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La solenne celebrazione della Santa Messa ha visto la partecipazione corale dei sodalizi che storicamente rappresentano la famiglie di nascita della beata: la Real Casa di Savoia, in quanto la Principessa Maria Cristina era figlia dei Sovrani del Regno di Sardegna, Vittorio Emanuele I e Maria Teresa d’Asburgo; e di quella acquisita, la Real Casa delle Due Sicilie, avendo sposato il Re Ferdinando II e dato alla luce l’erede Francesco II, in cui ha espresso la propria spiritualità negli aspetti più profondi. L’organizzatore, il Delegato Provinciale dell’Istituto della Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Comm. Dott. Edoardo Pilone Poli, ha invitato a partecipare, per esprimere al massimo l’unità di intenti di ambedue le famiglie della Beata Maria Cristina, delle rappresentanze degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia e una rappresentanza della Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Dott. Edoardo Pilone Poli ha dichiarato: «Maria Cristina fu una “Regina unitiva”: senza violenza alcuna, ma con il sorriso e la sua straordinaria dolcezza, congiunse due Corti, due mondi molto diversi fra di loro. Lo spirito Piemontese e lo spirito Meridionale trovarono con Lei felice unità. Mi piace quindi credere che, così come da Regina delle due Sicilie congiunse due Corti, da Beata, ha voluto riunire i Rappresentanti degli Ordini Cavallereschi di Savoia e di Borbone. Maria Cristina non divide, ma unisce».
Guidati dal Delegato, il Conte Avv. Don Gerardo Mariano dei Principi Rocco di Torrepadula, Grande Ufficiale dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e dell’Ordine al Merito di Savoia, Cavaliere di Giustizia dell’Ordine Costantiniano, Ispettore Regionale dell’Istituto della Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, hanno partecipato in rappresentanza dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro: i Cavalieri Conte Alessandro del Balzo di Presenzano, Avv. Salvatore Guzzi, Avv. Alessandro Franchi, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento dell’Ordine Costantiniano, Prof. Antonio D’Ambrosio e la Dama Prof.ssa Rosanna Tifi, e in rappresentanza dell’Ordine al Merito di Savoia: i Cavalieri Avv. Ermanno Lauri, Dott. Antonio de Quattro e la Dama Daniela Oliviero.
Guidati dal Delegato Provinciale, il Comm. Dott. Edoardo Pilone Poli, in rappresentanza dell’Istituto della Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon hanno partecipato: le Guardie d’Onore Ettore Corrado Araimo, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento dell’Ordine Costantiniano, Dott. Luigi Ventura, Dott. Carmine Molino, Arch. Vincenzo Scotti, Dott.ssa Stefania Caprarella Rocco, l’Alfiere Dott. Nicola Carannante, Dott. Domenico Chianese e Dott. Antonio Fittipaldi.
Guidati dal Segretario Generale ad interim, il Nob. Antonio Masselli, Cavaliere de Jure Sanguinis, in vece del Delegato, il Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana, Cavaliere di Giustizia, in rappresentanza del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio hanno partecipato: il Cavaliere de Jure Sanguinis, Nob. Giuseppe Maio Orsini, il Cavaliere di Merito con Placca d’Argento, Avv. Stefano D’Ambrosio, i Cavalieri di Merito, Dott. Maurizio Bava Gagliardi e Arch. Carlo Iavazzo, i Cavalieri di Ufficio, Dott. Antonino Giunta e P.I. Luigi Scarano.
Guidati dal Presidente della Sezione Napoletana, l’Avv. Valentina Varano, Contessa del Balzo di Presenzano, in rappresentanza dei Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia hanno partecipato l’Avv. Laura Frattari, Segretaria Nazionale, e l’Avv. Antonella Brancaccio Balzano, Console di Orlando.
Inoltre, hanno partecipato il Marchese Emanuele de Montemayor, Medaglia d’Argento di Benemerenza dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, il Dott. Giuseppe D’Antonio, l’Avv. Luisa Faraone Mennella, l’Avv. Raffaele Chiacchio e la Prof.ssa Antonella Faraone Mennella.
