Le donne si laureano di più dei colleghi uomini, eppure, man mano che si sale la piramide della carriera accademica dominano le quote azzurre. Qualche crepa nel tetto di cristallo in ambito universitario però si intravede: nel giro di 5 anni il numero delle rettrici italiane è più che raddoppiato toccando quota 17. La strada per la parità rimane lunga perché resta bassa e pari ad appena il 20% la quota di donne tra i partecipanti alla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui), l’associazione delle università italiane statali e non statali riconosciute.
Il primato della Lombardia e di Milano
La Lombardia detiene il primato per numero di donne a capo degli atenei, grazie in particolare a Milano che in cinque università su otto vede al vertice una rettrice. La prima a sfidare il gender gap è stata l’Università Bicocca che ha scelto nel lontano 2013 l’ex ministra Maria Cristina Messa e poi ancora nel 2019 la professoressa di Economia Politica, Giovanna Iannantuoni, in scadenza a settembre di quest’anno. La docente, che ha studiato al Des della Bocconi prima di prendere il PhD a Louvain la Neuve in Belgio per poi iniziare la carriera universitaria a Milano nel 2006, è stata anche eletta prima donna a capo della Conferenza dei rettori.
La prima rettrice del Politecnico di Milano non poteva che essere un ingegnere: da gennaio 2023 e fino a dicembre 2028, l’incarico è stato affidato a Donatella Sciuto, laureata al Politecnico di Milano e dottorata in Computer and Electrical Engineering negli Usa, è docente di Sistemi di Elaborazione presso il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria.
Nel 2024 hanno scelto di far vestire l’ermellino a una donna per la prima volta sia l’Università Statale di Milano sia la Iulm, oltre all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Rispettivamente la Statale, a 100 anni dalla fondazione, ha consegnato le redini dell’ateneo a Marina Brambilla che guiderà la Ca’ Granda fino a settembre 2030. Professoressa di Lingua e Linguistica tedesca presiede l’Osservatorio dell’Ateneo per il diritto allo studio, che ha contribuito a creare. Quanto alla Iulm, l’incarico è stato affidato per sei anni a Valentina Garavaglia, in ateneo dal 2010 e attualmente professoressa di Teatro nella facoltà di Comunicazione. Più breve e infatti in scadenza a fine del 2028, l’orizzonte temporale del ruolo di rettrice della Cattolica assegnato a Elena Beccalli, alumna dell’ateneo è docente di Economia degli intermediari finanziari nella Facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative.
Sempre in Lombardia, si sono insediate a inizio 2025 Anna Gervasoni e Maria Pierro rispettivamente come prime rettrici della Liuc Università Cattaneo di Castellanza (Varese) e dell’Università degli studi dell’Insubria (con sede a Como e a Varese). Gervasoni è professoressa ordinaria di Economia e Gestione delle Imprese e dal 1997 è alla direzione generale di Aifi, l’associazione che raduna i fondi di private equity, venture capital e private debt. Pierro invece, già direttrice del Dipartimento di Economia, è docente di diritto Tributario dal 2002 all’Insubria.
A Roma: La Sapienza e l’Unint
Roma si difende con due delle sue principali università sotto la guida di una donna. Non tradisce così la sua tradizione: la prima rettrice in Italia, la professoressa Maria Tedeschini Lalli, venne eletta nel 1992 all’Università di Roma Tre. Saltando al presente, alla guida della più grande università europea, La Sapienza, c’è Antonella Polimeni, insediata nel 2020 e in carica fino al 2026. Romana, entrata in ateneo nel 1989 come ricercatrice fino a diventarne prima rettrice della storia, è medico e professoressa di Malattie odontostomatologiche. È invece Mariagrazia Russo, docente interna di Lingue portoghese e brasiliana, la rettrice dell’Università degli Studi Internazionali di Roma (Unint) da settembre 2023, in scadenza lo stesso mese del ‘26.
I casi di Aosta e de L’Aquila
Nel resto d’Italia si contano poi altre otto magnifiche rettrici, senza che però nessuna città ne vanti più di una. Il caso dell’Università della Valle d’Aosta va evidenziato perché in appena 25 anni di storia si sono susseguite due rettrici: a Maria Grazia Monaci è subentrata nel novembre 2023 Manuela Ceretta che rimarrà in carica fino al 2027. Originaria di Parma, Ceretta ha studiato alla Statale di Milano e si è specializzata a Torino dove è tutt’oggi professoressa di Storia del Pensiero Politico. Al contrario Paola Inverardi è stata rettrice in due diverse università sempre a L’Aquila: dal 2013 al 2020 ha guidato l’Università degli studi de L’Aquila mentre dal 2022 (fino a settembre 2028) è rettrice del Gran Sasso Science Institute. Anche in questo caso un ateneo giovane, nato nel 2009, sceglie di affidare le redini a una donna. Docente all’Università dell’Aquila dal 1994, Inverardi è un’informatica specializzata nell’ingegneria del software ed è stata sherpa per il ministero della Ricerca per il G20 a presidenza italiana nel 2021.
Le rettrici sparse per ltalia: da Messina a Padova
Da notare che tra i profili delle rettrici dominano le materie stem. Laura Ramaciotti, professoressa di Economia Applicata, è stata scelta nel novembre 2021 come prima rettrice dell’università di Ferrara con mandato fino a ottobre 2027. Laureata a Bologna e allieva dell’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, ha accumulato esperienza in terza missione, trasferimento tecnologico, politiche dell’innovazione e creazione di startup. In carica come rettrice dell’Università di Firenze per il periodo 2021-27 c’è Alessandra Petrucci, ingegnere civile che ha iniziato la sua carriera proprio nell’ateneo dove è tutt’ora professoressa di Statistica sociale.
Anche l’Università degli Studi di Messina e l’Università di Padova hanno scelto come prime rettrici della loro storia donne cresciute nei rispettivi atenei. Da un lato, Giovanna Spatari, dopo aver compiuto tutto il percorso di studi e di cariche nell’Università degli Studi di Messina, è stata nominata prima rettrice non solo dell’ateneo ma di tutta la Sicilia. La professoressa in Medicina del Lavoro resterà in carica fino al dicembre 2029. Dall’altro lato, nel giugno 2021 Daniela Mapelli è stata eletta prima rettrice dopo 800 anni di storia dell’Università di Padova fino al 2027. La docente in Psicobiologia è entrata nell’ateneo nel 1996 come dottoranda e da lì ha salito tutti gradini della carriera accademica fino a prendere la guida dell’ateneo.
Sono rosa – e autoprodotti – anche i vertici di due università italiane d’eccellenza: alla guida della Scuola Superiore Sant’Anna da maggio 2019 c’è Sabina Nuti, mentre Tiziana Lippiello da marzo 2020 indossa l’ermellino per l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nuti è professoressa di Economia e Gestione delle Imprese nonché responsabile del Laboratorio Management e Sanità dell’Istituto di Management del Sant’Anna. Lippiello invece è docente di Lingua cinese classica, Storia della filosofia e delle religioni della Cina alla Ca’ Foscari. (riproduzione riservata)
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