Fisco, tutte le novità del 2025

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Sono diverse le novità fiscali previste dal Governo per il 2025. Dalla conferma sulle aliquote Irpef alla riduzione del cuneo fiscale per i ceti più bassi, passando per una stretta sulle detrazioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Fisco, la conferma dell’accorpamento Irpef

Nel 2025 è diventato strutturale l’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef, con aliquota al 23% fino a 28 mila euro di reddito. Il taglio dell’Irpef dovrebbe arrivare a breve, come ha confermato il responsabile economico di Fratelli d’Italia, Marco Osnato: “Ritengo che un provvedimento del genere si possa fare nel giro di qualche settimana, poi vedremo lo strumento (se sarà un decreto o altro) ma è una questione tecnica. Probabile che si arrivi fino a coloro che percepiscono 60 mila euro”.

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Al momento, le tre aliquote Irpef sono le seguenti:

  • Aliquota del 23% per i redditi fino a 28 mila euro
  • Aliquota del 35% per i redditi da 28 mila euro a 50 mila euro
  • Aliquota del 43% per i redditi superiori a 50 mila euro.

Le novità sulle detrazioni

In arrivo anche novità sulle detrazioni introdotte dalla Legge di Bilancio 2025. Innanzitutto è stato stabilito un limite alle spese detraibili per chi dichiara un reddito complessivo lordo superiore a 75 mila euro. L’entità dei possibili tagli dipenderà tanto dal reddito quanto dalla composizione del nucleo familiare, fattori che andranno a determinare un vero e proprio quoziente familiare.

È stato inoltre rivisto il meccanismo delle detrazioni per i figli a carico. A partire dal 2025, queste detrazioni verranno applicate solo ai figli di età inferiore a 30 anni (esclusi i casi di disabilità accertata). A ciò si aggiunge una stretta sulle detrazioni per gli altri familiari, come i genitori, che adesso dovranno essere conviventi. E infine salirà da 800 a 1000 euro il limite massimo di spesa detraibile per alunno o studente per la frequenza di scuole dell’infanzia, primo ciclo d’istruzione e secondo grado.

Va ricordato che la riforma sulle detrazioni ha carattere universale, e si applica a ogni tipologia di spesa per cui sono previste le detrazioni Irpef. Esistono tuttavia eccezioni per le quali non sono previsti limiti, ovvero:


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  • Spese sanitarie (visite mediche e medicinali)
  • Somme investite nelle start-up e nelle PMI innovative
  • Interessi passivi per i mutui contratti fino al 31 dicembre 2024
  • Spese finora detraibili e cancellate dal prossimo anno, purché sostenute entro il 31 dicembre 2024.

No tax area e trattamento integrativo

La nuova Legge di Bilancio ha anche reso definitivo l’ampliamento fino a 8.500 euro della soglia di “no tax area”, prevista per i redditi da lavoro dipendente. In questa maniera verrà pareggiata quella già presente a favore dei pensionati. Confermata poi l’erogazione di una somma a titolo di trattamento integrativo ai contribuenti con reddito complessivo non superiore a 15 mila euro. La somma sarà elargita solo se l’imposta lorda sui redditi di lavoro dipendente supererà la detrazione per lavoro diminuita di 75 euro.

Restano intanto dubbi sugli effetti del taglio del cuneo fiscale, che ha causato la perdita del trattamento integrativo da parte dei lavoratori più poveri. Secondo alcune stime dell’INPS, saranno colpiti da questa misura circa 266 mila lavoratori dipendenti (con l’aggiunta di agricoli e lavoratori domestici) con un contratto annuale compreso tra i 5mila e i 10 mila euro. A questo proposito la sottosegretaria all’Economia Lucia Albano ha dichiarato: “Valutiamo un’eventuale estensione del trattamento integrativo ai soggetti con una retribuzione lorda tra 8.500 e 9 mila euro”. Ma al momento non ci sono novità a riguardo.

Fringe benefit e premi di produttività

Tra le novità fiscali c’è anche la conferma, per il triennio 2025-2027, dell’aumento a 1000 euro del limite di esenzione per alcuni fringe benefit. In particolare:

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  • Fringe benefit come valore dei beni ceduti e servizi prestati al lavoratore
  • Somme erogate o rimborsate dal datore di lavoro per il pagamento di utenze domestiche di energia elettrica, oppure acqua e gas
  • Spese per l’affitto della prima casa
  • Interessi sul mutuo della prima casa.

L’esenzione sarà valida sia ai fini fiscali (Irpef o sostitutive) che a fini contributivi. E il limite di esenzione verrà incrementato a 2 mila euro per tutti i dipendenti con almeno un figlio fiscalmente a carico.

Per concludere, è stata confermata anche per il 2025 la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività (estesa anche al 2026 e al 2027). Questa misura consiste in una riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva di Irpef e relative addizionali regionali e comunali, che sarà pari al 5% invece del 10% normalmente previsto.

Il calendario fiscale del 2025

Sono infine confermate le date dei principali appuntamenti fiscali dell’anno. Ovvero:

  • Per il modello 730, scadenza al 30 settembre 2025
  • Per il modello redditi PF, scadenza al 31 ottobre 2025, data che vale anche per le società aventi esercizio coincidente con l’anno solare
  • Per il pagamento del saldo delle imposte 2024 e il primo acconto 2025, scadenza del 30 giugno o del 30 luglio 2025 (considerando un’eventuale maggiorazione dello 0,4%)
  • Per l’Imu, scadenza al 16 giugno per l’acconto e al 16 dicembre 2025 per il saldo.



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