La solenne Concelebrazione Eucaristica è stata presieduta da Fra’ Antonio Vellutino. OFM, Padre Guardiano di San Pasquale a Chiaia in Napoli, Cappellano presso Ospedale Cotugno di Napoli, Assistente Spirituale Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia a Napoli, concelebranti il Parroco-Padre Guardiano di Santa Chiara, Fra’ Massimiliano Scarlato, OFM; Fra’ Luigi Ortaglio, OFM, Docente straordinario di diritto canonico presso la sezione San Tommaso della P.F.T.I.M., Vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Partenopeo, Cancelliere e Consultore dell’Arcidiocesi di Napoli; Prof. Fra’ Matthew Edem, OFM, docente di Filosofia presso l’Università Teologia dell’Italia Meridionale sezione San Tommaso d’Aquino; ed atri sacerdoti francescani.
La Prima lettura (Ml 3,1-4 – Entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate) ed il Salmo Responsoriale ((Sal 23 (24) – Vieni, Signore, nel tuo tempio santo) sono stati letti dall’Avv. Stefano D’Ambrosio, Cavaliere di Merito con Placca d’Argento dell’Ordine Costantiniano. La Seconda lettura (Eb 2,14-18 – Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli) è stata letta dal Conte Avv. Don Gerardo Mariano dei Principi Rocco di Torrepadula Grande Ufficiale dell’Ordine di San Maurizio e Lazzaro, Delegato degli Ordini Dinastici di Casa Savoia, Cavaliere di Giustizia dell’Ordine Costantiniano. Il Vangelo (Lc 2,22-40 – I miei occhi hanno visto la tua salvezza) è stato proclamato da Fra’ Massimiliano Scarlato, OFM, Parroco-Padre Guardiano di Santa Chiara. La Preghiera dei Fedeli è stata letta dal Dott. Edoardo Pilone Poli, Delegato Provinciale dell’Istituto delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon.
All’inizio della sua omelia, Fra’ Antonio Vellutino, OFM, ha sottolineando la partecipazione dei presenti i riuniti nel nome di Maria Cristina e che attraverso di Lei essi hanno incontrato il Signore.
Nella prima parte dell’omelia, commentando il passo evangelico della Presentazione di Gesù al Tempio, Fra’ Velluttino ha ricordato che la consacrazione a Dio proviene dal battesimo ed appartiene a tutti ii fedeli, anche ai laici, in quanto figli di Dio; ogni fedele dovrebbe avvertire la gioia di questa appartenenza all’Unico Padre creatore ed abbandonarsi al riconoscimento di questa Signoria sulla propria vita, offrendo esempio agli altri e riflettendo nel proprio contesto la luce dello Spirito. Proprio meditando sulle figure di Simeone il Vecchio e Giuseppe siamo tutti chiamati ad operare in modo giusto, mossi dallo Spirito, superando le categorie umane della legge o del simbolo.
Fra’ Velluttino ha incentrato la seconda parte della sua omelia sulla figura della Beata Maria Cristina di Savoia, la “Reginella Santa” come amava chiamarla il popolo napoletano già quando era in vita e ne riconobbe le virtù e la santità. La regina dei poveri, colei che ha posto l’amore evangelico alla base del suo stile di vita semplice e sobrio, del suo impegno per il perdono e la pace in famiglia e nella società; per il sostegno alla gioventù esposta, anche allora, a pericoli di ogni genere; per la difesa dei diritti inalienabili della persona umana.
Nella sua riflessione sulla figura della Beata Maria Cristina, Fra’ Velluttino ha sottolineato la sua devozione, il suo impegno verso la carità e il suo ruolo come esempio di fede, speranza e amore, che ha incarnato il suo ruolo di Regina non solo come un dovere politico, ma come un continuo impegno verso il bene dei più poveri e dei bisognosi, mettendo al centro della sua vita il servizio agli altri. Attenendosi alla Novena della Beata Maria Cristina, scritto dal Maestro Roberto Bonaventura (di cui di seguito riportiamo il testo), a tutte e nove le intercessioni (per chi soffre nel corpo e nell’anima, per le donne in attesa e per le madri. per la pace nelle famiglie, per chi cerca giustizia, per gli imprenditori e i lavoratori, per i giovani, per i sacerdoti e le vocazioni, per i poveri e gli emarginati, per la nostra santificazione) Fra’ Vellutino ha ricordato le sue opere e gli episodi della sua vita, sottolineando l’attualità di questa figura unica e come tutti in qualsiasi circostanza possono rivolgersi a lei.
