De Luca lascia la segreteria nazionale ma, con il consenso dei compagni di partito, resta capogruppo di Sud chiama Nord all’Ars: “Dopo 30 anni di attività di partito, prendo la decisione di non essere più ‘di parte’”, ha detto il fondatore del movimento davanti alla platea in cui siedevano anche esponenti del centrodestra, da cui arriva qualche segnale in direzione di un corteggiamento. Si è tenuta questa mattina all’hotel San Paolo Palace la convention del partito ribattezzata “La Sicilia che vorrei” alla quale hanno parte circa duemila persone. “Oggi segno una svolta nel mio percorso politico: esco di scena come segretario nazionale di Sud Chiama Nord. Lascio la guida a Danilo Lo Giudice e Laura Castelli, che continueranno il cammino che abbiamo tracciato insieme. Non è un addio, ma una trasformazione. Perché io non smetto di fare politica, anzi, voglio dedicare il mio tempo a ciò che conta davvero: portare nei palazzi della politica la concretezza dell’amministrazione”.
De Luca: “Siamo forza di opposizione”
Su una delle poltrone dell’hotel di via Messina Marine c’era Nuccio Di Paola (M5S) che ha incalzato De Luca sulle prossime mosse insinuando anche che il fondatore del movimento Sud chiama Nord possa decidere da che parte stare “per un posto a Roma, alla Camera o al Senato”. Sul punto, e su eventuali avvicinamenti verso il centrodestra, il sindaco di Taormina ha detto chiaramente: “Noi siamo forza di opposizione e completeremo il mandato stando all’opposizione. Per collaborare non c’è bisogno di essere politicamente organici, si può farlo da uomini e donne di buona volontà se si vuole e si è all’altezza. Tanti non hanno storia, competenza, statura per potersi sedere di fronte al presidente della Regione, magari lo vorrebbero ma non riescono a farlo e preferiscono abbaiare. Inetti e falsi. Il quadro non muta. Il prossimo anno – ha aggiunto De Luca – si decideranno le alleanze da fare, ma l’efficacia sarà ‘differita’ e si passerà attraverso le forche caudine dell’elettorato. Noi non siamo una forza politica che è nata in provetta, che fa operazioni di palazzo tradendo il mandato ricevuto dal proprio elettorato. La Sicilia ha bisogno di un piano di rinascita, di una visione chiara che la renda il baricentro del Mediterraneo”.
“Voglio essere costruttore di un futuro oltre le logiche di potere”
Noi siamo e resteremo – ha detto ancora De Luca – all’opposizione di questo governo di centrodestra, senza ambiguità e senza giochi di palazzo. Ma ai cosiddetti progressisti dico: se davvero volete costruire un’alternativa, servono idee e metodo, non proclami e congiure di palazzo. Noi non siamo mercanti nel tempio, il nostro padrone è il popolo e solo a lui rispondiamo”. Il protagonista della giornata ha chiarito che il suo obiettivo non è più la conquista di ruoli politici, ma “la realizzazione di progetti concreti, mettendo a disposizione la sua esperienza amministrativa per costruire un nuovo modello di governo per la Sicilia. La mia metamorfosi è questa: da amministratore a stratega, da lupo solitario – continua De Luca – a costruttore di alleanze per amore della Sicilia. Voglio essere architetto e costruttore di un futuro che vada oltre le logiche di potere. La mia sfida è trasformare la politica in azione concreta”. La sua uscita di scena dalla guida del partito, chirisce tramite una nota, non significa per lui un indebolimento ma un rafforzamento della struttura sotto la leadership di Laura Castelli e Danilo Lo Giudice.
Con l’occasione il “vulcanico” sindaco di Taormina ha lanciato un nuovo progetto dal nome “Ti amo Sicilia”: “Sarà una fucina e si rivolgerà principalmente a coloro che vogliono entrare nei meccanismi delle dinamiche della nostra terra, a coloro che vogliono imparare e capire, insomma fare un ‘tirocinio’. Sarà qualcosa di meraviglioso”, ha aggiunto De Luca ancora al lavoro sul progetto. Una nuova tappa del suo percorso politico che gli consentirà di “portare in Parlamento proposte di legge importanti. Come quella che ho accennato una settimana fa al presidente Schifani: trasferire gratuitamente ai Comuni le aree demaniali marittime e fluviali per la maggior parte in disuso e in degrado”.
