Concessioni autostradali, Alperia e Dolomiti Energia chiedono garanzie ad A22

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


di
Francesco Mariucci

Le società: «Partnership alle nostre condizioni». Servono 300 milioni. Il nodo dei debiti

Microcredito

per le aziende

 

L’unica cosa certa è che una decisione va presa in breve tempo, vale a dire entro fine febbraio. Ma è ancora presto per dire se Alperia e Dolomiti Energia parteciperanno al bando di A22 assieme ad Autobrennero, garantendo alla società autostradale il capitale necessario come da bando di gara. In queste ore la materia è al vaglio di consulenti, tecnici e giuristi di tutte le realtà coinvolte. Cominciamo con i numeri: secondo quanto filtra, Autobrennero avrebbe chiesto alle due società energetiche un investimento da 300 milioni, equamente distribuito tra Alperia e Dolomiti Energia. Tutte e tre le società sono partecipate totalmente (Alperia) o per la stragrande maggioranza (Autobrennero e Dolomiti Energia) dagli enti locali.

Il bando

Stando al bando stilato per la concessione della Modena-Brennero, oltre ad avere un fatturato non inferiore al miliardo, i partecipanti dovranno avere un capitale sociale di almeno 513 milioni e presentare una garanzia fidejussoria pari al 2% degli investimenti lordi previsti (il piano presentato dalla società parla di 9,2 miliardi). E poi, il vincitore della gara dovrà versare come garanzia il 10% dell’importo previsto per gli investimenti, oltre a 124 milioni da versare al concessionario uscente (che però sarebbe sempre Autobrennero, dunque resterebbero in casa). Infine, andrà costituita una nuova società di scopo che abbia un capitale sociale non inferiore a 380 milioni.




















































La partnership strategica

Da qui la necessità di Autobrennero — che nell’ultimo bilancio ha fatto registrare utili per 80,3 milioni e ne ha distribuiti 35,3 di dividendi — di tentare la strada della partnership strategica. Il che ovviamente non significa che Alperia e Dolomiti Energia possano mettere soldi alla leggera. Riassume la posizione il direttore generale della società energetica altoatesina, Luis Amort: «Finora ci è stato solo spiegato come si prospetterebbe questa collaborazione territoriale, e quindi è presto per trarre delle conclusioni. Si deve capire bene la durata di questo investimento. La base è quella di una collaborazione industriale tra le tre società territoriali: penso soprattutto alla mobilità elettrica, o all’idrogeno. Per noi può essere una strategia interessante per il futuro». In sostanza: se esiste la possibilità di entrare in questa cordata per aumentare il business (un esempio banale: colonnine di ricarica nelle aree di sosta), sarà presa in considerazione. Altrimenti, sarà difficile. Va da sé che le due società energetiche dovranno essere entrambe della partita: «Serve un’azione concertata, soprattutto considerata la partecipazione delle due Province al capitale di Autobrennero e delle società energetiche» ribadisce Amort.

A fare potenzialmente da contraltare potrebbe esserci la situazione debitoria di Alperia e Dolomiti Energia. Sul colosso altoatesino gravano i prestiti ingenti stipulati per acquisire le centrali idroelettriche del territorio — oggi sono 35 quelle gestite — che erano in mano a Enel ed Edison, e che ogni anno garantiscono 4.000 Gwh di energia idroelettrica. Solo nel 2022 l’indebitamento superava di poco il miliardo di euro, ma il dato è in calo. Il bilancio 2023 di Dolomiti Energia, l’indebitamento finanziario netto è di 267,6 milioni, in calo del 58,4% rispetto al 2022 quando si assestava a 642,8 milioni.

Gli interessi delle due Province

Da queste cifre si capisce anche il motivo per cui la scelta delle due società energetiche non sarà presa a cuor leggero. Sabato mattina Alperia ha convocato i soci per un incontro informativo. Oltre al management della società c’erano i sindaci di Bolzano e Merano, Renzo Caramaschi e Dario Dal Medico, insieme al presidente Arno Kompatscher: «Ci sono interlocuzioni in corso. Saranno comunque i Cda a fare le loro valutazioni nell’interesse delle rispettive aziende e del territorio» è la versione del governatore a margine del tavolo, come a voler sottolineare che sarebbe ingeneroso pensare solo agli interessi di bottega e non a quelli di tutto il Trentino-Alto Adige. Un’ulteriore lettura la fornisce il vicepresidente del Consiglio di Gestione di Alperia, Mauro Marchi: «Va valutato l’impatto sul bilancio. In ogni caso, dobbiamo ragionare in termini di amministratori di Alperia: capiamo le esigenze espresse dai soci, ma va valutato l’interesse industriale. Dobbiamo valorizzare il nostro patrimonio e i nostri asset. Aspettiamo gli incontri dei prossimi giorni per studiare le potenziali sinergie».

Tutti abbottonati

Sul fronte trentino della vicenda invece, sono tutti più abbottonati. Da Dolomiti Energia, il membro del Cda Paolo Nicoletti e l’amministratore delegato Stefano Granella evidenziano che «c’è un’istruttoria in corso e che si stanno facendo le valutazioni necessarie velocemente, visto che c’è una decisione da prendere in fretta coordinati con Alperia: il tema è comune e gli approfondimenti da fare sono i medesimi». Un po’ di malumore filtra dal Comune di Trento, con Palazzo Geremia che avrebbe appreso la notizia dalla stampa e non direttamente da Autobrennero.


Vai a tutte le notizie di Trento

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

9 febbraio 2025

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Conto e carta

difficile da pignorare

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link