Al termino della Santa Messa, il Delegato degli Ordini Dinastici di Casa Savoia, Conte Avv. Don Gerardo Mariano dei Principi Rocco di Torrepadula, ha letto il Messaggio di S.A.R. Emanuele Filiberto, Duca di Savoia, Principe di Piemonte, Principe di Venezia, Gran Maestro degli Ordini Dinastici di Casa Savoia, Capo della Real Casa di Savoia.
Poi, al termine della Santa Messa, Fra’ Antonio Vellutino, OFM, ha incensato il quadro della Beata Maria Cristina e l’assemblea ha recitato una preghiera a Maria Cristina riportata su una immaginetta.
Infine, Fra’ Antonio Vellutino, OFM ha intonato a cappella il brano Reginella Santa scritta dal Maestro Roberto Bonaventura, ha impartito la Benedizione conclusivo e ha congedato l’assemblea.
- Servizio fotografico del Cav. Alessandro Franchi.
Messaggio di S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia
in occasione della Santa Messa per il 189° anniversario della nascita al Cielo della Beata Maria Cristina di Savoia, Regina delle Due Sicilie, celebrata oggi nella Basilica di Santa Chiara a Napoli dove riposano le Sue spoglie, desidero esprimere il mio più profondo omaggio alla memoria di questa luminosa figura di Casa di Savoia.
La Beata Maria Cristina, esempio di virtù cristiane, amore per il prossimo e dedizione alla fede, continua a ispirare con il Suo nobile esempio di pietà e generosità. La Sua vita, segnata da un profondo senso del dovere e dall’amore per il popolo, rappresenta un’eredità spirituale preziosa, che oggi più che mai merita di essere ricordata e onorata.
Mi unisco a Voi nella preghiera affinché il ricordo della Beata Maria Cristina continui a illuminare le coscienze e a essere guida per le generazioni future.
Esprimo il mio vivo riconoscimento all’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, in particolare al Delegato provinciale di Napoli Comm. Dr. Eduardo Pilone Poli, per aver organizzato questa cerimonia. Ringrazio e saluto la comunità dei Frati Minori, in particolare il Ministro Provinciale, Fra’ Carlo Maria D’Amodio, e il Guardiano, Fra’ Massimo Scarlatto.
Saluto la Delegazione Campana degli Ordini Dinastici di Casa Savoia, il suo Delegato Gr. Uff. Avv. Don Gerardo Mariano dei Principi Rocco di Torrepadula nonché Ispettore Regionale dell’Istituto, la Delegazione di Napoli e Campania del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, con il suo Delegato Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana, e tutti coloro che partecipano a questa Sacra Funzione.
Il quadro è un ringraziamento alla Beata Maria Cristina dei tanti miracoli per sua intercessione che vengono segnalati a Napoli. Molti lo vedono come un buon auspicio per la sua canonizzazione. Abbondano le testimonianze di giovani partorienti, che si sono sentite aiutate da lei, delle quali alcune sono allo studio. Il miracolo decisivo per la beatificazione risale al 1888, la guarigione della genovese Maria Vallarin da un carcinoma alla mammella, lo stesso male che ha ucciso l’adorata madre della Reginella Santa. Ecco perché tante donne vanno alla Reale Basilica di Santa Chiara a chiedere grazie davanti alla sua tomba e il quadro “Sono qui per ascoltare”, pregando:
Il quadro fu benedetto domenica 31 gennaio 2021 in occasione della solenne Celebrazione Eucaristica – organizzata dal Real Circolo Francesco II di Borbone e dal Comitato Pro Francesco II di Borbone – presieduta da Fra’ Carlo D’Amodio, che ha dato la benedizione finale con le reliquie della Beata Maria Cristina e elevato la preghiera: “O Dio, che hai ornato di sollecita e sapiente carità la Beata Maria Cristina, perché contribuisse all’edificazione del tuo regno, concedi anche a noi, sul suo esempio e con la sua intercessione di operare il bene attingendo alla vera ricchezza del tuo amore. Per sua intercessione ottienici la grazia … che con fiducia invochiamo. Per Cristo nostro Signore. Amen. Beata Maria Cristina, prega per noi!”.
Novena alla Beata Maria Cristina di Savoia
di Roberto Bonaventura
Introduzione
O Beata Maria Cristina, “reginella santa” che hai vissuto la tua breve e proficua esistenza come dono totale a Dio e al prossimo, ti invochiamo con fiducia. Sei stata madre amorevole, regina misericordiosa e serva umile di Cristo.
