ha dato l’opportunità di fare esperienza sul campo, di stare sui palchi, di entrare in studio a registrare. Quella realtà mi ha permesso di crescere velocemente e imparare tantissimo, non solo sul lato tecnico, ma anche sulla dedizione e la passione che ci vogliono per fare musica. Con il tempo, però, ho sentito il bisogno di sviluppare la mia arte, trovare la mia voce, e differenziarmi. Quindi, sì, da un lato è stato un vantaggio, ma dall’altro è stato anche un cammino personale per scoprire chi sono veramente come artista”.
“Il mio percorso è iniziato fin da piccolina, quando ho cominciato a scrivere canzoni, spesso come un modo per esprimere emozioni e pensieri – ha proseguito Manua, ripercorrendo quanto fatto finora -. Quella passione per la scrittura è stata il mio punto di partenza. Parallelamente, ho dedicato molto tempo anche allo studio, con passione, e mi sono laureata in lettere, un percorso che mi ha arricchita tanto dal punto di vista culturale e umano. Ma la musica è sempre rimasta il cuore pulsante della mia vita. Così, ho continuato a perfezionarmi per anni, sia nel canto che nello strumento, cercando sempre di crescere e migliorarmi. È stato un cammino lungo, ma ogni passo ha contribuito a farmi diventare l’artista che sono oggi”.
I Kunsetu e Kaumas
Poi i Kunsertu e il progetto Kaumas, sempre insieme a Nello Mastroeni. Un’emozione grande per Manua: “Mi ha dato l’opportunità di sperimentare insieme a tanti artisti, ogni incontro è stato fondamentale. Lavorare in un contesto così creativo mi ha permesso anche di scrivere in maniera attiva per questi album, contribuendo non solo come interprete, ma anche come autrice. È stato stimolante poter dare il mio tocco personale, mescolando le esperienze e le influenze che ho dentro, ma sempre in un ambiente che mi ha permesso di crescere e imparare continuamente”.
Il legame con la Sicilia: “Voglio raccontare le mie radici”
La musica della giovane passa dal legame con la Sicilia e Messina, da quel dialetto che la modernità rischia di far perdere e che invece nei suoi brani rivive potente: “Cerco sempre di raccontare le mie radici attraverso la musica, che sia nei testi con il dialetto o nelle influenze musicali che provengono dal Mediterraneo. Ogni parola, ogni sfumatura, mi permette di raccontare la mia terra in un modo più autentico, e allo stesso tempo di mantenere viva la connessione con la mia infanzia. Le immagini di quella che è stata la mia crescita, il paesaggio, la gente, si riflettono nei suoni e nei testi che scrivo. È un modo per celebrare la mia storia, che si fonde con quella della mia terra”.
Il momento più emozionante e il sogno
Infine, uno sguardo indietro, alla più grande emozione vissuta, e uno avanti, al sogno. Manua ha raccontato: “Uno dei momenti più emozionanti fin qui è stato sicuramente cantare al Capodanno a Catania con i Kunsertu, come voce femminile del gruppo. È stato un momento speciale, un grande palco, una grande emozione, un’esperienza che mi ha fatto sentire veramente parte di qualcosa di più grande. Ma se penso in piccolo, un altro sogno che mi emoziona tantissimo è far sentire le mie canzoni alle persone più care. Quel tipo di condivisione è per me un gesto intimo e prezioso. Il mio sogno più grande, però, è continuare a comunicare attraverso le mie canzoni e arrivare a più persone. La musica è il mio linguaggio, e vorrei che potesse raggiungere chiunque sia pronto ad ascoltarla. Se devo sognare in grande, mi piacerebbe un giorno scrivere e cantare la colonna sonora per un film, un progetto che unisca la mia passione per la musica e la narrazione. Sarebbe davvero un sogno realizzato”.
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