La vera battaglia da fare è quella contro la tubercolosi

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


In un mondo segnato dai conflitti e da una crescente mancanza di fiducia, il Fondo globale [The Global Fund, ndt] si erge come un faro di speranza. Dall’inizio del millennio questo organismo multilaterale con sede a Ginevra combatte uno dei più antichi flagelli dell’umanità, le malattie infettive, e in particolare i tre grandi killer: malaria, Hiv e tubercolosi. Grazie a finanziamenti mirati e strategie innovative, il Fondo globale ha ottenuto risultati significativi contro la malaria e l’Hiv. Ora i tempi sono maturi per focalizzare l’attenzione sulla tubercolosi.

L’impegno contro Hiv e malaria

Quasi un terzo degli stanziamenti del Fondo globale per il periodo 2023-2025 è andato alla lotta contro la malaria, per un totale di circa 4,17 miliardi di dollari. Questi fondi hanno consentito la distribuzione su larga scala di zanzariere trattate con insetticidi e di test diagnostici rapidi, contribuendo a ridurre drasticamente i tassi di trasmissione. Paesi come il Ruanda e lo Zambia hanno assistito a una notevole diminuzione dei casi di malaria e dei decessi.

Per l’Hiv, il Fondo globale spende 6,48 miliardi di dollari, pari a quasi la metà dei suoi stanziamenti. Nell’ultimo decennio, il Fondo ha favorito l’accesso alla terapia antiretrovirale (Art) a milioni di persone, contribuendo a trasformare l’Hiv da malattia letale a patologia cronica controllabile. Attraverso la promozione dell’educazione e della prevenzione, specialmente nelle comunità vulnerabili, il Fondo globale ha messo gli individui in condizione di assumere il controllo della propria salute.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Perché concentrarsi sulla tubercolosi

Nel complesso, questi sforzi hanno salvato innumerevoli vite e fatto avanzare la sicurezza sanitaria globale. È giunto però il momento di fare nuove valutazioni. Alla prevenzione e al controllo della tubercolosi sono stati assegnati 2,4 miliardi di dollari, ossia appena il 18 per cento del budget del Fondo globale, e da quando il Fondo globale è stato creato la lotta alla tubercolosi ha ricevuto meno dell’Hiv o della malaria.

Oggi la tubercolosi uccide più persone di Hiv e malaria messe insieme. Tra le malattie infettive letali è di gran lunga la prima al mondo. Eppure non solo la malaria e l’Hiv ricevono molte più risorse dal Fondo globale rispetto alla tubercolosi, ma ottengono anche molta più pubblicità e copertura mediatica a livello globale. In confronto, la tubercolosi è una malattia trascurata, dimenticata e spesso ignorata.

Storia di un killer planetario

Per capire perché, bisogna guardare alla sua storia. Per la gente del mondo ricco di oggi, questa malattia è poco più che un vago ricordo di un’epoca remota. Allora, però, la tubercolosi faceva paura. Nell’Ottocento portò uno tsunami di morte, provocando un decesso su quattro in Europa e negli Stati Uniti. Per la maggior parte di quel secolo, il tasso di mortalità per la sola tubercolosi della città di New York superava il tasso di mortalità totale della città di oggi. Nel corso dell’Ottocento, la tubercolosi è stata un killer molto più letale della recente pandemia globale di Covid, anche nel suo anno peggiore. Negli ultimi due secoli, ha ucciso verosimilmente un miliardo di persone.

Tuttavia, quasi come per magia, nel mondo ricco la tubercolosi è scomparsa. Gli antibiotici e la vaccinazione infantile, uniti al miglioramento delle condizioni di vita, alle misure essenziali di sanità pubblica e alle successive scoperte terapeutiche, hanno fatto sì che la malattia sia stata in gran parte debellata nei paesi più ricchi.

Ma soprattutto la tubercolosi ha perso l’attenzione del mondo ricco. Mentre non è così nella metà più povera del mondo, dove questa malattia reclama ancora quasi 1,3 milioni di vite ogni anno. Per fare un paragone, si tratta di un numero di vittime superiore a quello causato da Hiv/Aids (630 mila) e malaria (619 mila) messe assieme.

La malattia della povertà

Sappiamo da oltre mezzo secolo come curare la tubercolosi. Ciononostante, essa resiste e fa registrare numeri record di vittime nelle zone più povere del mondo. Uccide soprattutto gli adulti nel fiore degli anni, lasciando i figli orfani dei genitori.

La tubercolosi è diventata una malattia della povertà. Si diffonde quando le persone vivono in luoghi ristretti e non possono permettersi spazi, e prospera tra le popolazioni che non hanno i mezzi per accedere all’assistenza sanitaria e ai servizi di base. I più vulnerabili, che vivono nelle baraccopoli, nelle aree per i migranti, nelle città minerarie e nelle carceri, sono anche quelli che hanno meno voce. La tubercolosi è passata dal minacciare le vite di tutti a uccidere solo le persone che non interessano a nessuno.

Una svolta possibile

Inutile dire che le cose non dovrebbero andare così. Sappiamo come sconfiggere la malattia. Servirebbero sorprendentemente poche risorse. Una ricerca realizzata per il think tank Copenhagen Consensus ha dimostrato che una spesa aggiuntiva di 6,2 miliardi di dollari all’anno potrebbe salvare circa un milione di vite ogni anno nei decenni a venire, il che la renderebbe una delle migliori politiche per lo sviluppo possibili.

Contabilità

Buste paga

 

Tale spesa permetterebbe una capacità di diagnosi molto più ampia al fine di arrestare le infezioni in corso e garantire che la maggior parte dei pazienti affetti da tubercolosi rimanga in cura, riducendo le morti del 90 per cento entro il 2030. I benefici, compresa la riduzione dei decessi e della malattia, superano di 46 volte i costi in termini di assistenza sanitaria e di tempo.

Il Fondo globale è a metà del suo ciclo triennale di ricostituzione, periodo durante il quale chiede al mondo maggiori risorse. Il mondo deve essere generoso, perché il Fondo globale ha dimostrato di essere uno dei modi migliori in assoluto per fare del bene all’umanità. E il Fondo globale da parte sua deve concentrarsi sulle malattie che mietono il maggior numero di vittime e per le quali gli investimenti possono garantire ritorni sorprendenti.

* * *

Aaron Motsoaledi è il ministro della Sanità del Sudafrica. Bjørn Lomborg è il presidente del Copenhagen Consensus.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link