Intercedi per noi presso il Signore, ascolta le nostre suppliche e donaci le grazie di cui abbiamo bisogno e la perseveranza nel bene. Aiutaci a pregare con fede il santo Rosario quotidiano e ad adorare il tuo e Nostro Signore Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento dell’Altare.
Primo giorno – Per chi soffre nel corpo e nell’anima
Beata Maria Cristina, sei qui per ascoltare le nostre suppliche e portarle al trono di Dio. Tu che hai vissuto con forza le difficoltà della vita e che hai abbracciato la croce senza mormorazione, soccorri chi soffre nel corpo, nella psiche e nello spirito.
Dona conforto agli ammalati, serenità a chi è afflitto dall’angoscia e pace a chi è turbato nel cuore. Sii sostegno per chi porta pesi insopportabili e luce per chi cammina nelle tenebre.
Beata Maria Cristina, ora pro nobis.
Secondo giorno – Per le donne in attesa e per le madri
Beata Maria Cristina, esempio di maternità amorosa e santa, volgi il tuo sguardo alle donne in gravidanza. Proteggi la vita che portano in grembo, infondi coraggio e serenità in chi vive questo momento con timore.
Accompagna le madri nella gioia e nella fatica quotidiana, intercedendo perché non manchino loro la forza e l’amore per crescere i propri figli secondo la volontà di Dio.
Beata Maria Cristina, ora pro nobis.
Terzo giorno – Per la pace nelle famiglie
O Beata Maria Cristina, che hai vissuto come sposa e madre esemplare, dona pace alle famiglie. Intercedi affinché cessino i dissapori, le incomprensioni e le divisioni.
Chiedi per noi al Signore il dono dell’unità familiare, affinché ogni casa diventi un luogo di amore, perdono e comprensione reciproca, un riflesso dell’armonia della Santa Famiglia.
Beata Maria Cristina, ora pro nobis.
Quarto giorno – Per chi cerca giustizia
Beata Maria Cristina, tu che hai sempre operato con rettitudine e giustizia, ascolta le suppliche di chi si trova coinvolto in situazioni di ingiustizia o oppressione.
Intercedi per chi deve affrontare processi nei tribunali, per coloro che lottano per i propri diritti, per i poveri e i deboli che non trovano difesa. Ottieni da Dio la grazia di una giustizia equa e misericordiosa per tutti.
Beata Maria Cristina, ora pro nobis.
Quinto giorno – Per gli imprenditori e i lavoratori
Beata Maria Cristina, patrona della dignità del lavoro, prega per chi porta avanti un’attività, per gli imprenditori che cercano di agire con onestà e giustizia.
Intercedi per chi lavora con sacrificio, per chi è sfruttato, per chi ha perso il lavoro e non riesce a sostentare la propria famiglia. Ottieni la grazia di un buon lavoro dignitoso e benedetto per tutti, fa’ che chi investe abbia la prosperità necessaria per moltiplicare il bene.
Beata Maria Cristina, ora pro nobis.
Sesto giorno – Per i giovani
Beata Maria Cristina, che hai vissuto la tua giovinezza nel fervore della Fede e nell’amore per il prossimo, guarda ai giovani di oggi.
Intercedi per loro affinché sappiano scegliere la via del bene, resistano alle tentazioni della carne, del mondo e del Maligno e costruiscano la loro vita sui valori del Vangelo. Sii guida per chi cerca un senso e luce per chi si sente smarrito.
Beata Maria Cristina, ora pro nobis.
Settimo giorno – Per i sacerdoti e le vocazioni
O Beata Maria Cristina, che hai amato e venerato i ministri di Dio, intercedi per i sacerdoti, affinché siano santi e fedeli al ‘depositum fidei’ nella loro missione di predicatori e confessori.
Chiedi al Signore di suscitare nuove vocazioni nella Chiesa, giovani generosi e pronti a seguire Cristo con cuore indiviso, per la salvezza delle anime e la gloria di Dio.
Beata Maria Cristina, ora pro nobis.
Ottavo giorno – Per i poveri e gli emarginati
Beata Maria Cristina, che hai vissuto con un cuore aperto alle necessità dei poveri e degli ultimi, intercedi per chi soffre a causa della povertà materiale e spirituale.
Ottieni per loro il necessario per vivere con dignità e per noi la grazia di essere strumenti della Provvidenza divina, capaci di amare e servire chi è nel bisogno.
