status di rifugiato donne afghane

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La Sentenza del 4 ottobre 2024: Un’Analisi Giuridica

La Terza Sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con la sentenza del 4 ottobre 2024 nelle cause riunite C-608/22 e C-609/22, ha stabilito un importante precedente giuridico in materia di protezione internazionale. La decisione riguarda il riconoscimento dello status di rifugiato a due donne afghane che hanno richiesto asilo nell’Unione Europea a causa delle restrizioni discriminatorie imposte dal regime talebano.

I Principi Fondamentali Richiamati dalla Corte

La Corte ha ribadito che la parità tra uomini e donne è sancita da numerosi strumenti internazionali, tra cui:

  • La Convenzione di Istanbul (artt. 1, 3 e 4);
  • La Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW) (artt. 3, 5, 7, 10 e 16);
  • La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) (artt. 3 e 4).

Secondo la Corte, il matrimonio forzato equivale a una forma di schiavitù vietata dall’articolo 4 della CEDU, mentre l’assenza di protezione contro le violenze di genere e domestiche costituisce un trattamento inumano e degradante, in violazione dell’articolo 3 della CEDU.

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Il Concetto di Persecuzione e il Criterio della Somma delle Misure Discriminatorie

L’aspetto più rilevante della sentenza è l’affermazione secondo cui le misure discriminatorie imposte alle donne afghane devono essere valutate nel loro insieme, e non solo singolarmente.

Anche se una misura isolata potrebbe non raggiungere il livello di gravità richiesto dall’articolo 9 della Direttiva 2011/95, il cumulo di restrizioni crea una condizione di segregazione tale da costituire una vera e propria persecuzione.

La Corte ha elencato alcuni esempi di misure discriminatorie imposte dal regime talebano:

  • Restrizioni all’accesso all’istruzione;
  • Limitazioni all’assistenza sanitaria;
  • Divieto di lavorare o di praticare sport;
  • Limitazione della libertà di circolazione;
  • Imposizione dell’abbigliamento obbligatorio;
  • Esclusione dalla vita politica e pubblica.

Tali misure, applicate in modo sistematico e deliberato, negano alle donne afghane i diritti fondamentali connessi alla dignità umana e trasformano la società in un sistema di segregazione e oppressione.

La Condizione delle Donne in Afghanistan Sotto il Regime Talebano

Dal ritorno al potere dei talebani nell’agosto 2021, i diritti delle donne in Afghanistan hanno subito una regressione senza precedenti. Le politiche adottate dal regime hanno reso le donne invisibili nella vita pubblica e private delle libertà più basilari.

Esclusione dall’Istruzione e dal Lavoro

Uno degli atti più devastanti del governo talebano è stato il divieto di istruzione per le ragazze oltre la scuola primaria. Nel dicembre 2022, è stata vietata anche l’istruzione universitaria per le donne, di fatto impedendo loro qualsiasi prospettiva di emancipazione economica e sociale.

Sul fronte lavorativo, le donne sono state espulse da numerosi settori professionali, comprese le organizzazioni non governative internazionali, con la sola eccezione del settore sanitario.

Imposizioni e Controllo Sociale

Il regime talebano ha imposto alle donne il burqa integrale e ha severamente limitato la loro libertà di movimento. Oggi, le donne afghane possono uscire di casa solo se accompagnate da un uomo della famiglia e con permessi speciali.

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Chiunque non rispetti queste regole rischia punizioni corporali o il carcere.

Violenza di Genere e Matrimonio Forzato

L’assenza di protezione legale espone le donne afghane a violenze domestiche, stupri e matrimoni forzati senza possibilità di ricorso legale. Non esistono centri di accoglienza per le vittime di violenza, e molte donne sono costrette a subire abusi senza alcuna tutela.

Rischio di Persecuzione e Richiesta di Asilo

Il riconoscimento della persecuzione di genere è essenziale per garantire alle donne afghane protezione internazionale.

La Corte di Giustizia UE ha chiarito che, date le condizioni attuali in Afghanistan, una donna afghana può ottenere asilo senza dover dimostrare un rischio individuale specifico, poiché il solo fatto di essere donna in quel contesto è sufficiente a giustificare la richiesta di protezione.

Implicazioni della Sentenza e Futuri Scenari

Questa sentenza ha un impatto significativo sulle politiche europee in materia di asilo. Le autorità nazionali dovranno tenere conto del contesto sociale e politico dell’Afghanistan nell’esaminare le domande di protezione internazionale presentate dalle donne afghane.

Cosa Cambia con Questa Sentenza?

  1. Maggiore tutela per le donne afghane che cercano asilo nei paesi dell’Unione Europea.
  2. Nuovi standard giuridici per la definizione di “atto di persecuzione”, considerando la somma delle misure discriminatorie anziché singoli episodi di violenza o discriminazione.
  3. Pressione politica sugli Stati membri affinché adottino politiche di accoglienza più flessibili per le donne in fuga dall’Afghanistan.

Sfide e Criticità

Nonostante questa decisione rappresenti un passo avanti, restano aperte diverse questioni, tra cui:

  • La difficoltà di applicazione uniforme della sentenza nei diversi Stati membri.
  • Il problema della lentezza burocratica nei procedimenti di asilo.
  • Il rischio di rimpatrio forzato per molte donne ancora bloccate in paesi di transito.

La sentenza della Corte di Giustizia dell’UE del 4 ottobre 2024 rappresenta un riconoscimento giuridico fondamentale della persecuzione di genere come base per il riconoscimento dello status di rifugiato. Essa impone agli Stati membri di adottare un’interpretazione ampia della normativa in materia di asilo e di tenere conto delle condizioni drammatiche vissute dalle donne afghane sotto il regime talebano.

Questa decisione non è solo una vittoria per le richiedenti asilo, ma un segnale chiaro per la comunità internazionale: la negazione sistematica dei diritti delle donne deve essere riconosciuta come una forma di persecuzione e merita una risposta adeguata da parte degli ordinamenti giuridici nazionali ed europei.

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