Roccaraso devi decidere il tuo futuro! – Amolivenews

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


Questo è il momento di parare i colpi. E quindi ben venga l’unico provvedimento possibile messo in atto per disciplinare gli accessi in paese dei gitanti napoletani che vorrebbero scivolare sulla neve, che non c’è più, dopo il disastro mediatico iniziato due settimane fa.

In questo periodo è accaduto di tutto e di più con le disquisizioni instaurate, il più delle volte imprecise o volutamente sviate dalla carta stampata, televisioni, giornali online, tam tam sui social. Si sono mischiati i nobili sci, che scivolano beatamente a quote più alte, con la necessità di far usare a tutti i costi bob, padelle o buste di plastica e camere d’aria gonfiate di ruote.

Non avrei mai immaginato che il fenomeno vecchio di una cinquantina di anni e che tanti problemi ci ha procurato, “in via riservata”, sul territorio e nel declino del gradimento della nostra capacità di ospitalità, raggiungesse un livello mediatico negativo così alto che ha il giusto e disgustoso sapore della sconfitta di questa località turistica e sciistica ultracentenaria. Sarebbe una magra e grave consolazione illudersi che in fondo la vicenda accaduta fa parte di quel fenomeno più generale dell’overturism che riguarda diverse località turistiche siano esse invernali che estive. Qui il fenomeno è più grave e non è dignitoso nascondersi dietro un dito.

Microcredito

per le aziende

 

Non so, nessuno lo sa cosa ci aspetta quando passiamo dall’altra parte di quella che non è più la nostra esistenza, ma se per caso lì ci dovesse essere un osservatorio sul resto della vita che abbiamo lasciato, beh, allora mi vengono in mente diversi personaggi che ci hanno fatto grandi turisticamente, affacciati a un balcone, piuttosto preoccupati a guardare quaggiù e a commentare afflitti e sconsolati ciò che accade in questi giorni.

Giuseppe Andrea Angeloni, Giovanna e Umberto di Savoia, Carlo Caffarelli, Leandro Zamboni, i fratelli Valle e il collega Pompanin, Gregorio Cipriani, Raffaele Angeloni e un po’ sopra gli altri Francesco Lancia più noto come don Ciccio, ma solo per la simpatia che mi ha infuso, col suo fare energico e risolutivo nell’organizzazione conferita a quella Roccaraso che costoro costruirono per fare abbandonare ai roccolani l’attività di pastori e renderli operativi nell’ambito dell’economia turistica.

Ebbene cosa avranno commentato? Nessuno lo può sapere, ma tutti lo possiamo candidamente immaginare. Torno solo su don Ciccio per farvi capire, chi non lo sapesse, che alle guardie comunali, faceva elevare le contravvenzioni a chi osava abbandonare per le strade le galline, che sporcavano dappertutto. E poi fece trasferire fuori del paese gli animali più grandi al fine di mostrare una Roccaraso pulita e ospitale.

Ci sarebbe da raccontare con pagine e pagine questa mia disquisizione di ciò che ognuno di questi personaggi ha compiuto per rendere grande Roccaraso, si arriverebbe a un libro, e io ne ho scritti diversi a tal proposito. Qualcuno mi ha dolcemente rimproverato di essermi appena avventurato a raccontare dalla ripresa del dopo guerra in poi, quando Roccaraso, per via dei soldati tedeschi è dovuta ripartire da zero. Rispondo sempre che dopo aver ricostruito questo paese con le nostre case, gli alberghi, tante ville e con i primi impianti di risalita, presto è incominciata a serpeggiare la speculazione edilizia che ci ha portato a queste nefaste conseguenze e perciò ho abbandonato il piacere di descrivere la Roccaraso che non mi è più piaciuta. Anche perché ci sono ragioni strettamente personali, ma queste me le tengo per me.

A questo punto però, la vicenda di questi giorni non può esaurirsi gradualmente in un fumoso e liberatorio: finalmente l’inverno è finito! Perché il prossimo è quasi pronto dietro l’angolo, nella misura in cui non si potrà cadere di nuovo dalla padella, che adesso è gravemente bucata e sotto c’è solo la brace. Ed è cosa nota che il contatto diretto con la brace brucia e distrugge ogni cosa.

E allora? La risposta è molto semplice. Non ci si può fermare alla semplice ordinanza adottata per disciplinare il numero degli autobus in arrivo. I roccolani devono decidere cosa vogliono fare da grandi: se continuare su questa strada impervia ed altamente pericolosa o incominciare a ragionare se si possono e quindi si devono adottare provvedimenti più sostanziali, volti a riconferire a questa località turistica una auspicata e rinnovata capacità di ospitalità volta soprattutto a riportare i proprietari delle seconde case nel numero massimo e con la frequenza spalmata sul resto dell’anno.

C’è da lavorare molto e soprattutto bene. Ci vorrà coraggio come don Ciccio da podestà (allora il sindaco, si chiamava così), insegnò ai nostri nonni e tutti lo amavano.

Il distacco che c’è tra la comunità, che peraltro in quanto tale quasi non esiste, con gli eletti all’amministrazione di Roccaraso sa molto di delega dei problemi, quando invece il contatto deve essere diretto ed efficace per stimolare e guidare il percorso migliore da seguire. Quindi rimbocchiamoci le maniche e cambiamo strada, perché sono certo che progressivamente si può aprire un’autostrada.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Ugo Del Castello





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link