Lo sport come valore: intervista a Marco Calogiuri, vice presidente CSI

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Lo sport non è solo competizione, ma anche educazione, inclusione e crescita personale. Ne è convinto Marco Calogiuri, Vice Presidente del Centro Sportivo Italiano  un’istituzione che da anni promuove lo sport come strumento di aggregazione e formazione per giovani e adulti. In questa intervista, ci racconterà il ruolo del CSI nel territorio, le iniziative che stanno trasformando il modo di vivere lo sport e le sfide che associazioni e società sportive affrontano oggi. Un viaggio tra passione, impegno e valori che fanno dello sport un pilastro fondamentale per la comunità.

D- Negli ultimi anni, lo sport in Puglia ha vissuto una crescita significativa. Quali sono, secondo lei, i fattori che hanno contribuito maggiormente a questo sviluppo?

Il cosiddetto “viaggio sportivo” è un fenomeno in crescita tra i giovani: il 21%dei viaggi è effettuato da persone con meno di 25 anni di età e quasi il 52% ne ha meno di 40. Il segmento di potenziali fruitori di un ipotetico sistema di turismo sportivo può contare in Italia su circa 20 milioni di persone che praticano uno o più sport pari al 34,3% della popolazione con più di 3 anni. La Puglia diventa attrattiva attraverso lo sport e le società sportive a dimostrazione di quanto la nostra regione sia in grado di proporre ai visitatori anche altro rispetto alle sue bellezze storiche e paesaggistiche. Questo aspetto è un dato di fatto che viene consolidato anno per anno, e che deve far leva continuamente sulle opportunità che vengono date al territorio, come ad esempio, il “viaggio” del Giro d’Italia di ciclismo, nella nostra magnifica terra del Salento.

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D- Il CSI Lecce è da sempre impegnato nella promozione dello sport di base. Quali iniziative recenti hanno avuto un impatto concreto sulla partecipazione dei giovani alle attività sportive?

Due momenti su tutti. In particolar modo rilanciati dalla fresca e frizzante presidente del CSI Lecce Sabina Tondo, il Campionato Provinciale di Padel e la Philadelphia Junior Cup. Con il Padel puntiamo a crescere in un segmento sportivo che come disciplina sportiva attrae famiglie e giovani che con sano divertimento si uniscono per la gioia dello stare insieme. Il nostro Comitato Provinciale punta molto alla crescita del Padel targato CSI e si pone come punto di riferimento per l’intero movimento salentino. La Philadelphia Junior Cup è l’occasione per tanti ragazzi e ragazze di entrare in contatto con il calcio dei grandi campioni, quello del massimo campionato, attraverso numerosi incontri ed attività. L’obiettivo della sinergia è infatti quello di diffondere, anche grazie al rapporto con i Club di Serie A, i valori dell’inclusione, della collaborazione, dell’amicizia e del gioco di squadra. Passando per l’organizzazione di appuntamenti negli stadi, nei centri di allenamento, nelle sedi dei Club e degli oratori, i giovani calciatori hanno l’occasione di vivere momenti di sport e riflessione, diventando protagonisti di un percorso di sensibilizzazione sulle tematiche del razzismo e della discriminazione. Gli incontri e le attività in collaborazione con i Club di Serie A si svolgono parallelamente al torneo della Philadelphia Junior Cup, tra i mesi di febbraio e maggio. Anche noi, a Lecce, con l’US Lecce, saremo parte integrante di questo straordinario percorso associativo con gli Oratori della nostra Provincia.

D- Oltre ai benefici fisici, lo sport è uno strumento potente per l’inclusione e la formazione dei ragazzi. Quali esempi virtuosi ha visto nel nostro territorio?

ll progetto TuttInGioco, frutto della collaborazione tra CSI e Fondazione ConadETS, è stato il fulcro delle nostre iniziative per l’inclusione e la formazione dei ragazzi ed è proseguito nella scorsa estate per il secondo anno consecutivo con il coinvolgimento di oratori e società sportive in tutta Italia. Una forte collaborazione tra Fondazione Conad ETS e il Centro Sportivo Italiano, sinergia importante per realizzare il progetto TUTTINGIOCO: un programma di attività sportive per rendere lo sport accessibile a tutti, con una particolare attenzione ai ragazzi con difficoltà economiche e che ha previsto il coinvolgimento degli oratori e di alcune società sportive italiane che organizzano i camp estivi, oltre a degli appuntamenti finali. Nell’estate del 2024 sono stati coinvolti, tra giugno e settembre, 8.500partecipanti, distribuiti in 50 oratori e società sportive di 17 città italiane. Sono stati 1.800 i voucher erogati da Fondazione Conad ETS per agevolare l’accesso ai camp estivi di bambini e ragazzi su tutto il territorio nazionale. Ben 2.000giovani e giovanissimi hanno così potuto godere di riduzioni o partecipare gratuitamente ai centri estivi organizzati nell’estate, prendendo inoltre parte al primo Torneo Nazionale estivo degli Oratori. La competizione, svoltasi nel corso dei camp estivi, ha coinvolto oratori e società sportive – tutte le 50 realtà territoriali coinvolte hanno inoltre ricevuto da Fondazione Conad ETS del materiale ludico-sportivo per la realizzazione delle attività – in 5 eventi finali, decretando altrettante squadre vincitrici nelle città di Salerno, Lecce, Cuneo, Lecco e Ravenna, dove si sono radunati nelle cinque giornate ben 500 partecipanti.

