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Secondo quanto riporta Ansa, la procura di Perugia dovrebbe iscrivere il fascicolo lunedì. Nella denuncia è stata segnalata l’ipotesi di violazione dell’articolo 42 della legge 124/2007, perché la procura di Roma avrebbe dovuto adottare le necessarie cautele per evitare l’indebita diffusione degli atti riservati. I consiglieri laici di area centrodestra del Csm spingono per l’apertura di una pratica contro il pm
Il lavoro della procura di Perugia sull’esposto del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) dovrebbe iniziare lunedì, secondo quanto riporta Ansa. Venerdì il Dis ha fatto sapere di aver presentato un esposto contro il procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi. Lo ha accusato di aver diffuso le informazioni segrete ricevute proprio dai servizi, nell’ambito di un’indagine avviata a seguito di una denuncia del capo di gabinetto della premier Giorgia Meloni, Gaetano Caputi, contro il direttore di Domani e alcuni dei suoi giornalisti, per aver pubblicato un’inchiesta sui suoi affari e conflitti d’interesse.
Cercando le fonti di Domani, i pm hanno ricevuto dall’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna) documenti che hanno permesso di scoprire che a fare ricerche sul capo di gabinetto, in alcune banche dati riservate, erano stati, in realtà, tre account intestati all’agenzia. Il rapporto segreto dell’Aisi è stato inserito dalla procura di Roma nel fascicolo consegnato ai legali dei giornalisti di Domani, che sono stati così in grado di pubblicarlo.
Dopo la denuncia del Dis, secondo quanto risulta all’Ansa, lunedì dovrebbe arrivare l’iscrizione del fascicolo alla procura di Perugia. Nell’esposto è stata segnalata l’ipotesi di violazione dell’articolo 42 comma 8 della legge 124 del 2007, perché la procura di Roma in qualità di destinataria delle informative riservate avrebbe dovuto adottare le necessarie cautele per evitarne l’indebita diffusione.
La denuncia si inserisce nel quadro che vede la premier contrapposta proprio al procuratore capo Lo Voi, che le ha notificato un avviso di iscrizione sul registro degli indagati per favoreggiamento e peculato per la vicenda della liberazione del generale libico Almasri.
La richiesta di incompatibilità
I consiglieri laici di area centrodestra del Consiglio superiore della magistratura – Isabella Bertolini, Claudia Eccher, Daniela Bianchini, Felice Giuffrè ed Enrico Aimi – hanno presentato una «richiesta di apertura pratica ai fini dell’avvio di un procedimento per incompatibilità ambientale-funzionale e trasmissione degli atti alla procura generale per la valutazione di eventuali illeciti disciplinari nei confronti di Franco Lo Voi, Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Roma».
«Diversi organi d’informazione», scrivono in una nota i membri laici, «nei giorni scorsi, hanno ripreso degli stralci dell’ultima audizione davanti al Copasir del dottor Alfredo Mantovano, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio. Secondo quanto riportato, l’ufficio giudiziario guidato dal dottor Lo Voi ha consegnato, nell’ambito della chiusura indagini di un procedimento penale per rivelazione a carico di alcuni giornalisti, una informativa redatta dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) con classifica di segretezza “Riservato”, poi pubblicata integralmente sul quotidiano dove i predetti lavorano».
E, prosegue la nota, posto che è «espressamente vietato fare copia» di «tale informativa» e «che i profili di responsabilità penale di tale condotta sono di competenza dell’Autorità giudiziaria di Perugia, già informata» dal Dis, «è evidente che quanto accaduto abbia seriamente compromesso i rapporti istituzionali tra la Procura di Roma e le Agenzie dell’intelligence».
In particolare, concludono i consiglieri laici di centrodestra «risulta essere stato compromesso proprio l’affidamento, da parte delle Agenzie, circa l’effettiva tutela del segreto degli atti trasmessi in Procura».
Per questo, scrivono Bertolini, Eccher, Bianchini, Giuffrè ed Aimi, «è stata chiesta l’apertura di una pratica in Prima Commissione per incompatibilità ambientale e funzionale» e «la trasmissione degli atti al Procuratore generale della Cassazione per l’eventuale individuazione di profili disciplinari del dottor Lo Voi da perseguire».
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