In un’epoca in cui quasi ogni calciatore è presente sui social, Valon Behrami è una delle rare eccezioni. L’ex centrocampista di Napoli e Udinese, oggi opinionista per DAZN, ha raccontato a Il Mattino la sua nuova vita lontano dai riflettori digitali, il suo punto di vista sul Napoli di Conte e il percorso che lo ha portato a diventare un calciatore quasi per caso.
“Ho scelto di lasciare i social: voglio dare un esempio alle mie figlie”
Behrami ha spiegato la sua decisione di abbandonare i social, presa insieme alla moglie Lara.
“Arrivi a un punto in cui devi scegliere se vuoi proteggere la tua privacy o diventare una coppia social. Noi abbiamo scelto la prima opzione”, ha dichiarato Behrami a Il Mattino.
Questa scelta ha avuto anche una motivazione familiare.
“Le mie figlie hanno 16 e 9 anni. La più piccola non ha ancora il cellulare, la maggiore l’ha avuto solo l’anno scorso. Voglio che imparino a vivere in un altro modo”.
“Napoli da scudetto? Se sarà primo il 6 aprile, vincerà il titolo”
Oggi Behrami è un opinionista e conduce con Marco Parolo la trasmissione “Step on Football”, in cui risponde alle domande dei tifosi. Proprio in una di queste puntate ha fatto una previsione sullo scudetto del Napoli.
“Se il Napoli sarà primo il 6 aprile, poi vincerà il titolo. Con partite sulla carta favorevoli e Conte in panchina, non vedo come possa perdere la tensione”, ha affermato Behrami, come riportato da Il Mattino.
“Conte è cambiato: è un tecnico che si evolve sempre”
Tra le sorprese di questa stagione, Behrami ha indicato Antonio Conte come un allenatore in continua evoluzione.
“Non mi aspettavo questo Napoli, ma nemmeno questo Conte. È un tecnico che non trova compromessi in se stesso, pretende il massimo anche quando la squadra non è perfetta. Non so dove trovi la fame per migliorarsi ancora”.
Behrami ha escluso la possibilità di una terza incomoda nella corsa scudetto.
“Sarà una lotta punto a punto tra Napoli e Inter. Inzaghi penserà alla Champions senza trascurare Conte, che invece non molla mai. Lo scontro diretto di marzo sarà fondamentale”, ha spiegato a Il Mattino.
“A Napoli serve un comandante, altrimenti fai fatica”
Dopo aver vissuto da protagonista il calcio a Napoli, Behrami ha spiegato perché allenatori come Conte e Spalletti funzionano particolarmente bene in questa piazza.
“Napoli è una città in cui senti l’umore della gente, ti svegli la mattina e capisci subito se il Napoli ha vinto o perso. Se hai un allenatore che fa da scudo, il gruppo lo segue senza distrazioni”.
Ha anche individuato una differenza tra il Napoli di Spalletti e quello attuale.
“Con Spalletti c’era l’incoscienza della novità, la voglia di vincere e di entusiasmare. Questa è una squadra più pragmatica, segue Conte alla lettera e ha già una mentalità vincente. Giocano a 150 all’ora e sanno chiudere le partite con una sola giocata”, ha aggiunto Behrami, come evidenziato da Il Mattino.
“Conte comanda anche le interviste”
Passato dal campo alla TV, Behrami ha rivelato quanto sia difficile intervistare Conte.
“Gestisce lui l’intervista. Se non vuole rispondere, parla per tre minuti e ti fa scadere il tempo. Ma è un messaggio alla squadra”.
Anche i post-partita sono complessi.
“Oggi gli allenatori si arrabbiano tutti. Nicola è uno di quelli con cui ho più confidenza, ma in TV i rapporti si azzerano. È difficile far capire che non c’è malizia in una domanda”.
“Mercato Napoli? A volte è meglio non comprare”
Behrami ha anche difeso la scelta del Napoli di non investire pesantemente nel mercato invernale.
“Se sei primo e giochi una volta a settimana, portare un top player con uno stipendio alto può far dubitare il gruppo. Se non riesci a prendere il profilo giusto, meglio restare così. L’unica paura è un infortunio improvviso”, ha affermato Behrami a Il Mattino.
“Ho iniziato a giocare a calcio per caso”
Infine, Behrami ha raccontato come sia diventato calciatore per un colpo di fortuna.
“Facevo atletica, ma un giorno un compagno di scuola mi ha chiesto di giocare una partita perché il padre aveva bisogno di un giocatore. Ho accettato, abbiamo vinto e ho fatto tre gol. Ho capito che bastava così poco per essere felici”.
Ora, lontano dal campo e dai social, Behrami continua a vivere il calcio con passione, ma da una nuova prospettiva.
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