Il ricorso respinto e le parole del padre dello studente bocciato: «Mio figlio ha un disturbo con l’ansia e la scuola l’ha emarginato anziché aiutarlo»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 


di
Vincenzo Brunelli

Parla il padre del ragazzo affetto da disturbo dell’apprendimento, che nel 2022 fu bocciato in un liceo di Firenze. I genitori fecero ricorso al Tar ma i giudici lo hanno respinto col motivo: «Inammissibile un’indagine sul rapporto tra docenti e alunni». Pronto nuovo ricorso

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

«Ho spostato mio figlio in un istituto privato ma sono estremamente deluso, più che altro dal comportamento dei docenti del liceo fiorentino. Mio figlio ha sofferto molto per questa storia e non soltanto per la bocciatura». A parlare è il padre del ragazzo bocciato da un liceo di Firenze nel 2022, e che a seguito di tale bocciatura ha fatto causa all’istituto e al ministero dell’istruzione e del merito, chiedendo anche 30 mila euro di danni, per conto del figlio. 

Il Tar ha dichiarato «inammissibile e comunque infondato» il loro ricorso, nei giorni scorsi, condannandoli anche a 2 mila euro di spese nei confronti di scuola e istituto, ma l’avvocatessa Manuela Montagni ha già annunciato la volontà della famiglia di proporre ricorso al Consiglio di Stato, ma solo dopo che saranno state fatte tutte le valutazioni del caso. 




















































Per i familiari, ad ogni modo, l’istituto scolastico non avrebbe rispettato gli impegni previsti sia dalla normativa scolastica sia dal Pdp (piano didattico personalizzato) del ragazzo, che è affetto da un disturbo specifico dell’apprendimento, o Dsa, consistente in «una dislessia di grado medio. Lentezza nell’esecuzione dell’atto grafico e ansia».

A detta dei genitori, in pratica, la scuola, anziché aiutarlo, avrebbe operato per emarginarlo dal contesto scolastico, in quanto lo studente aveva fatto la scelta di non cambiare istituto, al contrario di quanto consigliato dal corpo docente. Circostanza che poi si è comunque verificata e il ragazzo ora frequenta una scuola privata, sempre a Firenze. 

Dottor Simoncini suo figlio adesso come sta innanzitutto? 
«Ora ha recuperato l’anno perso al liceo pubblico di Firenze e studia ad un liceo privato, e ha anche una buona media, ha sempre le sue difficoltà, dovute alla dislessia, ma ha sufficienze in tutte le materie e sta molto meglio. Ora finalmente è in quinta come tutti gli altri compagni della sua età». 

Perché ha fatto causa alla scuola dopo la bocciatura di suo figlio? 
«Per il comportamento della scuola nei confronti di mio figlio. Se c’è un compito di gruppo, ad esempio, un voto diverso non ci può essere, e invece è avvenuto più volte. Mio figlio spesso in quell’anno (2021/22) tornava a casa depresso. Gli facevano note disciplinari, ben 5 in un quadrimestre, solo perché a volte era disattento e distratto a volte, ma solo perché soffre di Dsa. Questo lo reputo grave, molto grave. Io sono figlio di insegnanti ma in quel liceo a Firenze sono stati a mio parere troppo leggeri e poco attenti e mio figlio a volte piangeva e aveva perso fiducia in se stesso». 

Cosa vi raccontava quando tornava a casa? 
«Mi ha riferito più volte che i professori lo invitavano davanti a tutta la classe di cambiare scuola, e lui ci rimaneva male e lì è crollato, non riuscendo poi a recuperare le insufficienze che infatti da tre poi sono passate a cinque. E c’era da aspettarselo. Anche questo lo ritengo gravissimo per una scuola pubblica. Dovevano parlare con noi, non col ragazzo e davanti a tutti. Poi potevano bocciarlo, promuoverlo ma non così ecco». 

Quest’anno? 
«Ora il ragazzo sta migliorando, piano piano, sotto ogni aspetto, anche didattico e scolastico, e quest’anno dovrebbe diplomarsi. Certo il suo disturbo va seguito costantemente dai medici e dagli psicologi del Meyer, come avviene da anni ormai, però certe cose non gli hanno fatto bene, e non parlo della bocciatura in sé ma dei comportamenti. Non ci si comporta così con un ragazzo con problemi. I ragazzi vanno aiutati, con umanità e professionalità, poi possono essere rimandati o bocciati, non importa, se si è fatto tutto il possibile seguendo i regolamenti, le leggi, ma anche il buon senso e soprattutto la regola non scritte della missione di ogni insegnante: fare il proprio dovere al meglio per il bene dello studente, e non invitarlo a cambiare scuola ogni settimana senza, ripeto, mai dirlo a noi genitori, e davanti a tutta la classe. Sfido un adolescente qualunque a non soffrire per questo genere di cose». 

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Per il Tar della Toscana «le censure dei genitori sono finalizzate ad ottenere una indagine di tipo penalistico a tutto campo sull’operato dei docenti nei rapporti con l’alunno, il che è inammissibile». La parola passa ai giudici del Consiglio di Stato.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

8 febbraio 2025 ( modifica il 8 febbraio 2025 | 10:03)

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Microcredito

per le aziende