L’ANTITRUST indaga su Poltronesofà: sospette pratiche commerciali scorrette

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha avviato un’istruttoria nei confronti di Poltronesofà per possibile pratica commerciale scorretta. “Durante le campagne promozionali diffuse attraverso TV, radio, social media e internet, infatti, la società non indicherebbe correttamente i prezzi e gli sconti pubblicizzati”. E’ quanto si legge in una nota dell’Antitrust.

In particolare, Poltronesofà – nell’ambito di continue campagne promozionali – enfatizzerebbe l’esistenza e la convenienza di prezzi ribassati e di percentuali di “sconto” – tra l’altro “a termine” (ad esempio con lo slogan “termina domenica”) – calcolati rispetto a ben più elevati “prezzi pieni” che, nella sostanza, non verrebbero mai o quasi mai applicati dalla società. – spiega l’Antitrust – In tal modo Poltronesofà indurrebbe il consumatore ad acquistare i divani in promozione e ad assumere una decisione commerciale che altrimenti non avrebbe preso. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede di Poltronesofà con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

L’iniziativa dell’Antitrust contro la società produttrice di divani Poltronesofà (è al nono posto in Italia tra le aziende che più spendono in pubblicità: nel 2024 ha investito 54,6 milioni di euro)  si basa su due pratiche attuate in ambito pubblicitario.

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La prima sarebbe quella di proporre continui sconti calcolati su un “prezzo base” molto elevato che in realtà molto raramente sarebbe applicato alle collezioni dell’azienda.

L’altra, la più nota, è quella di fissare un termine delle offerte ritenuto non attendibile (l’ormai famoso “termina domenica“, diventato quasi uno slogan delle campagne pubblicitarie), che spingerebbe la clientela a recarsi nei negozi e acquistare i prodotti senza una reale ragione di urgenza. Nella giornata del 6 febbraio i funzionari dell’Autorità per la concorrenza e il nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanzia hanno eseguito un’ispezione nella sede di Poltronesofà.

Il patron di Poltronesofà, sbarcato anche nel Regno Unito, è Renzo Ricci. L’azienda nasce trent’anni fa a Reggio Emilia. La sede amministrativa è a Villanova di Forlì. Poltronesofà copre oggi più del 30% del mercato italiano dei divani, con una rete di 167 negozi. Nel 2011 è entrata nel mercato francese fino a raggiungere oltre il 10% di quota e 106 negozi per fare ingresso poi a Malta (1 negozio), Cipro (2 negozi), in Svizzera (9 negozi) e in Belgio (15 negozi). La maggioranza del capitale sociale di Poltronesofà è di proprietà del fondatore e amministratore delegato Renzo Ricci.

“Il lupo sembra perdere il pelo ma non il vizio, e ancora una volta grazie alle denunce del Codacons l’azienda finisce nel mirino dell’Antitrust. Ora sarà possibile capire se dietro gli sconti eterni e senza interruzioni temporali praticati al pubblico da Poltronesofà si nasconda una pratica commerciale scorretta a danno dei consumatori, e procedere, nel caso, con le relative sanzioni, che ci auguriamo siano proporzionali agli incassi ottenuti dall’azienda grazie alle due pubblicità invasive e martellanti” ha commentato il Codacons, una delle associazioni dei consumatori che ha più volte accusato l’azienda di comportamenti scorretti.

I PRECEDENTI DEL 2014 E 2021. Le ragioni della nuova istruttoria dell’Antitrust contro Poltronesofà sembrano essere simili a quelle che avevano già comportato verifiche nel 2014 e nel 2021 sul conto dell’azienda: “La società utilizza l’indicazione di sconti sul prezzo dei divani e delle poltrone come elemento costante di tutte le campagne pubblicitarie. Si tratta di una vera e propria strategia commerciale volta ad acquisire il maggior numero di clienti inducendoli a ritenere che quella determinata promozione abbia una durata limitata nel tempo e sia non replicabile” scriveva l’Autorità.

Poltronesofà aveva anche dovuto pagare una multa da 500mila euro nel 2014 e 1 milione nel 2021, ma le istruttorie degli scorsi anni sono leggermente diverse dall’ultima avviata dall’Antitrust. In passato, infatti, nei comunicati dell’autorità veniva indicata con precisione la singola offerta che era imputata di essere ingannevole per i consumatori. Nel 2020 erano i “Doppi saldi doppi risparmi – sconto 50% + fino a 40% su tutta la collezione +48 mesi senza interessi” e nel 2014 “Supervalutiamo il tuo divano fino a 1.500 euro”.



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