Nelle terre rosse del Kenya, dove le strade si snodano tra pianure e colline, una rivoluzione silenziosa è in corso. Non si tratta di battaglie armate o sommosse, ma di una trasformazione che avviene su due ruote, guidata da donne coraggiose e determinate: le Boda Girls. Queste donne, vestite di rosa e con i loro caschi colorati, stanno sfidando un mondo dominato dagli uomini, conquistando le strade e cambiando le proprie vite e quelle delle loro comunità.
Un’opportunità nascosta in un settore maschile
Tutta la storia ha inizio con Monica Atieno, una madre di tre figli in cerca di una soluzione per migliorare le condizioni economiche della famiglia. Il Kenya è un paese dove il lavoro scarseggia, in particolare per le donne, quindi pensare di diventare una tassista su moto, una “boda-boda”, lavoro solamente maschile, non è esattamente la prima delle idee prese in considerazione. Ma la necessità aguzza l’ingegno e Monica, tenendo il suo piano segreto anche al marito, ha deciso lo stesso di provare e si è unita a un programma di formazione per donne pilota.
Boda Girl: la sfida di un nuovo inizio
Non è stato facile. La maggior parte delle donne, in Kenya, non guidano, men che meno una moto. E le difficoltà, oltretutto non erano nemmeno solo tecniche, ma anche sociali. Solo una grande determinazione ha fatto loro affrontare le molestie dai passeggeri e dai colleghi uomini, compresa la disapprovazione dei mariti. Ma queste donne, con una forza straordinaria, non si sono arrese. Hanno imparato a guidare, a difendersi, e a riparare i loro mezzi.
La storia della Boda Girl è un inno alla resilienza, alla determinazione e alla capacità di cambiare il proprio destino (@instagram)
Un’oasi di speranza
Tante le storie di coraggio: c’è quella, come racconta il New York Times, di Lilian Rehema, una donna di 33 anni, per la quale diventare una Boda Girl è stata una vera e propria rinascita. Dopo la morte del marito, non era più in grado di sostenere i suoi quattro figli con la sola coltivazione di cavolo. E, così, si era ritrovata sull’orlo della disperazione, costretta a mendicare. Ma, come spesso accade, la speranza si è presentata sotto forma di un’opportunità: il programma di formazione della Boda Girls. E Lilian, come tante altre donne, ha rivisto, grazie a questo lavoro, una nuova possibilità di dare un futuro ai suoi figli, di vestirli e nutrirli ogni giorno.
La storia di Lucy: superare le disabilità
E c’è la storia di Lucy Odele, un vero e proprio esempio di come il programma Boda Girls abbia tra le sue peculiarità, quella di essere sempre più inclusivo. Lucy, a causa della polio, aveva difficoltà a stare in piedi e a trovare lavoro. Ma vedendo le altre donne guidare con sicurezza, ha trovato la forza di unirsi a loro. All’inizio ha avuto problemi, ma non si è arresa. Il programma le ha trovato una soluzione: uno scooter più piccolo che le permettesse di salire e scendere facilmente.
Il sogno di Dan Ogola: unire lavoro e salute
Il progetto è nato grazie a Dan Ogola, il fondatore dell’ospedale locale, il Matibabu Hospital. Ed è proprio osservando le donne che arrivavano in ospedale con grandi difficoltà, non avendo alcun mezzo per farlo, e vedendo anche che molte di loro erano sempre in cerca di un lavoro, mise insieme le due cose. E ciò che gli venne in mente fu di formare donne tassiste, sia per creare posti di lavoro e rendere accessibili i servizi sanitari. Così, con il supporto della Tiba Foundation, ha dato il via al programma Boda Girls e adesso, queste donne, non sono solo tassiste ma sono diventate un punto di riferimento nella comunità.
Un impatto che va oltre il lavoro
Le Boda Girls non stanno solo cambiando le loro vite, ma anche quelle delle persone intorno a loro. Hanno ispirato altre donne, e hanno iniziato a condividere le loro abilità di autodifesa con le ragazze nelle scuole. Anche i mariti, inizialmente scettici, hanno dovuto riconoscere il valore del loro lavoro. Il marito di Monica, ad esempio, ha cambiato idea, e ora la accompagna anche a scuola.
Boda Girl: un futuro rosa
Il programma ha formato finora 51 donne, che si distinguono per i loro mezzi colorati con i sedili rosa, simbolo del loro addestramento, e poi viola, una volta completato il percorso. Anche se ci sono ancora uomini che si sentono minacciati dal loro successo, la presenza delle Boda Girls è innegabile. E la loro storia è un inno alla resilienza, alla determinazione e alla capacità di cambiare il proprio destino. Un simbolo di speranza, non solo per il Kenya, ma per tutte le donne che sognano un futuro migliore.
iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link