D- Quali sono le principali sfide che le associazioni sportive dilettantistiche devono affrontare oggi in Puglia e come il CSI Lecce sta supportando queste realtà?

L’entrata in vigore della Riforma dello sport ha introdotto una serie di norme volendo modernizzare il settore e garantire maggiore trasparenza. Tuttavia, procedure amministrative complesse, nuovi adempimenti fiscali e obblighi stanno trasportando migliaia di associazioni sportive in un vero e proprio labirinto. Si rischia di allontanare le società sportive dalla loro missione: essere luoghi di incontro, crescita e inclusione. Le piccole realtà – in particolare le parrocchie, gli oratori e le associazioni di periferia faticano a reggere il peso di una macchina burocratica che richiede competenze gestionali sempre più specifiche, sottraendo tempo ed energie alla vera anima dello sport: la relazione con i giovani, il supporto alle famiglie, la promozione di stili di vita sani, la formazione e l’educazione. La società sportiva, nella storia del Csi, è sempre stata una comunità, un luogo dove i bambini imparano a collaborare e a rispettare le regole; dove le famiglie
si incontrano; dove si combattono le solitudini e si costruiscono reti sociali. Ma come si può continuare a perseguire questa missione quando il tempo e le risorse sono assorbiti da una vera e propria angoscia nei confronti degli adempimenti? Come si può andare avanti, quando le norme generano caos(palese la contraddizione nel trattamento tra co.co.co. sportive e collaborazioni occasionali sotto i 5 mila euro), confusione, incertezza? Come si arriverà al gennaio 2026, quando molte operazioni sportive trasleranno dall’esclusione all’esenzione dell’Iva? Le norme, nate per tutelare il mondo sportivo, stanno spingendo molte realtà sportive alla chiusura, con la conseguente eclissi di quel presidio sociale e culturale, quale la comunità sportiva. Non si tratta di abolire la riforma, che ha portato ordine eri chiamato ad un salto di qualità, né di contare sull’ennesimo rinvio, ma, senza pregiudizi e con la giusta sensibilità, è necessario analizzare la situazione e proporre semplificazioni, come anche gli esperti suggeriscono, per garantire la sostenibilità e l’identità dello sport di base. Come CSI LECCE, cerchiamo di rilanciare proposte ragionevoli e di buon senso, accompagnando tutte le nostre affiliate garantendo i servizi di assistenza di natura fiscale e amministrativa convinti di avere a cuore il futuro delle associazioni sportive.

D- Guardando al futuro, quali progetti o strategie potrebbero rafforzare ancora di più la cultura sportiva tra i giovani pugliesi?

Rilanciare e ravvivare il rapporto delle Agenzie educative del territorio: PARROCCHIA, SCUOLA, FAMIGLIA, ENTI LOCALI. Costruire un percorso sinergico di proposta della cultura sportiva come elemento e diritto costituzionalmente garantito che permea il giovane fin dalla sua tenera età, con ore di istruzione motoria a scuola, e prosieguo negli ambienti parrocchiali e nelle strutture sportive degli Enti Locali. Le leggi nazionali, la Costituzione in primis, poi l’intero ordinamento impongono scelte precise, ma occorre di più. Occorre avere un ICARE continuo per la pratica sportiva, un ICARE che impone una cabina di regia delle Agenzie educative che non passino la palla, ma giochino all’unisono in un attacco corale .Questo potrebbe portare un ulteriore scatto per l’amore e la promozione della pratica sportiva per i nostri giovani.

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Questa conversazione con Marco Calogiuri ci ha permesso di approfondire il valore dello sport come strumento di crescita personale e comunitaria. Il lavoro del CSI Lecce rappresenta un esempio concreto di come lo sport possa diventare un’opportunità per educare, unire e promuovere uno stile di vita sano. 

Ringrazio il vice presidente del CSI Lecce per aver condiviso con noi la sua visione e il suo impegno, e per aver accettato di essere mio ospite su Blogalmente. Il dialogo su questi temi è sempre aperto, perché lo sport non è solo un gioco, ma un motore di cambiamento sociale.





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