Per gli organizzatori della convention è stato un successo a livello di partecipazione con gente arrivata con i pullman da tutta l’Isola. Ad aprire i lavori è stato il coordinatore regionale Danilo Lo Giudice, che ha ribadito la natura del movimento come forza politica vicina agli amministratori locali e ai cittadini: “Sud chiama Nord è il partito dei sindaci e degli amministratori, di chi sta sul campo in prima linea per cambiare le cose. Cateno De Luca ha sempre lavorato per formare una classe dirigente, e io ne sono un esempio concreto. Tutto quello che abbiamo conquistato lo abbiamo ottenuto con impegno e con il sostegno dei nostri attivisti”.
Di Paola a De Luca: “Scegli da che parte stare”
La stoccata è arrivata dopo le parole del capogruppo dei Cinquestelle all’Ars: “Caro Cateno De Luca, ai siciliani servono strade, scuole, una sanità che funziona acqua nei rubinetti. Servono tutte quelle cose essenziali che oggi – ha detto alla platea – mancano anche per colpa di quei governi di centro destra che oggi tu hai iniziato ad adulare. Prima bollavi Schifani come ‘un ologramma’, oggi lo ritieni un padre nobile. Ti presenti a questa assemblea come un leader di un contenitore politico, ma un vero leader pensa ad aggregare, mentre se la tua pattuglia di deputati all’Ars è passata da otto a tre, vuol dire che sei in difficoltà. Hai bisogno di gestire potere ed evidentemente hai bisogno di dialogare col centrodestra per alimentare questo contenitore. Ma ti dico, guarda che un’alternativa è possibile e la si può costruire. Noi lo stiamo facendo, perché i siciliani meritano di vivere in un’Isola che deve uscire dal guado dove le politiche fallimentari del passato ci hanno portato, senza acqua, con dighe che scaricano al mare, senza strade e con i rifiuti per strada. Il Movimento 5 Stelle sta aggregando quelle persone che vogliono voltare pagina, per questo ritengo ogni giorno, prezioso per dialogare e convincere ciascun siciliano a prendere in mano il proprio futuro. Cateno De Luca, scegli da che parte stare. Poi invece se tu vuoi andare con chi ti offrirà un posto a Roma, alla Camera o al Senato, sappi che noi ti batteremo, batteremo Forza Italia e questo centro destra. Sono qui per darti una scossa, fai la tua scelta”.
Alle parole di Di Paola ha replicato Lo Giudice: “Noi non accettiamo lezioni sull’affidabilità, e soprattutto non accetteremo mai che qualcuno da Roma venga a dirci cosa dobbiamo fare”.
Durante la mattinata si sono susseguiti anche gli interventi dei deputati all’Ars di Sud chiama Nord, Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto. Lombardo ha posto l’attenzione sui temi dei rifiuti e dell’acqua pubblica, sottolineando i risultati concreti ottenuti da Sud chiama Nord: “Abbiamo dimostrato con i fatti che un cambiamento è possibile. Messina oggi è un modello virtuoso nella gestione dei rifiuti, a differenza di città come Catania e Palermo. Vogliamo una Sicilia che se decide di fare una cosa, la realizza. E lo stesso vale per l’acqua: perché privatizzarla? La gestione deve rimanere pubblica, e questo deve essere il modello della Sicilia che vorremmo”.
Scitto: “Perché non fare le primarie per il governatore?”
Il deputato Matteo Sciotto ha invece posto l’accento sulla necessità di riformare il settore sanitario: “Vogliamo una sanità basata sulla meritocrazia, libera dalle pressioni della mala politica. E voglio chiedere agli amici del centrosinistra: perché, dopo le richieste pubbliche di Cateno De Luca di fare le primarie per scegliere il candidato governatore, non abbiamo mai avuto una risposta? Forse per paura?”.