Beata Maria Cristina, ora pro nobis.
Nono giorno – Per la nostra santificazione
Beata Maria Cristina, esempio luminoso di santità, prega per noi affinché possiamo crescere nella Fede, nella Speranza e nella Carità.
Ottieni per ciascuno di noi la grazia di vivere come autentici figli di Dio, pronti a compiere la Sua volontà in ogni momento della nostra vita, senza cadere nelle trappole dell’eresia che serpeggia tra gli uomini di chiesa come un tempo nel giardino dei progenitori strisciava l’antico serpente, per poter un giorno raggiungere il Regno dei Cieli.
Beata Maria Cristina, ora pro nobis.
Preghiera da recitare ogni giorno
O Beata Maria Cristina di Savoia, tu che sei passata sulla Terra lasciando la fragranza del Paradiso, guarda con bontà alle nostre suppliche. Intercedi per noi presso il Signore, affinché possiamo ricevere le grazie necessarie per superare le difficoltà e camminare con gioia verso la santità.
Con fiducia e amore ti preghiamo, certi del tuo aiuto: Beata Maria Cristina, ora pro nobis.
Reginella santa
Testo e musica di Roberto Bonaventura
Aveva i suoi occhi il mare | Aveva il suo sole l’estate | Aveva degli angeli i sogni | La vita vissuta da lei
Tesseva parole d’amore | in preci d’ardente stupore | profumo di mistico fiore | In ogni sorriso sbocciò
“Sia fatta la Sua volontà | in ogni istante e per l’eternità” | amando Dio hai amato Napoli | e sua gente in cui vedevi il tuo amato Gesù
Aveva negli occhi il cielo | tra nembi d’incenso il pensiero | liturgico e ardente mistero | sublime e regale beltà
Ricolma di fede e d’amore | brillava di santo splendore, | ma aveva una spina nel cuore | offerta con dolce pietà…
“Sia fatta la Sua volontà | in ogni istante e per l’eternità” amando Dio hai amato Napoli | e sua gente in cui vedevi il tuo amato Gesù
Reginella santa tu | ma il tuo regno è di lassù | sposa, regina e madre tu | guarda quaggiù…
Per approfondire
La Beata Maria Cristina di Savoia
Bella come un angelo
La Beata Maria Cristina di Savoia, Regina delle Due Sicilie, nata il 14 novembre 1812, era la figlia minore del Re di Sardegna, Vittorio Emanuele I, e dell’Arciduchessa Maria Teresa d’Asburgo-Este. Fu la prima moglie di Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie.
La Regina Maria Cristina è stata una delle prime ad avviare un concetto nuovo di carità. Non più il semplice obolo, ma l’adoperarsi per offrire ai bisognosi l’opportunità di una vita migliore. Nei quartieri più abbandonati di Napoli aprì mobilifici e maglifici, e inserì nelle seterie del Casertano una produzione di abiti e tessuti dando lavoro e riscatto a tantissime persone.
Bella, mite e colta – «charmante et parfaite», la definiva il Conte di Cavour – a suo agio con ambasciatori, sovrani e lazzaroni, portatrice di una visione politica di orientamento riformista e, talvolta, apertamente liberale: sono queste le caratteristiche di Maria Cristina, che nel breve arco della sua vita sarà capace di ritagliarsi un profilo di grande spessore, a dispetto della sua estrema riservatezza.
La sovrana riuscì ad instaurare col marito un rapporto di profonda stima reciproca e ad essere al suo fianco non solo nella vita coniugale, ma anche nella vita politica e sociale, seppure in modo discreto. Accanto a questo “ruolo indiretto” spicca il vero e proprio protagonismo della regina nella gestione dell’assistenza e della beneficenza pubblica, nella promozione del mecenatismo di Stato, nell’ideazione di progetti relativi alla custodia ed alla valorizzazione dei beni architettonici e culturali del Regno. Anche sotto il profilo delle relazioni diplomatiche, Maria Cristina è in grado di incidere profondamente dando vita ad una complessa trama di affari, capace di rafforzare la proiezione internazionale della Corona delle Due Sicilie.
