«Bene il “salva-Milano” servono nuove norme»

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La sostanza è che il Presidente dell’Anci e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sta dando copertura politica al suo collega Beppe Sala, primo cittadino del capoluogo meneghino e anche al Pd di Elly Schlein sul cosiddetto “Salva Milano”. Bloccato in Senato dopo il via libera alla Camera proprio dai dubbi improvvisi dei dem in seconda lettura del provvedimento. Ieri Manfredi per confortare Sala è salito a Milano, alla Scala, in occasione delle celebrazioni del Fai dove ha ribadito il concetto: «La norma “Salva Milano” sicuramente rappresenta una soluzione per dare una risposta a quello che è il passato e il presente».

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Per poi precisare: «Per il futuro è però indispensabile che ci sia una riforma della norma urbanistica che definisca con precisione gli strumenti per la rigenerazione urbana, guardando a quelle che sono anche le nuove esigenze: risparmio del suolo, transizione ambientale, rispetto di quelli che sono gli equilibri sociali nei territori». Si ragiona nel territorio sempre minato dell’urbanistica, del resto siamo in un Paese dove giustamente le tutele ambientali, paesaggistiche e storico architettonico sono stringenti: i suoli sono la ricchezza dell’Italia e vanno maneggiati con cautela. Manfredi chiede l’aggiornamento di una legge urbanistica che ha abbondantemente superato il mezzo secolo di vita. Il Presidente Anci infatti insiste: «Abbiamo grandi problemi legati alla casa in tantissime città. Io mi auguro che si esca da questo stallo e si dia una risposta alle necessità che hanno i Comuni e le città. In questo settore veniamo da tanti anni in cui ci sono state interpretazioni contrastanti e norme regionali differenziate».

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Per capire bene la portata politica delle parole del “Sindaco dei Sindaci” va ricordato cosa è il “Salva Milano”. Che arriva per togliere dall’imbarazzo funzionari del Comune meneghino e imprenditori accusati e indagati di abuso edilizio e lottizzazione per la costruzione di una Torre da 24 piani, il processo si celebrerà ad aprile. A Milano hanno abbattuto e ricostruito, in ambito urbano utilizzando solo una Scia – acronimo di Segnalazione certificata di inizio attività – e non con il titolo abilitativo che rilascia il Comune. Per fare la Torre, secondo l’accusa, non sarebbero stati rispettati determinati parametri cioè ci si è allargati troppo. Gli indagati e lo stesso Sala fanno notare «che queste regole sono in vigore da almeno tre lustri e votate anche dalla Sinistra». In Campania – al riguardo – in materia di rigenerazione urbana c’è una legge molto più stringente ma anche molto più chiara varata dalla Regione per mano dell’assessore Bruno Discepolo che ha un meccanismo di premialità, però con molti paletti. Si può abbattere e ricostruire aumentando del 30% le cubature non nei centri storici e non in tutti i contesti urbani e se all’aumento di cubature non corrisponde consumo di suolo. Tra le condizioni per far scattare la premialità anche l’obbligo di abbattere le barriere architettoniche e tenere conto della transizione energetica. In questo contesto Manfredi non è contrario a quella che è una specie di sanatoria, del resto si dovrebbero abbattere centinaia di edifici in tutto il Paese, ma chiede la riforma della legge urbanistica. Che andrebbe fatto celermente. Contrari sono il M5S e buona parte della sinistra.

Si può dire che “Milano chiama e Napoli risponde”. Un vero cambio di paradigma atteso che Sala, fino a novembre avversario di Manfredi per la poltrona di Presidente dell’Anci, utilizzando anche l’arma della territorialità vagamente razzista disegnando un sud piagnone e poco produttivo. Sala, dunque, fa una doppia capriola all’indietro per riposizionarsi in una discussione nazionale e anche dentro al Pd, grazie al sindaco di Napoli e Presidente dell’Anci. In questo senso il via libera di Manfredi ha già sbloccato i consiglieri comunali milanesi che domani in Aula presenteranno una mozione politica a sostegno di Sala. Non una cosa banale, anzi. Copertura politica di cui beneficia lo stesso Pd imbarazzato dal sì dei dem alla Camera e dallo stop del “Salva Milano” dei senatori del Pd. Con Governo e centrodestra pronti ad appoggiare il provvedimento che porta il nome del capoluogo lombardo, ma i cui effetti si estenderebbero a tutto il Paese.

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Di più, si può attingere da Napoli e dalla Campania linfa vitale in quanto a idee per la rigenerazione urbana e per una nuova legge urbanistica. Manfredi da sindaco di Napoli, per esempio, ha messo in piedi un nuovo Puc – Piano urbanistico comunale questa la nuova dizione che sostituisce a livello lessicale il Prg – il cui meccanismo basilare è fondato proprio su nuove regole, vale a dire abilitando nuove funzioni in edifici vecchi come al Centro direzionale, favorendo i project financing, dunque il rapporto tra pubblico e privato. E infine ma non ultimo, tutele per il Centro storico Unesco, anche su questo tema Manfredi chiede leggi specifiche e più poteri per i sindaci.





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