Gallo: “Sì alla separazione delle carriere”
A seguire è toccata al deputato nazionale di Sud chiama Nord Francesco Gallo, che ha ribadito la posizione del movimento su due temi chiave: “Sulla separazione delle carriere siamo sempre stati favorevoli e coerenti, a differenza di altri. Sul Ponte sullo Stretto, invece, in Parlamento abbiamo ottenuto un risultato importante: è stato messo nero su bianco che le opere di compensazione dovranno essere realizzate prima dell’inizio dei lavori del Ponte”.
Castelli: “Non siamo stati scalfiti da chi è andato via”
La presidente di Sud chiama Nord, Laura Castelli, ha evidenziato la solidità del movimento, nonostante le fuoriuscite di alcuni esponenti: “Chi è andato via, non ha scalfito la struttura interna di Sud chiama Nord, anzi ci ha resi ancora più forti. Per questo oggi lanciamo la militanza a punti, un sistema che premierà l’impegno di sostenitori e dirigenti. Si tratta di un’innovazione nazionale che valorizzerà la passione politica di chi si spende per il movimento”. Castelli ha poi sottolineato il riconoscimento ottenuto a livello nazionale: “Oggi Sud chiama Nord si è affermato sulla scena politica italiana, e questo è il risultato di scelte coraggiose fatte sul campo. Cateno De Luca non ha bisogno di essere ‘incoronato’ in provetta: è già un leader di fatto, nella politica come nella professione”.
A chiudere gli interventi dei rappresentanti di Sud chiama Nord, il sindaco di Messina Federico Basile, in rappresentanza degli amministratori locali del movimento. Basile ha richiamato l’importanza di distinguere la dialettica politica dal ruolo istituzionale: “I sindaci non possono essere vittime degli scontri politici. Noi vogliamo dialogare per ottenere risultati concreti. Cateno De Luca è l’esempio di chi dialoga per portare a casa obiettivi reali”. Infine, ha voluto ribadire il lavoro svolto per il risanamento di Messina: “Sul risanamento non accetto falsità: Cateno De Luca ha dato l’anima per ottenere questo risultato, e chiunque provi a negarlo sta mistificando la realtà”.
Le reazioni fuori dal partito
“Osserviamo con interesse e rispetto il travaglio e i dibattiti interni di tutti i partiti, compreso quindi Sud chiama Nord. L’auspicio – ha detto Giorgio Assenza, capogruppo all’Ars di Fratelli d’Italia, intervenendo come ospite alla convention di “Sud Chiama Nord” che si è svolta a Palermo – è che questo nuovo vostro percorso sia in direzione di una coalizione anziché verso l’altra. Non mi è mai piaciuta la ‘politica dei due forni’, cioè quella basata sulla convenienza. La coerenza è fondamentale, pertanto ci aspettiamo da Sud chiama Nord una scelta di campo declinata allo stesso modo in tutti gli ambiti istituzionali: nei singoli territori della Sicilia, all’Ars e a livello nazionale”.
Caruso: “Schifani prosegua anche nella prossima legislatura”
Alla convention ha preso parte anche Marcello Caruso, coordinatore regionale di Forza Italia, che ha rilanciato l’ipotesi di un governo Schifani bis: “Il nostro partito da sempre è stato un punto di riferimento dei moderati e dei liberali nel centrodestra, dimostra una grande capacità di ascolto e capacità di dialogo con tutte le forze politiche che nel rispetto reciproco delle proprie peculiarità e caratteristiche, vogliono concorrere al miglioramento della Sicilia. Grazie alla guida del presidente Schifani, siamo riusciti a imprimere un cambio di passo fondamentale per la nostra regione. Il risanamento dei conti pubblici, la crescita del Pil, l’avvio delle procedure per la realizzazione dei termovalorizzatori e il miglioramento del rating economico-finanziario sono segnali inequivocabili di una Sicilia che sta cambiando. È un lavoro importante, che deve continuare anche nella prossima legislatura con il Presidente Schifani per essere completato e perché le riforme siano compiute”, ha detto il coordinatore regionale degli azzurri. “Forza Italia – ha concluso – continuerà a sostenere questa azione di governo con convinzione. Non cerchiamo un semplice patto elettorale, ma di un patto con i siciliani per cambiare finalmente quest’Isola”.
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