Lo studio dei documenti permette di tratteggiare il volto di una regina “moderna” e cosmopolita, ostile alle persecuzioni politiche (celebri sono le sue intercessioni per la sospensione della pena di morte, che hanno portato ad una moratoria per i condannati politici), attenta ai temi dell’emancipazione (soprattutto femminile), della tutela delle arti e delle antichità, della comunicazione con le masse, dell’assistenza agli indigenti e dell’assistenza sociale di Stato, che rappresentano a tutti gli effetti un “surrogato” del protagonismo politico vero e proprio.
A lei si deve l’istituzione di un opificio di letti, indumenti e coperte presso il convento di San Domenico Soriano, per distribuirne i prodotti alle famiglie meno abbienti; a lei si deve il rilancio della lavorazione del corallo a Torre del Greco e quello dell’industria serica a San Leucio, due straordinarie misure di politica economica che aspettano ancora di essere ricostruite in modo approfondito e analitico: è stata lei a percorrere sul lavoro alcuni principi della Dottrina Sociale della Chiesa. Infatti, a lei si devono, ancora, l’estensione delle misure di protezione sociale e il rilancio delle manifatture e dei commerci in tutte le province del Regno, e in particolare nella “ribelle” Sicilia, nella convinzione che solo una rinnovata presenza dello Stato e un volto più clemente della monarchia avrebbero potuto colmare la distanza fra l’isola e la capitale partenopea.
d80242_96e4abfc4851450da2f27eb814a614c8mv2.jpg La Cappella Reale dei Borbone nella Real Basilica di Santa Chiara in Napoli, dove riposano le sue spoglie mortali.
Maria Cristina morì il 31 gennaio 1836, non ancora ventiquattrenne, per i postumi del parto, nel dare alla luce l’unico figlio Francesco, che alla morte del padre sarebbe salito al trono, divenendo in tal modo l’ultimo Re del Regno delle Due Sicilie. Lo stesso Francesco sarebbe stato educato nel culto di sua madre, chiamata la Regina Santa. All’unica figlia del Servo di Dio Francesco II e di sua moglie Maria Sofia di Baviera, una bambina che nacque quando i genitori erano già in esilio, venne dato il nome della nonna. La piccola Maria Cristina Pia visse però solo alcuni mesi.
Anche per via delle grazie che il popolo napoletano attribuiva alla sua intercessione, e per l’interessamento del Re Ferdinando II, il 6 novembre 1852 l’Arcivescovo metropolita di Napoli, il Venerabile Cardinale Sisto Riario Sforza, avviò il Processo sulla fama di santità, virtù e miracoli della Regina consorte Maria Cristina. Nel corso del Processo Ferdinando II dichiarerà: «Lei mi ha insegnato a vivere e a morire». Il 9 luglio 1859 fu dichiarata Serva di Dio da Papa Pio IX e iniziò il Processo di Beatificazione e Canonizzazione. il 6 maggio 1937 fu dichiarata Venerabile da Papa Pio XI. A questo punto però, anche a causa della Seconda Guerra Mondiale e delle vicende conseguenti, tra cui il bombardamento di Napoli e la distruzione del complesso monumentale di Santa Chiara, la Causa subì un rallentamento negli anni seguenti. In seguito, fu proclamata la Repubblica in Italia e Re Umberto II di Savoia andò in esilio.
Poi, la causa di beatificazione e canonizzazione fu rimessa in moto dai Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia e sabato 25 gennaio 2014 presso la Reale Basilica di Santa Chiara di Napoli, dov’è sepolta nella Cappella Reale dei Borbone, si tenne il rito di beatificazione in una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo metropolita di Napoli, concelebranti dal Cardinale legato Angelo Amato, dal Cardinale Renato Raffaele Martino e dagli Arcivescovi Tommaso Caputo, Armando Dini, Fabio Bernardo D’Onorio, Arrigo Miglio e Mario Milano.
In occasione della preghiera dell’Angelus Domini del 26 gennaio 2014 Papa Francesco disse: «Ieri, a Napoli, è stata proclamata Beata Maria Cristina di Savoia, vissuta nella prima metà del secolo diciannovesimo, Regina delle Due Sicilie. Donna di profonda spiritualità e di grande umiltà, seppe farsi carico delle sofferenze del suo popolo, diventando vera madre dei poveri. Il suo straordinario esempio di carità testimonia che la vita buona del Vangelo è possibile in ogni ambiente e condizione sociale».
- Per approfondire: Beata Maria Cristina: esempio per chi è nelle condizioni di poter aiutare i poveri [QUI]
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